- Autonomia differenziata detta anche Secessione dei ricchi
- Chi ha interesse a far passare l’Autonomia Differenziata che penalizzerà il Sud? Tutto l’arco costituzionale
- Le Regioni più ricche non invieranno più allo Stato la gran parte delle tasse generate nel loro territorio, le terranno per loro, con buona pace della perequazione dello Stato
- L’Autonomia Differenziata è la nostra ultima battaglia, dopo l’Italia non sarà mai più la stessa!
di Daniele Quarta
Autonomia differenziata detta anche Secessione dei ricchi
L’Autonomia Differenziata è l’ultima stoccata del più becero neoliberismo italico, che tanti guai ha prodotto alla società italiana, ma che ora vuole dare il colpo di grazia definitivo alla tanto decantata coesione di popoli e di territori che il nostro Presidente della Repubblica auspica in ogni suo discorso pubblico. Ma cos’è questa Autonomia Differenziata che si sta abbattendo come un fulmine a ciel sereno, subdolamente e di soppiatto sulle nostre teste italiche, tanto prese da pandemie e malumori sui certificati verdi? Nessuno o quasi nessuno lo sa! Ignoranza ed ignavia grava sugli italiani, ignari di quanto cambierà la loro vita e quella dei loro figli! Irreversibilmente!
Qualcuno che come professione insegna economia l’ha definita magistralmente: “La Secessione dei ricchi”! Secessione significa che qualcuno in barba alla Costituzione decide di tirare i remi in barca (i suoi) e darla su a tutti quelli che rimangono, sbattendo la porta alle sue spalle! Ma chi sono quei pochi che hanno deciso di voltare le spalle a tutti gli altri? Ecco il punto! Non è il figliolo che con un sacchetto sulle spalle va via dalla famiglia cercando fortuna, no! È proprio il capofamiglia, colui che porta i soldi in casa, che decide di non contribuire più al bene di tutti ma di curarsi solo dei propri! E chi rimane, beh si arrangi! In questa allegoria c’è tutto il significato nascosto dietro questa fantomatica Autonomia Differenziata!
Chi ha interesse a far passare l’Autonomia Differenziata che penalizzerà il Sud? Tutto l’arco costituzionale
Ma chi avrebbe interesse a fare questo scempio? È presto detto: la Lega Nord, in allegra compagnia di Forza Italia e della destra corporativista. Ma non sono soli, c’è pure una vampiresca Confindustria che vuole conservare il tessuto produttivo al solo Centro Nord che tutti noi italiani continuiamo a definire Made in Italy! Come se fosse un tessuto esteso sull’intero Paese! Ma come ben sappiamo, se il potere di pochi dipende sempre dalla accettazione incondizionata dei tanti distratti (in realtà direi collusi), ecco che il quadro si allarga all’intero arco costituzionale! Fanno eccezione alcuni disperati indipendenti (circa 26!) dalla voce afona per il tanto gridare reso vano dal silenzio della stampa. Fuori da metafora, e in due parole, ecco casa accadrà. Con L’Autonomia Differenziata le Regioni più ricche di Italia (in testa Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) richiedono un infinito elenco di deleghe, oggi in capo allo Stato e con esse la libertà di organizzarsi in piena autonomia nei confini delle proprie regioni. Risultato: avremo 20 staterelli dove saranno diversi i contratti di lavoro, il modo di curarsi, l’istruzione dei ragazzi, le opere infrastrutturali, il costo dell’energia, i trasporti e la mobilità, la giustizia, le università, la ricerca, devo continuare? Insomma, se sei nato ad Isernia, scordatelo di mandare i tuoi bambini all’asilo, non ce ne saranno di asili, però se vuoi farlo, mandali a Belluno, lì sicuramente ci sarà un posto per i tuoi piccoli!
Le Regioni più ricche non invieranno più allo Stato la gran parte delle tasse generate nel loro territorio, le terranno per loro, con buona pace della perequazione dello Stato
Ma c’è di più e questo è il punto di non ritorno: in cambio le Regioni più ricche non invieranno più allo Stato la gran parte delle tasse generate nel loro territorio, le terranno per loro, con buona pace della perequazione dello Stato che deve per Costituzione provvedere alla redistribuzione delle risorse sul tutto il territorio nazionale. Ma come? Direbbe un cittadino, se quelle Regioni si sono sviluppate è perché lo Stato è stato generoso con loro, realizzando finora, con le tasse di tutti, iniquamente, una terra dell’eldorado (il Centro Nord) ed i tre quarti del Paese arretrato (Mezzogiorno ed aree interne). Ed ora queste Regioni “fortunate” voltano le spalle alla nazione e se ne stanno per fatti propri con buona pace dell’idea di Paese e della coesione sociale?
L’Autonomia Differenziata è la nostra ultima battaglia, dopo l’Italia non sarà mai più la stessa!
C’è un ministro che ci mette la faccia di fronte a tanto scempio ed è Mariastella Gelmini, speciale epigono del Governo dei “migliori”!
Su quanto questo drammatico decreto legge sia “irreversibile” quanto imminente, lo dice il fatto che questi “alfieri della rapina” lo hanno inserito nell’allegato della prossima legge di Bilancio. Che tradotto ai meno informati, significa che sarà approvato senza discussione parlamentare con la pratica scellerata della “fiducia”. Ma c’è di più, proprio per il modo in cui diverrà scellerata legge dello Stato, i cittadini non potranno cancellarla neanche con il Referendum! Allora cosa ci resta da fare? Null’altro che informare la gente, svegliare la coscienza di questa nazione contro i ladri di futuro, che con poche mosse vogliono distruggere la dignità nostra e di chi è morto per questa nazione. Se c’è un territorio che più di altri soffrirà per questa scellerata secessione economica, questo è il Meridione d’Italia che vedrà il suo atavico ritardo destinato ad ampliarsi in modo irreversibile! Cominciamo dal Sud, dunque, ad informare i cittadini, le associazioni civiche, quelle di categoria, i politici locali, istruendoli su una materia tanto ostica quanto dalle conseguenze drammatiche per tutti. E dopo allargare all’opinione pubblica, nelle case, nei quartieri, nelle piazze, nelle fabbriche perfino nei supermercati su quello che sta per succedere nel completo silenzio della stampa! Cominciamo da Taurisano (LE) nel Salento il 13 Novembre 2021, e moltiplichiamo queste iniziative negli altri territori fino alle grandi città. L’Autonomia Differenziata è la nostra ultima battaglia, dopo l’Italia non sarà mai più la stessa!
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