“E’ stato concordato un obiettivo di inflazione simmetrico e più chiaro. Occorre prestare maggiore attenzione agli effetti collaterali e in particolare ai rischi per la stabilità finanziaria. E’ stato rifiutato un superamento mirato del tasso di inflazione”, continua Weidmann. Guardando al futuro, fa notare che ora dipende da come questa strategia viene “vissuta” attraverso concrete decisioni di politica monetaria. “In questo contesto sarà fondamentale – afferma – non guardare unilateralmente ai rischi deflazionistici, ma nemmeno perdere di vista i potenziali pericoli inflazionistici. Una politica monetaria orientata alla stabilità sarà possibile solo a lungo termine se il quadro normativo dell’Unione monetaria continua a garantire l’unità di azione e responsabilità, la politica monetaria rispetta il suo mandato ristretto e non si impiccia della politica fiscale o dei mercati finanziari. Questa rimane la mia ferma convinzione personale, così come il grande importanza dell’indipendenza della politica monetaria”.
(ITALPRESS).
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