Nel momento storico in cui in Canada, negli Stati Uniti d’America e in Russia i cambiamenti climatici hanno ridotto la produzione di grano, facendo schizzare all’insù il prezzo di questo cereale, arriva una notizia pessima: l’Argentina potrebbe lanciare nel mercato il primo grano transgenetico del mondo. Guarda caso – ma vedi un po’ che combinazione – il grano transgenico HB4 è ingegnerizzato per resistere alla siccità, che è responsabile della riduzione della produzione di grano nel mondo. Proprio quando il clima diventa sempre più arido spunta un grano transgenetico che cresce con poca acqua. E sempre per caso, lo stesso grano transgenetico presenta un gene che lo rende resistente al glufosinato di ammonio, un erbicida di contatto non selettivo e potenzialmente sistemico, considerato più tossico (oltre che cancerogeno) del glifosato, altro erbicida che non è esattamente un toccasana per la salute. Tutto fatto, allora? Non esattamente. Non è detto che l’operazione – ovviamente spinta dalle multinazionali che producono pesticidi ed erbicidi – vada in porto. Come leggiamo su presssenza INTARNATIONAL PRESS AGENZY, è in corso una vicenda giudiziaria in un contesto internazionale. Vediamo, per grandi linee, di che si tratta.
“La Procura argentina – leggiamo in un articolo di presssenza INTARNATIONAL PRESS AGENZY – ha raccomandato la sospensione della risoluzione 41 dell’ottobre 2020, che autorizza la semina e la commercializzazione del grano HB4 (seme IND-00412-7), il grano transgenico sviluppato dalla società Bioceres e attualmente in attesa di approvazione in Brasile, principale importatore di grano dell’Argentina. Questa immissione è subordinata all’accettazione da parte del Brasile (principale acquirente di frumento argentino) della sua importazione, che dipende dalla decisione del CTNbio, l’organismo di regolamentazione brasiliano per gli OGM. Il procuratore Fabián Canda ha esortato i giudici federali a vietare la commercializzazione del grano transgenico in Argentina, dopo che il suo utilizzo era stato autorizzato dal Ministero dell’alimentazione, della bioeconomia e dello sviluppo regionale della Nazione, Marcelo Alos”. Da quello che si sa, l’Argentina comincerà a produrre questo grano transgenetico solo se il Brasile lo acquisterà. Ma in Brasile, fino a questo momento, non c’è autorizzazione. però l’Argentina è partita lo stesso e ha seminato questo grano transgenetico in cinque province, anche se non si sa nulla che effetti potrebbe provocare questo grano geneticamente mutato nell’ambiente (leggere perdita della biodiversità) e, soprattutto, sulla salute delle persone. Va da sé che, con la carente produzione di grano che c’è oggi al mondo – e con lo spettro dei cambiamenti climatici – a fare arrivare questo grano geneticamente mutato ovunque le multinazionali ci metterebbero poco.
Non è da escludere che in Brasile intervenga il Parlamento per bloccare l’autorizzazione a importare dall’Argentina questo grano transgenetico. presssenza INTARNATIONAL PRESS AGENZY riporta gli argomenti sollevati dagli ambientalisti argentini e brasiliani contro il grano transgenetico:
“• Aumenterà il consumo di prodotti chimici agricoli tossici. Come abbiamo visto con la soia, gli OGM tolleranti agli erbicidi aumentano il consumo di erbicidi, poiché questo è il motivo per cui vengono sviluppati. Piuttosto che rappresentare un nuovo seme con benefici per i consumatori, la diffusione di grano GM garantisce un mercato per Bayer-Monsanto e altre multinazionali per vendere erbicidi contenenti glufosinato ammonio, un composto molto più tossico del glifosato.
• Un nuovo veleno, estremamente tossico, sarà presente nel cibo che mangiamo ogni giorno: il grano rappresenta una grande fetta dell’approvvigionamento alimentare mondiale e viene utilizzato per fare, tra l‘altro, pane, pasta, pizza, torte e biscotti. Dalla data di autorizzazione il frumento conterrà residui di glufosinato ammonio, che verranno incorporati nella farina e nei suoi derivati, il che significa che tale sostanza sarà presente negli alimenti di base consumati quotidianamente.
• La diffusione di grano OGM potrebbe contaminare l’intera catena alimentare. Il grano è per la maggior parte autofertile, ma può anche impollinarsi in modo incrociato con le colture vicine. I dati scientifici mostrano tra l’1 e il 14% di impollinazione incrociata. L’esperienza pratica ha dimostrato negli anni che la convivenza è impossibile. Come abbiamo visto con la soia, che è anche autofertile, quando viene diffuso un seme OGM l’intera catena alimentare viene contaminata.
• Questo tipo di grano è stato sviluppato per continuare l’uso di un pacchetto tecnico (semina diretta e uso intensivo di prodotti chimici agricoli), che ha già dimostrato di causare danni sociali e ambientali e danneggiare la salute.
• Un fenomeno climatico estremo, la siccità, viene utilizzato come argomento fallace per introdurre una tecnologia di dubbia efficacia. La resistenza alla siccità deriva dall’azione combinata di un insieme di geni nella pianta, mentre le tecniche di ingegneria genetica sviluppate fino ad oggi sono in grado di trasferire solo uno o un numero limitato di geni”.
Ovviamente, noi ci auguriamo che questa ennesima follia transgenetica venga bloccata. L’idea di mangiare pasta, pane, pizze e dolci preparati con il grano geneticamente mutato non ci alletta. Anche perché, come hanno fatto con il grano canadese, nasconderebbero tutto…
Foto tratta da Comune-info