Le cronache di queste ore raccontano di un ‘risparmio’ della Regione siciliana di 117 milioni di euro. lo annuncia un festante comunicato stampa dell’onorevole Riccardo Savona, deputato regionale di Forza Italia e presidente della Commissione Bilancio e Finanze del Parlamento della nostra sempre più sbrindellata Isola: ” Con l’accordo raggiunto dalla Regione siciliana con le cinque banche coinvolte, in merito ai contratti swap a copertura dei mutui con Cassa depositi e Prestiti, stipulati sei anni fa, l’Amministrazione risparmierà un totale di 117 milioni di euro. Se a tale cifra si aggiungono i 120 milioni del mutuo rimodulato con Cassa Depositi e Prestiti, si ha la contezza dell’ottimo lavoro svolto dall’assessore al ramo, Gaetano Armao, in sinergia con la Commissione Bilancio. Pertanto, con un corale grazie, portiamo a casa un risultato per nulla scontato”.
Noi abbiamo il piacere di conoscere da tanti anni l’onorevole Savona. E appunto perché conosciamo la sua competenza in materia di finanza pubblica gli chiediamo: è proprio il caso di ‘festeggiare’? Veramente l’onorevole Savona pensa che abbiamo tutti la memoria corta? In materia di finanza con la Regione siciliana ne abbiamo viste tante: anche una bella ‘scommessa’ sui derivati! L’onorevole Savona e l’assessore Armao, invece di gioire per l’accordo raggiunto con le banche, dovrebbero illustrare ai siciliani quanto ha perso la Regione con i ‘derivati’, perché se non abbiamo capito male si sta parlando proprio dei ‘derivati’ sottoscritti dalla Regione siciliana. E’ normale che un’amministrazione pubblica sottoscriva ‘derivati’? E questi contratti sono passati dagli uffici legali della Regione e dell’Assemblea regionale siciliana? Era tutto a posto?
La verità è che, in materia finanziaria, di cose strane, negli uffici della Regione siciliana ce ne sono tante, forse troppe. Che dire, ad esempio, del fatto che, dal 2016 al 2020, l’amministrazione regionale ha scippato al Fondo sanitario regionale 280 milioni di euro all’anno per pagare spese che con la sanità non c’entravano proprio nulla? Per esempio, i precari, per citare una spesa a caso. E anche quest’anno l’obolo c’è sempre, dimezzato, ma c’è sempre: 140 milioni di euro lo scippo di quest’anno dalla sanità siciliana. Su questa vicenda che chi scrive denunciava ai tempi del Governo siciliano di Rosario Crocetta sul quotidiano on line LinkSicilia si attende adesso il giudizio della Corte Costituzionale (come vi abbiamo raccontato qui). Non sappiamo come finirà: noi ci limitiamo a ricordare che, mentre l’amministrazione regionale scippava ogni anno dal Fondo sanitario regionale 280 milioni di euro all’anno, mancavano e mancano i medici, mancavano e mancano gli infermieri, è quasi impossibile effettuare esami con le prenotazioni nei Cup, sigla che sta per Centri unici per le prenotazioni (i tempi sono biblici!) e si ‘risparmia’ a più non posso sulle consulenze (le consulenze sono richieste di visite che i medici dei reparti e dei Pronto Soccorso chiedono ad altri medici per fare chiarezza sull’eventuale presenza di patologie per le quali si richiede, per l’appunto, la visita di un medico specializzato in una particolare branca: siccome incide sui costi delle strutture che chiedono tali consulenze meglio ‘risparmiare’), si continua a ‘saccheggiare’ il Fondo sanitario regionale. E’ così o no, assessore Armao e presidente Savona?
Foto tratta da Magazine Le vie dei Tesori