Grazie al Governo Draghi e al Comune mille e 400 famiglie a Palermo rischiano di finire in mezzo alla strada /SERALE

18 ottobre 2021
  • Si chiama sblocco degli sfratti e lo ha voluto il Governo di Mario Draghi
  • Riunione in Prefettura, ma gli amministratori comunali di Palermo disertano l’incontro
  • Le parole dei rappresentanti dei sindacati degli inquilini di Palermo, Sunia, Sicet, Uniat 
  • Tutto previsto da Tony Pellicane lo scorso Luglio 

Si chiama sblocco degli sfratti e lo ha voluto il Governo di Mario Draghi

Nella nostra vita professionale – e un po’ di esperienza l’abbiamo maturata, visto che dal 1985 vi occupiamo anche di politica regionale e di pubblica amministrazione – non abbiamo mai visto all’opera un Governo più pericoloso e più dannoso del Governo di Mario Draghi. E non ci stiamo riferendo ai fatti di Tieste e alla scempiaggine del Green pass, ma a cose più semplici che l’attuale esecutivo, per incapacità, pressappochismo e cinismo ha reso complicate e gravi. Ci riferiamo, in particolare, allo sblocco degli sfratti deciso dal Governo Draghi su imput dei potenti, che sono gli unici, veri interlocutori dell’attuale presidente del Consiglio (Cgil, Cisl e Uil, contrariamente a quello che pensano e scrivono i No Green pass, non sono alleati di Draghi, sono le ancelle silenziose del Governo, avallano tutto nel nome di un malinteso interesse generale, anche se tale interesse generale schiaccia i lavoratori). Lo sblocco degli sfratti, gestito come lo sta gestendo il Governo nazionale – soprattutto nei Comuni amministrati con i piedi, tipo Palermo – è una delle più grandi assurdità morali, sociali, politiche e amministrative. Siamo i primi a dire che i padroni delle case in affitto non possono continuare tenere nelle proprie abitazioni chi non paga l’affitto: non si può pagare l’IMU sulle seconde case, terze case e via continuando senza avere la disponibilità della propria abitazione di proprietà! Ma appunto per questo lo sblocco degli sfatti andava meditato e attuato con una serie di soluzioni alternative per gli sfrattati. Invece né il Governo nazionale, né tanti Comuni hanno fatto qualcosa. Il risultato è che appena queste famiglie verranno sfrattate finiranno in mezzo alla strada!

Riunione in Prefettura, ma gli amministratori comunali di Palermo disertano l’incontro

Come può un Governo nazionale amministrare così, con superficialità, senza tenere conto del dramma sociale di migliaia di famiglie? E come possono i partiti politici che l’appoggiano- Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e non abbiamo capito quale ‘sinistra’ – fare finta che il problema non esista? Prendiamo il caso di Palermo: stasera un comunicato annuncia l’apertura di un tavolo di confronto tra i sindacati degli inquilini di Palermo, Sunia, Sicet, Uniat e il prefetto Giuseppe Forlani. I sindacati degli inquilini esprimono “preoccupazione per la scadenza dei termini normativi di blocco degli sfratti e per quello che potrà comportare per chi vive in condizioni abitative precarie a Palermo. Il confronto è stato sollecitato al Prefetto dai sindacati della casa per concordare degli interventi per fronteggiare l’emergenza”. A questo puto la notizia alluncinante: “Chiedevamo – dichiarano i segretari di Sunia, Sicet e Uniat Palermo Zaher Darwish, Mario Bommarito e Giovanni Sardo – fosse convocata assieme a noi l’amministrazione comunale, che non si è presentata. Abbiamo lanciato l’allarme perché il rischio che si prospetta, nella stagione prossima, è di un aumento esponenziale degli sfratti nella città di Palermo. Un tema che se non affrontato con celerità e immediatezza rischia di sfociare in un dramma sociale”. L’atteggiamento dell’attuale amministrazione comunale non è altro che una fuga, perché a Palermo a rischiare di finire in mezzo alla strada sono circa mille e 400 famiglie!

Le parole dei rappresentanti dei sindacati degli inquilini di Palermo, Sunia, Sicet, Uniat 

“Abbiamo sottolineato – aggiungono Darwish, Bommarito e Sardo – che l’assenza di confronto e dialogo con l’amministrazione cittadina e la scarsità di interventi normativi e di programma rischiano di contribuire all’acuirsi del disagio sociale. E’ una situazione emergenziale che esige l’apertura di un tavolo di confronto permanente sul tema, per intervenire e ridurre il divario, creato nel tempo, tra cittadini, amministrazioni e governi. Abbiamo condiviso tale esigenza con il prefetto della città. La discussione proseguirà in un prossimo incontro in cui è stato chiesto il coinvolgimento su quest’argomento di drammatica attualità di tutti gli attori principali”. Ancora una volta ci chiediamo che senso ha tenere ancora in piedi un’amministrazione comunale che sta mandando in malora la città. I responsabili politici della mancata approvazione della mozione di sfiducia al sindaco della città, Leoluca Orlando, sono Gianfranco Miccichè e Davide Faraone. Il primo è il ‘capo’ di Forza Italia a Palermo, il secondo è il ‘capo’ di Italia Viva. Questa due formazioni politiche – Forza Italia e Italia Viva – ufficialmente sono all’opposizione dell’attuale Giunta comunale, nei fatti, però, sostengono il sindaco e impediscono l’approvazione della mozione di sfiducia al sindaco Orlando. Così è anche loro la responsabilità del problema che rischia di crearsi abbattersi sulla città, anche se Miccichè e Faraone, se dovesse scoppiare il ‘bubbone’ delle famiglie che finirebbero in strade, cercherebbero di chiamarsi fuori. Proviamo a ‘tranquillizzarli’: ci saremo noi, onorevoli Miccichè e Faraone, a ricordare le vostre eventuali responsabilità politiche.

Tutto previsto da Tony Pellicane lo scorso Luglio

Chiediamo ai signori del Governo Draghi e ai partiti che lo sostengono: vi rendete conto che state sbloccando gli sfratti in piena pandemia, a fronte di un impoverimento generale? E il sindaco di Palermo e i suoi assessori come pensano di affrontare i problema? Disertando le riunione in Prefettura? Riprendiamo una dichiarazione che ci ha rilasciato lo scorso 24 Settembre Tony Pellicane, una delle poche persone che, insieme con Nino Rocca, si occupa da sempre degli ultimi di Palermo: “… rispetto allo sblocco degli sfratti l’amministrazione palermitana è del tutto impreparata; non ci sono tracce di scelte politiche a sostegno di chi sta andando incontro ad uno sfratto per morosità incolpevole rischiando di finire per strada; l’amministrazione comunale è consapevole che si tratta di una bomba sociale che esploderà, ma piuttosto che mettere in campo misure concrete in favore delle famiglie ha preferito, pochi giorni fa, partecipare ad un incontro con il Comitato per l’ordine e la sicurezza. Quindi, ancora una volta, a Palermo si discute di problemi sociali come se fossero problemi di ordine pubblico. Del resto, il Comitato per l’ordine e la sicurezza che si riunisce in Prefettura di questo si occupa. Il Comune di Palermo – scriveva lo scorso 6 Luglio Pellicane – ha avuto tutto il tempo per trovare soluzioni e per chiedere con forza al Governo nazionale di intervenire con scelte economiche concrete. Non si tratta dei sostegni a tempo emanati nel corso della pandemia; non ci risulta che, ad esempio, sia mai stato chiesto un intervento concreto, al Governo nazionale, nei confronti di chi oggi rischia lo sfratto a causa della perdita di lavoro; non ci risulta che, ad esempio, il Comune abbia concordato con la Regione siciliana l’utilizzo di fondi previsti per l’emergenza abitativa in favore delle famiglie che subiranno uno sfratto, anche questa è emergenza abitativa. La realtà ci racconta di governi nazionali, regionali e locali che di problematiche sociali se ne occupano solo con misure tampone che non danno dignità alle famiglie e non risolvono alcun problema in modo permanente”. In compenso, a Palermo, c’è chi si occupa in modo permanente dei nuovi appalti ferroviari per dare vita a una nuova abbuffata di decine e decine e decine di milioni di euro…

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