PALERMO (ITALPRESS) – Minori consumi e maggiore efficienza nell’uso dell’energia per parchi archeologici, musei ed edifici storici in tutta l’Isola. Il governo Musumeci avvia la riqualificazione energetica di 91 tra i più importanti siti e immobili appartenenti al patrimonio regionale dei beni culturali. Saranno interessati da interventi di ammodernamento ed efficientamento, grazie a un innovativo contratto di ‘project financing’ tra la Regione Siciliana e l’azienda Gemmo Spa che si è aggiudicata la procedura di evidenza pubblica europea gestita dal dipartimento regionale dell’Energia. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo Orleans, a Palermo, dal presidente della Regione Nello Musumeci, dall’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità Daniela Baglieri e dall’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà. Presenti anche il direttore del dipartimento regionale dell’Energia Antonio Martini, l’esperto per l’energia della Regione Roberto Sannasardo e l’amministratore delegato di Gemmo Spa, Giuseppe Tomarchio.
‘Una iniziativa innovativa – spiega il presidente Musumeci – che il governo regionale ha voluto avviare due anni fa e che rappresenta una perfetta intesa tra pubblico e privato. Sono orgoglioso che dalla nostra Regione, che ha autonomia assoluta in materia di beni culturali, parta un progetto moderno e allineato alle direttive dell’Ue, unico in Italia e in tutta Europa. Ringrazio Martini e Sannasardo per avere portato a termine il lavoro avviato dal precedente dirigente generale D’Urso. Adesso dobbiamo andare avanti ed esportare ad altri siti regionali questo modello, come abbiamo già fatto per Castello Utveggio a Palermo, che ci consentirà di risparmiare il 25 per cento sugli attuali consumi energetici e le spese di manutenzione degli impiantì.
‘Coniughiamo efficienza energetica e valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e architettonico. L’adozione di strumenti contrattuali innovativi – afferma l’assessore Baglieri – oltre a dimostrare le capacità amministrative della Regione Siciliana, conferma che la tutela dell’ambiente e quella dei beni culturali possono procedere unitamente e creare opportunità per l’iniziativa economica privatà.
‘Questo intervento di efficientamento energetico su 91 luoghi della cultura – sottolinea l’assessore Samonà – ha un carattere fortemente innovativo in quanto tende a permettere che siti importanti della nostra regione siano allineati agli standard energetici sulla sostenibilità ambientale, con una significativa riduzione dei consumi e delle emissioni di agenti inquinanti. Si tratta, però, anche di un intervento di valorizzazione dei nostri beni culturali, dal momento che un’adeguata illuminazione, in relazione alla tipicità e storicità dei luoghi, ci consentirà di farli apprezzare al meglio. Il governo Musumeci continua a dare massima attenzione al patrimonio culturale della Sicilia, nella consapevolezza che investire sulla cultura vuol dire intervenire in modo concreto per il futuro della nostra terrà.
‘La leadership storica che Gemmo detiene anche nel settore dei beni culturali – si pensi agli interventi alla Reggia di Venaria Reale, al Teatro della Fenice, alla Biennale di Venezia o ancora all’Arena di Verona – trova oggi ulteriore conferma in questa operazione di partenariato con la Regione Siciliana. La nostra azienda ha l’esperienza e le competenze necessarie per coniugare transizione ecologica ed efficientamento energetico con la tutela di un patrimonio culturale che il mondo intero ammira. E’ un vero orgoglio, anche da siciliano, contribuire a valorizzare tanta ricchezza artisticà, afferma l’ad di Gemmo Spa, Tomarchio.
Gli interventi previsti – 26 nel Palermitano, 13 nel Messinese, 10 nel Siracusano, 9 nel Catanese e altrettanti nell’Agrigentino, 8 nel Trapanese, 7 nel Nisseno, 6 nell’Ennese e 3 nel Ragusano – riguardano 30 musei, 29 aree archeologiche, 19 strutture regionali tra le quali biblioteche e pinacoteche, 13 uffici ed edifici amministrativi.
In particolare è prevista la riqualificazione dei sistemi di climatizzazione e di illuminazione (“relamping”), l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e di sistemi avanzati di automazione e controllo, attività di conduzione, manutenzione e monitoraggio. Inoltre, è prevista la riqualificazione energetica degli involucri di 16 edifici, selezionati tra i 91 immobili interessati.
Il contratto di cosiddetto “shared savings” (risparmi condivisi) tra Regione e concessionaria ha una durata di 30 anni. Dopo una prima fase di esecuzione dei lavori nei singoli siti coinvolti, specificata da un dettagliato cronoprogramma con scadenze differenziate sino al 30 giugno 2023, l’azienda gestirà gli impianti per 28 anni, curandone anche la manutenzione ordinaria.
Complessivamente è prevista una spesa di 20 milioni e 66 mila euro, sostenuta per 10 milioni e 233 mila euro dalla società privata e per 9 milioni e 832 mila euro dalla Regione, con le risorse Po Fesr 2014/2020 – Azione 4.1.1.
Alla concessionaria è riconosciuto un corrispettivo correlato all’entità dei risparmi energetici ottenuti, per un tetto massimo annuale di circa un milione di euro, pari al 90 per cento del risparmio previsto rispetto all’attuale spesa per la fornitura di energia elettrica di tutti i beni oggetto di intervento. Nel caso in cui i risultati raggiunti siano superiori a quanto previsto nel contratto, l’ulteriore risparmio sarà suddiviso tra Regione e concessionaria nella misura, rispettivamente, del 21 e del 79 per cento. A regime, oltre al risparmio del 25 per cento sui consumi energetici, il progetto consentirà di cedere il 5 per cento di energia ‘verdè alla rete.
Elenco dei siti coinvolti. Provincia di Palermo – 26 siti: Albergo delle Povere; Biblioteca Centrale Palermo; Castello Zisa Dipartimento Beni culturali di Palermo; Palazzo Abatellis; Palazzo Riso; Castello Maredolce / Palazzo della Favara; Castello a mare; Chiostro di San Giovanni degli Eremiti; Convento della Magione; Palazzo Ajutamicristo; Palazzo Mirto; Soprintendenza Mare; Casina Cinese; Castello della Cuba; Museo Regionale Antonino Salinas; Necropoli Punica; Oratorio dei Bianchi; Palazzo Montalbo; Villino Florio; Chiostro Monreale; Museo Terrasini; Antiquarium Himera Solunto; Palazzo Beccadelli; Antiquarium Monte Jato.
Provincia di Messina – 13 siti. Museo Messina; Biblioteca Messina; Milazzo Antiquarium; Giardini Naxos; Teatro Taormina; Area Archeologica di Tindari; Taormina; Villa Caronia; Museo Regionale Bernabò Lipari; Area Archeologica di Capo d’Orlando; Castello di Spadafora; Museo delle Tradizioni silvo-pastorali di Mistretta; Villa Romana di San Biagio; Villa Romana Patti.
Provincia di Siracusa – 10 siti: Neapolis di Siracusa; Museo Paolo Orsi; Castello Eurialo; Palazzo Bellomo; Soprintendenza Siracusa; Museo Archeologico Lentini; Villa del Tellaro; Area archeologica e Antiquarium di Megara Hyblaea; Area archeologica Akrai; Museo regionale Antonio Uccello.
Provincia di Catania – 9 siti Museo. Teatro Catania; Casa Verga; Biblioteca Catania; Casa Vaccarini; Ex manifattura tabacchi; Area archeologica di Palikè; Castello di Adrano; Museo Caltagirone (S.Agostino); Area Archeologica Santa Venera al Pozzo
Provincia di Agrigento – 9 siti. Valle dei Templi Agrigento; Biblioteca Agrigento; Casa Sanfilippo; Museo Agrigento; Soprintendenza Agrigento; Museo di Licata; Area Archeologica e Antiquarium Eraclea Minoa; Casa Natale Pirandello; Area Archeologica Monte Sant’Angelo.
Provincia di Trapani – 8 siti. Museo Pepoli; Palazzo Fontana; Palazzo Milo; Baglio Anselmi Lilibeo; Castello Grifeo; Parco Archeologico Segesta; Parco Archeologico Selinunte; Cave di Cusa
Provincia di Caltanissetta – 7 siti. Museo Caltanissetta; Area Archeologica Sabucina; Area Archeologica Gibil Gabib; Antiquarium Iconografico e Mura Timoleontee di Capo Soprano; Museo Gela; Area archeologica Bosco Littorio; Complesso Minerario di Trabia Tallarita.
Provincia di Enna – 6 siti. Museo Enna; Soprintendenza Enna; Area Archeologica Morgantina; Palazzo Trigona; Piazza Armerina; Museo Aidone; Villa Romana del Casale Provincia di Ragusa – 3 siti. Soprintendenza Ragusa; Museo Kamarina; Area archeologica di Cava d’Ispica.
(ITALPRESS).
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