- Per svendere l’aeroporto di Palermo la politica prenderebbe la scusa del ‘buco’ nei bilanci del Comune
- Il triunvirato che controlla Palermo: Leoluca Orlando, Gianfranco Miccichè e Davide Faraone
- Sull’avvio della privatizzazione dell’aeroporto di Palermo – operazione politica di stampo coloniale – aspettiamo di conoscere il parere della politica siciliana al gran completo
- Dalla privatizzazione dell’aeroporto di Fontanarossa a Catania alla privatizzazione dell’aeroporto di Palermo. Che esempio di classe dirigente!
Per svendere l’aeroporto di Palermo la politica prenderebbe la scusa del ‘buco’ nei bilanci del Comune
Due notizie su Palermo danno la misura del fallimento culturale prima che politico e amministrativo di Palermo: i parenti dei defunti costretti, durante la Festività dei Morti, a cercare le bare dei propri congiunti nell’inferno del cimitero di Santa Maria dei Rotoli dove non è cambiato niente e la notizia – allucinante – che il Comune vorrebbe mettere in vendita la partecipazione azionaria nella Gesap, la società che gestisce l’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’ della città. Non la chiusura dei 15 scalcagnati Km di Tram che hanno ‘terremotato’ i conti del Comune, ma la scelta ‘politica’ di vendere le azioni – poco meno del 32% – della Gesap, società in attivo. Sono questi i progetti per Palermo dei tre politici che oggi decidono le sorti della città, ovvero il sindaco Leoluca Orlando, il ‘capo’ di Forza Italia, Gianfranco Micicchè, e il ‘capo’ dei renziani siciliani, Davide Faraone? Ricordiamo – magari qualcuno lo dimentica – che Orlando è ancora il sindaco di Palermo perché i consiglieri comunali di Forza Italia e di Italia Viva (oggi alleati in vista del prossimi appuntamenti elettorali, non si capisce se nel centrodestra o nel centrosinistra, comunque attaccati alle ‘mammelle’ del banchiere-statista Mario Draghi, un nome-una garanzia) non ne vogliono sapere di firmare e approvare con il voto in Consiglio comunale la mozione di sfiducia al sindaco.
Il triunvirato che controlla Palermo: Leoluca Orlando, Gianfranco Miccichè e Davide Faraone
Così il triunvirato che oggi governa Palermo – Orlando, Miccichè e Faraone – debbono preparare il piano di salvataggio del Comune di Palermo. Da qui nasce l’idea di mettere in vendita le azioni Gesap del Comune? Non lo sappiamo. Considerato che si tratta di 23 milioni di euro – questa la valutazione molto al ribasso di poco meno del 32% delle azioni Gesap – non dovrebbe essere difficile trovare un acquirente. Anzi, è probabile che l’acquirente ci sia già. Da qui una domanda: come verrebbero messe in vendita queste azioni? Verrà espletata una gara, tipo quella degli appalti del Tram? E a che servirebbe la vendita delle azioni Gesap? A salvare il Comune di Palermo? Per continuare a foraggiare i 15 Km di Tram che costano circa 10 milioni di euro all’anno, per giustificare la realizzazione delle altre tratte di Tram, compresa quella in via Libertà? O sarebbe solo l’inizio della privatizzazione della Gesap, società in attivo che fa gola a tanti? Ricordiamo che il pacchetto azionario di maggioranza è controllato dalla ex Provincia di Palermo, trasformata in grottesca Città metropolitana a capo della quale c’è sempre il sindaco di Palermo.
Sull’avvio della privatizzazione dell’aeroporto di Palermo – operazione politica di stampo coloniale – aspettiamo di conoscere il parere della politica siciliana al gran completo
Sulla vendita delle azioni Gesap c’è già il secco “No” di due consiglieri comunali della Lega, Marianna Caronia e Igor Gelarda: “La proposta di vendita delle quote societarie della GESAP, l’unica tra le società partecipate che è in forte attivo, è assolutamente scellerata. Ma sarebbe la conferma che pur di salvare sé stesso dalla vergogna del dissesto, Orlando è pronto a devastare quel poco che è sopravvissuto alla sua gestione. Abbiamo deciso di chiedere immediatamente la convocazione del sindaco Orlando e dei vertici della Gesap sia in Consiglio comunale sia presso la commissione trasporti all’Ars perché non si può pensare di fare cassa svendendo la Gesap a danno della città e del sistema del trasporto regionale”. E gli altri consiglieri comunali della Lega che dicono? Hanno perso la favella? E i parlamentari regionali della Lega che dicono? E i parlamentari nazionali della Lega eletti in Sicilia che dicono? E gli europarlamentari della Lega eletti in Sicilia che dicono? E cosa dicono gli esponenti di Fratelli d’Italia? E cosa dicono i signori di Forza Italia, a cominciare da Gianfranco Miccichè? O forse per ora quest’ultimo è occupato a preparare la candidatura del fratello maggiore, Gaetano Miccichè, banchiere come Draghi, alla presidenza della Regione siciliana? E i signori del PD che dicono dell’ipotesi di privatizzare la Gesap? E i ‘compagni’ di Sinistra comune cosa ne pensano? Il presidente della Commissione Antimafia, Claudio Fava, cosa ne pensa? Ci sarebbero anche i grillini del Comune di Palermo, che hanno detto no. Ma la storia politica dei grillini è già nota: dicono una cosa e poi ne fanno un’altra.
Dalla privatizzazione dell’aeroporto di Fontanarossa a Catania alla privatizzazione dell’aeroporto di Palermo. Che esempio di classe dirigente!
Non sfugge agli osservatori un dato ‘politico-coloniale’. Lo Stato, di fatto, ha sbaraccato Alitalia per consegnare, tra qualche anno, i cieli italiani a soggetti esteri, non si sa ancora se francesi, tedeschi o francesi e tedeschi insieme. A Catania la politica aveva già deciso – con qualche nobile eccezione – di svendere l’aeroporto di Fontanarossa. L’operazione era già ‘chiusa’ ed è stata bloccata dalla pandemia. Ma gli ‘squali’ che si dovrebbero impadronire dell’aeroporto della Città Etnea sono sempre in agguato. Con molta probabilità, il Covid e adesso l’alluvione di Catania ritarderà l’appuntamento ascaro con i futuri padrini dei cieli catanesi. Ora arriva la notizia della possibile vendita delle azioni Gesap del Comune di Palermo. Tutto torna. Sicilia sempre più nelle mani degli ascari.
Foto tratta da SiciliaNews24
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