“Giusto in questo momento storico parlare dell’andamento della produzione e del prezzo del grano. Ma è anche giusto guardare quello che sta succedendo in Sicilia, andando un po’ al di là della crescita del prezzo del grano. Parlare infatti del solo aumento del prezzo del grano senza osservare e commentare quello che avviene attorno a noi – per esempio la contestuale crescita dei costi di produzione – finisce per dare una visione sbagliate. Sembrerebbe, infatti, che con il grano duro a 48 euro al quintale noi agricoltori siciliani che
Guardiamo alla realtà – questo l’invito di Gioia – e in effetti, in Italia, l’inflazione sembra essere ben più alta di quella che le autorità raccontano. Le bollette di energia elettrica e gas sono alle stelle. E con l’aumento del prezzo dei carburanti quasi tutti i prezzi dei prodotti sconteranno aumenti, perché le merci, in Italia, nella stragrande maggioranza dei casi viaggiano sui mezzi gommati. Ciò posto, diamo adesso un’occhiata all’andamento del mercato mondiale del grano. SWB ci racconta che negli Stati Uniti dove si coltivano i cereali è arrivata qualche pioggia fino a Domenica. Il riferimento è a Missouri, Iowa, Illinois, Indiana e Ohio. Non sarà molo, però, perché le previsioni per i prossimo 8-14 giorni prevedono “un ritorno al clima stagionalmente secco per gli Stati Uniti centrali tra il 3 novembre e il 9 novembre, con temperature più fresche del normale probabilmente per il Corn Belt orientale”.
La siccità persiste anche in Russia e ciò potrebbe comportare “una riduzione degli acri coltivati a grano invernale per la stagione 2021/22. Per la Russia ciò significa una possibile riduzione del 3,8% rispetto a un anno fa. In Russia, infatti, ad oggi sono stati seminati 17,5 milioni di ettari, contro i 18,2 milioni dell’anno scorso ad oggi”. I dati ufficiali della Russia dicono che stato raccolto il grano “su 44 milioni di ettari di grano, ovvero il 93,5% della superficie al 23/10. La produzione è stata conteggiata a 118,5 MMT prima dell’essiccazione. La previsione di ottobre dell’USDA era di vedere il raccolto di grano 21/22 della Russia a 72,5 MMT”. E’ andata bene all’Ucraina. Che ha esportato dall’inizio della stagione “18,2 milioni di tonnellate di cereali, tra cui 11,7 milioni di grano. Grazie a un raccolto record in questa stagione, le esportazioni totali di cereali dell’Ucraina sono aumentate del 18,2% rispetto a un anno fa”. Il Governo di questo Paese prevede per questa stagione esportazioni totali di grano pari a 24,5 milioni di tonnellate.
In Australia ci sono aree caratterizzate dalla siccità (Australia Meridionale, il NSW e le aree di coltivazione del Victoria a nord del Distretto Occidentale)e aree con piogge diffuse (Australia Occidentale). “Le cadute più pesanti – leggiamo su SWB – si sono verificate negli altopiani centrali, dove il raccolto è quasi terminato e la pioggia ha rafforzato l’umidità del sottosuolo prima della semina estiva del sorgo”. Da qualche giorno pioggia e grandine hanno colpito alcuni raccolti in WA e nelle penisole di Eyre e Yorke in SA. “Inoltre, il grano sta anche trovando un supporto significativo dall’accumulo di esportazioni nei porti del Sud Australia, in particolare poiché i commercianti pubblicano alcune offerte brillanti nel sud-ovest del NSW e nel nord-ovest del Victoria per compensare un raccolto inferiore alla media nelle regioni più secche”.
La domanda di grano, a livello mondiale, rimane sostenuta. L’Egitto – Paese che da sempre importa grano – è tornato ad acquistare grano con ordinativi per Dicembre. La Giordania si accinge ad acquistare 120 mila tonnellate di grano, dopo averne già acquistato 60 mila. Sempre su SWB leggiamo che “la principale agenzia statale per l’acquisto di grano dell’Arabia Saudita, la Saudi Grains Organization (SAGO), ha pubblicato una gara internazionale per l’acquisto di circa 655.000 tonnellate di grano. Si ritiene che la scadenza per la gara sia venerdì 29 Ottobre (cioè oggi ndr). La gara cerca grano duro, con un contenuto proteico del 12,5%, da fornitori globali per l’arrivo nel 2022 nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile”.
Secondo Argus Media, “le esportazioni di #grano dell’UE finora in questa campagna hanno probabilmente raggiunto il loro massimo per il periodo a causa della forte domanda di grano da macinazione dal Nord Africa e dell’aumento degli acquisti di grano da foraggio. I dati dell’UE sono stati in gran parte incompleti dall’inizio del 2021-22, a causa della mancanza di dati sulle esportazioni francesi. Pertanto, la Commissione europea ha riportato le esportazioni di grano a soli 8,9 milioni di tonnellate”. La Francia, è noto, ha subito la scorsa Estate un’inondazione. Ma questo non sembra aver pregiudicato le vendite di grano.
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