Sul Titanic

Calderone (ET): “Governo Draghi e partiti politici nazionali con PNRR e Autonomia differenziata finiranno di uccidere le speranze Sud e Sicilia”

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  • Franco Calderone, coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia, a trecentosessanta gradi su quanto sta avvenendo in questi giorni nel Sud e in Sicilia  
  • “Se non fosse stato per i cambiamenti climatici, il prezzo del grano duro di Sud e Sicilia sarebbe ancora bloccato ai minimi storici”  
  • Eppure i meridionali e i siciliani continuano a votare per i partiti politici nazionali che stanno affossando Sud e Sicilia  

Franco Calderone, coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia, a trecentosessanta gradi su quanto sta avvenendo in questi giorni nel Sud e in Sicilia  

“Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dice che il Piemonte è più adatto per localizzare la fabbrica di microchip della Intel. E poco importa se Catania, in questo settore, vanta una lunga tradizione. Gli investimenti è bene che vadano al Nord. Chissà cosa ne pensano i dirigenti di Confindustria Sicilia. I fondi per i porti italiani, con riferimento ai soldi del PNRR, a quanto apprendiamo, verranno localizzati quasi tutti nei porti del Nord, a cominciare da Genova e Trieste. Per Gioia Tauro sappiamo che, da parte del Governo nazionale di Mario Draghi, c’è solo disinteresse. Un giusto premio per i calabresi che qualche settimana fa hanno eletto un presidente della Regione di Forza Italia. Come premio, il partito di Berlusconi, che appoggia con convinzione il Governo Draghi, ha riservato il nulla al porto di Gioia Tauro. Non conosciamo che investimenti sono previsti, con i fondi del PNRR, nei porti della Sicilia governata dal centrodestra. Né conosciamo quanti soldi arriveranno nei porti della Puglia governata dal centrosinistra. In questa storia, il vero dramma è rappresentato dai cittadini siciliani e del Sud che continuano a votare partiti politici nazionali che li penalizzano”. Lo dice Franco Calderone, coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia.

“Se non fosse stato per i cambiamenti climatici, il prezzo del grano duro di Sud e Sicilia sarebbe ancora bloccato ai minimi storici”  

“Paradossalmente, il Sud e la Sicilia, per avere riconosciuto qualcosa, debbono fidare sull’imponderabile – aggiunge Calderone -. Mi riferisco, ad esempio, ai cambiamenti climatici che hanno ridotto la produzione di grano in Canada, negli Sati Uniti e in Russia, provocando l’aumento del prezzo del grano nel mondo e, di conseguenza, anche un aumento del prezzo del grano duro del Sud Italia e della Sicilia, che da 18-20 euro al quintale è passato a 50 euro al quintale. Esageriamo se diciamo che il Governo nazionale, che ha messo in funzione la CUN grano duro (Commissione Unica Nazionale che dovrebbe impedire la speculazione al ribasso dei prezzi del grano duro) solo nelle scorse settimane, non avrebbe mai raggiunto questo risultato? E’ inutile che ci giriamo attorno: dal Governo Draghi, fino ad oggi, il Sud e la Sicilia hanno ricevuto solo fregature. E riceveranno altre fregature. Il Ministro delle Politiche agricole, il grillino Stefano Patuanelli, ha stravolto le regole relative all’assegnazione delle risorse FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Regionale) per scippare soldi alle Regioni del Sud per portarli alle Regioni del Nord. Con l’aggravante che le modifiche attuate, se non verranno cambiate, renderanno ordinario lo scippo dei fondi FEARS a Sud e Sicilia. Forza Italia, per acquisire consensi al Nord, sta promuovendo l’Autonomia differenziata – che noi di Equità Territoriale, sin dal primo momento, abbiamo definito ‘Secessione dei ricchi’ – che provocherà, a regime, uno scippo di circa 70 miliardi all’anno alle Regioni del Sud e alla Sicilia. I Comuni siciliani sono tutti senza soldi perché il PD, quando governava la Regione siciliana, tra il 2014 e il 2016, ha ‘terremotato’ le finanze della Regione siciliana tra assurde cancellazioni dei crediti del Bilancio della Regione e accordi con lo Stato a perdere per la Regione siciliana, modificando addirittura le norme di attuazione dell’articolo 36 dello Statuto siciliano per rendere a ‘norma di legge’ lo scippo di IRPEF e IVA alla Regione. Risultato: una Regione che mendica fondi a Roma e i Comuni dell’Isola in sostanziale default”.

Eppure i meridionali e i siciliani continuano a votare per i partiti politici nazionali che stanno affossando Sud e Sicilia  

“Eppure – prosegue il coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia – tanti siciliani, ancora oggi, votano Movimento 5 Stelle, PD e Forza Italia, tre partiti che lavorano scientificamente per impoverire il Sud, la Sicilia e i Siciliani. E adesso nel Sud e in Sicilia è arrivata anche la Lega di Salvini per completare l’opera di desertificazione del Mezzogiorno. C’è un sistema che consente ai partiti politici nazionali di prendere per i fondelli gli elettori del Sud e della Sicilia, che lì gioiscono per la vittoria di un presidente della Regione o di un sindaco di centrodestra e là gioiscono per la vittoria di un presidente della Regione o di un sindaco di centrosinistra. Dopo di che, gli eletti, invece di fare gli interessi dei meridionali e dei siciliani, d’accordo con i loro partiti nazionali, penalizzano i cittadini meridionali e siciliani. Uno schema ormai consolidato, da manuale. Da questa dialettica dell’oscurantismo, culturale, prima che politica ed economica – conclude Calderone – si uscirà soltanto quando i meridionali e i siciliani cominceranno a capire chi li sta massacrando. Ma anche quando chi accende speranze nello stesso Sud e nella stessa Sicilia la smetterà di tradire i propri concittadini”.

Foto tratta da Visione Tv

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