Pecoraro Scanio “si scusi chi nel 2007 negò allarme clima”

27 ottobre 2021

ROMA (ITALPRESS) – “E’ triste per me constatare quanto avessimo ragione e quanto sia stato criminale perdere 14 anni per fare quel piano di adattamento ai cambiamenti climatici che proponemmo allora. Serviva proprio per evitare i morti e limitare i danni.
Dovrebbero vergognarsi e scusarsi coloro che allora insultarono me e gli scienziati che per oltre un anno avevano lavorato alla conferenza sul clima più partecipata della storia del nostro Paese”. Così, alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni a Catania, Alfonso Pecoraro Scanio, che esattamente 14 anni fa, nel settembre 2007, da Ministro dell’Ambiente con una grande conferenza sul clima lanciò l’allarme per il surriscaldamento del mediterraneo con rischio di bombe d’acqua e cicloni.
“Le lobby dei fossili non avevano digerito il taglio dei sussidi del Cip6 per petrolieri e inceneritori”, sottolinea, aggiungendo: “Un vero Ministro dell’Ambiente indipendente in Italia non ha vita facile ma l’aggressione contro la conferenza sul clima nasceva anche dalla volontà di eliminare me e i verdi che nei sondaggi erano finalmente in crescita. Un partito verde indipendente come lo avevo pensato io era malvisto innanzitutto dai miei alleati, infatti Bersani ministro dell’industria ribadiva che il carbone era centrale e Veltroni nel 2008 volle rompere la coalizione per cacciare verdi e sinistra pur rischiando di consegnare il Paese al centrodestra come poi avvenne”. In merito al conto energia sul solare, dichiara “quel mio provvedimento del febbraio 2007 allora era sottovalutato o osteggiato. La Enel di allora mi faceva dossier contro publicati in copertina di settimanali diffusi. La Enel di oggi mi ha invece ringraziato perchè quelle mie politiche l’hanno spinta a divenire leader delle rinnovabili. Ma sul clima ancora molti sottovalutano il grave cambiamento in atto”.
Adesso, prosegue: “Vedo un governo assente sui luoghi del disastro e in particolare in Sicilia e Calabria che sono regioni di frontiera per questa grave crisi climatica. Questa estate incendi devastanti e temperatura roventi dall’Aspromonte agli Iblei. Ora uragano e alluvioni eppure non si vede un ministro sul posto. Mi aspetto che creino strumenti e norme nuove adeguate alla crisi in atto”. “Sui temi ambientali sono tutti Green a parole – sottolinea – ma le azioni sono spesso incoerenti. Ecco perchè ho promosso una rete di attivisti e consiglieri Ecodigital. Certo in parlamento la senatrice De Petris è stata la più coerente nelle azioni ecologiste e così molti Cinque stelle. Confido che Conte dia al M5S una più forte connotazione Ecodigital nel senso di quelle transizioni ecologica e digitale per cui da premier ottenne i fondi del Pnrr”.
(ITALPRESS).

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