Vi raccontiamo perché la Lega di Matteo Salvini resta nel Governo Draghi e come i partiti politici nazionali fregano Sud e Sicilia

19 ottobre 2021
  • I leghisti non sono affatto stupidi. Stupidi – soprattutto al Sud e in Sicilia – sono coloro i quali pensano che i leghisti siano stupidi 
  • Gli accordi tra Governo Draghi e le Regioni del Nord 
  • La riduzione o, addirittura!, il taglio dell’IRAP! 
  • Lo scippo dei fondi del PNRR a Sud e Sicilia è noto da Luglio
  • La sceneggiata romana sui Consorzi di Bonifica siciliani 
  • Il vero dramma di Sud e Sicilia è che meridionali e siciliani – non sempre informati sui fatti economici reali – continuano a votare per i partiti politici nazionali che li penalizzano

I leghisti non sono affatto stupidi. Stupidi – soprattutto al Sud e in Sicilia – sono coloro i quali pensano che i leghisti siano stupidi 

Perché la Lega di Matteo Salvini continua ad appoggiare il Governo di Mario Draghi? La domanda è semplice, ma forse la risposta è un po’ complicata. Sul fatto che i leghisti perdono voti da quando sono dentro l’esecutivo (per lo più di elettori che disertano le urne) non ci sono molti dubbi. E allora perché insistono? Come ora proveremo a illustrare, per loro non vale il noto adagio “Errare è umano, perseverare è da stolti”. I leghisti non sono affatto stolti e non stanno sbagliando. La linea politica della Lega – vista dal Nord Italia – è corretta. Ma diventa sbagliata se questa forza politica cerca – come sta provando a fare Salvini – di diventare un partito nazionale in grado di rappresentare tutta l’Italia, Sud e Sicilia compresi. Proviamo ad essere più chiari.

Gli accordi tra Governo Draghi e le Regioni del Nord 

La Lega, contrariamente a quello che cerca di far credere Salvini, non è entrata nel Governo Draghi per non lasciare il Governo dell’Italia al PD. E nemmeno per influenzare il Governo in alcune scelte controllando qualche Ministero. La Lega è entrata a far parte del Governo Draghi perché tre Regioni del Nord leghiste – Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia – insieme con le altre Regioni del Nord si aspettano da Draghi e dai suoi Ministri due provvedimenti: la riduzione, se non l’abolizione dell’IRAP, l’imposta sulle attività produttive introdotta in Italia nel 1997; e l’Autonomia differenziata. Con questi due provvedimenti le imprese del Nord risparmieranno un sacco di soldi e le Regioni del Nord strapperanno alle Regioni del Sud e alla Sicilia non meno di 60-70 miliardi di euro all’anno. E’ questo il motivo per il quale Draghi, quando Salvini ha cominciato a fare le bizze sulla delega per la riforma fiscale (la follia di un Parlamento che delega al Governo di scrivere una delle più importati riforme della vita di un Paese che, ufficialmente, è ancora democratico!), ha replicato a Salvini: c’è un accordo che la Lega conosce. Così il ‘capo’ della Lega si è messo subito in riga.

La riduzione o, addirittura!, il taglio dell’IRAP! 

Per la cronaca, con l’IRAP, dalla fine degli anni ’90, si paga una parte delle spese sanitarie italiane. E’ chiaro che avendo un sistema di imprese molto più forte di quello del Sud e della Sicilia, in proporzione, le imprese del Nord pagano di più. Se l’IRAP verrà ridotta o, addirittura, eliminata (come chiede Confindustria, vero e proprio ‘azionista di maggioranza’ del Governo Draghi), a guadagnarci saranno soprattutto le imprese del Nord Italia. Chi pagherà la quota di sanità che verrà a mancare? Le ipotesi sono due: o ci saranno altri tagli alla sanità, o ci saranno nuove tasse e nuove imposte a carico dei cittadini. E per questo che il Governo Draghi vuole ‘riformare il Catasto a costo zero’? Il dubbio – che in realtà è più di un dubbio – che che le imposte maggiorate sulle case e sui terreni – compresi i terreni agricoli – andranno a pagare la riduzione o il taglio dell’IRAP. Una legge ‘confezionata’ su misura per Confindustria, che a quanto pare va bene a tutti i partiti che appoggiano il Governo Draghi.

Lo scippo dei fondi del PNRR a Sud e Sicilia è noto da Luglio

La seconda promessa del Governo Draghi – l’Autonomia differenziata – andrà a penalizzare il Sud e la Sicilia. Non c’è da stupirsi, perché fino ad oggi, dall’attuale esecutivo, il Sud e la Sicilia hanno ricevuto solo fregature. Il Ministro grillino-nordista-triestino, Stefano Patuanelli, ha già scippato al Mezzogiorno una quota del FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Regionale) e ha creato il precedete per far diventare tale scippo ordinario (nel senso che lo scippo diventerà annuale). Il Governo Draghi ha già deciso che dei 193 miliardi di euro del PNRR appena 22 miliardi più 13 miliardi di fondi che sono già di Sud e Sicilia. Non è una notizia che ci stiamo tirando fuori dal cilindro. Ha rivelato tutto il professore Gianfranco Viesti, un docente universitario di economia che, lo scorso Luglio, quando il Governo Draghi ha inviato il Piano del PNRR a Bruxelles, è andato a studiare i documenti e ha scoperto che i miliardi per Sud e Sicilia, come già ricordato, sono solo 22 e non 80 com’era stato detto a voce e che al Sud potrebbero arrivare altri 13 miliardi di euro. Soldi che, però, andrebbero a sostituire 13 miliardi di fondi nazionali per Sud e Sicilia che il Governo nazionale non erogherà a Sud e Sicilia! Insomma, il gioco delle tre carte per fregare Sud e Sicilia.

La sceneggiata romana sui Consorzi di Bonifica siciliani 

Poi ci sono stati aggiornamenti e, in un clima di grande confusione, ma solo a parole e non con le ‘carte’, Roma ha fatto sapere che al Sud e alla Sicilia andranno 40 miliardi di fondi PNRR. Altre bugie. Infatti si è scoperto che una parte di questi 40 miliardi di euro – che lo ricordiamo sono aiuti – sono stati messi a bando, sapendo in partenza che i Comuni di Sud e Sicilia sono perdenti, in materia di progettazione, rispetto ai Comuni del Nord. Morale: i Comuni del Sud, tranne casi rari, resteranno all’asciutto. Non solo. La parte dei fondi del PNRR stanziata per gli impianti irrigui che avrebbe dovuto essere gestita dalla Regione siciliana andrà in buona parte alle Regioni del Nord perché i Consorzi di Bonifica siciliani hanno presentato progetti errati. In realtà, a Roma sapevano in partenza che i Consorzi di Bonifica siciliani non avrebbero mai potuto presentare progetti esatti, perché non erano a conoscenza dei criteri. Insomma, tutto il PNRR, visto da Sud e Sicilia, è un imbroglio ai danni di Sud e Sicilia. E non contenti di essersi presi – di fatto sarà così – oltre 170 miliardi di euro del 193 miliardi del PNRR, le Regioni del Nord vogliono anche il ‘residuo fiscale’ dell’Autonomia differenziata, per fregare alle Regioni del Sud e alla Sicilia altri 60-70 miliardi di euro all’anno!

Il vero dramma di Sud e Sicilia è che meridionali e siciliani – non sempre informati sui fatti economici reali – continuano a votare per i partiti politici nazionali che li penalizzano

Vi è chiaro adesso perché la Lega rimane nel Governo Draghi? Direte: ma Sud e Sicilia verranno fregati anche dagli altri partiti che sostengono il Governo Draghi? Assolutamente sì! Ma questo non fa perdere voti ai partiti nazionali al Sud e in Sicilia. In Calabria hanno  appena eletto presidente della Regione un signore di Forza Italia. A Napoli hanno eletto sindaco un signore del PD. I meridionali e i siciliani continueranno ad essere disinformati sui fatti economici e torneranno a votare per quei partiti che stanno condannando Sud e Sicilia al sottosviluppo e – soprattutto – stanno condannando i giovani del Sud e della Sicilia all’emigrazione. Quello che avete letto – se avete avuto la pazienza di essere arrivati fino a qui – è l’articolo scritto da un coglione che perde il suo tempo a cercare di capire come Roma ci sta massacrando. Questo articolo ci è costato almeno tre ore di lavoro, ma non servirà a nulla. Abbiamo letto che Gianfranco Miccichè e Davide Faraone si alleeranno. Pensate un po’: due partiti – Forza Italia e Italia Viva di Renzi – che hanno solo affossato la Sicilia (pensate ai ‘Patti scellerati’ firmati da Renzi e dall’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, grazie ai quali la Regione siciliana, le ex Province e i Comuni dell’Isola hanno perso un sacco di soldi!) prenderanno i voti dei siciliani e continueranno a godersi le indennità parlamentari! Li voteranno i genitori dei figli già emigrati, i genitori dei figli che emigreranno e anche i ragazzi che per ora studiano all’università e che emigreranno dopo la laurea. In Sicilia le cose funzionano così. Giovanni Verga sembrava un pessimista, in realtà, della Sicilia, aveva capito tutto.

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti