Fa un po’ impressione leggere su METRO – il quotidiano cartaceo a più alta diffusione del Regno Unito – un articolo su QAnon, un’organizzazione che ha sempre destato un po’ di timore per via della segretezza e delle teorie forse un po’ troppo complottiste. “I seguaci della teoria della cospirazione di QAnon – scrive METRO – si sono riuniti in attesa di una ricomparsa di John F Kennedy Jr, morto in un incidente aereo 22 anni fa, ma che si suppone annuncerà una corsa presidenziale del 2024 con Donald Trump”. Il legame tra John F Kennedy Jr, QAnon e Trump è noto da tempo. Anche se, in alcuni casi, la narrazione che si dà di questa organizzazione non sempre è lineare. Paragonarla a un movimento di destra, per esempio, non regge sempre, perché QAnon è oggettivamente schierato contro le multinazionali, a differenza dei Democratici americani, che oggi rappresentano il punto di riferimento per le multinazionali, a cominciare dai grandi gruppi che producono armi. E’ oggettivo che la presidenza Trump non abbia avviato un solo conflitto nel mondo, mentre il democratico Biden, oltre ad aver venduto subito armi ad Israele, ha di fatto aperto un conflitto in Afghanistan. Insomma, la realtà è molto più complessa di quanto appare.
“Le immagini condivise sui social media – scrive sempre METRO – hanno mostrato che i sostenitori di QAnon si sono riuniti nel centro di Dallas da Lunedì sera, in previsione dell’annuncio di Kennedy al Dealey Plaza questa settimana. Alcuni dei QAnoner indossavano magliette della campagna con la scritta ‘Trump/JFK Jr 2024’, secondo il giornalista indipendente Steven Monacelli. Kennedy è morto il 16 luglio 1999, in un incidente aereo nell’Oceano Atlantico. Tuttavia, i QAnoners credono che Kennedy abbia simulato la sua morte e abbia continuato a vivere come Q, il leader del movimento della teoria della cospirazione”. Che dire? Che in questa storia di QAnon si mischiano tante imprecisioni, tante previsioni sbagliate con qualche ‘zampata’ di verità. Piaccia o no, il Deep State esiste davvero e le ultime elezioni presidenziali americane sono state ‘addomesticate’ tra voti scomparsi, voti riapparsi e, soprattutto, il voto postale quasi tutto in favore Biden. Per non parlare delle violazioni costituzionali in almeno quattro Stati. Sono fatti oggettivi. E’ statisticamente impossibile che quasi tutti i voti ‘postali’ siano andati a Biden. E il fatto che l’America sia tutt’oggi divisa la dice lunga sulla vittoria del ‘Primo presidente postale degli Stati Uniti d’America’…
Foto tratta da Internazionale