La verità è che negli uffici della Regione siciliana dove c’è Forza Italia ci sono problemi e confusione. E’ così in agricoltura, un settore abbandonato che la politica utilizza solo per ‘produrre’ voti. Ed è così anche nel ‘complicato’ mondo dei trasporti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi chiamati ‘Isole Minori’. Due assessorati regionali – Agricoltura e Infrastrutture e Trasporti – gestiti dai berlusconiani, con l’ombra del coordinatore degli azzurri nell’Isola e presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, ossessionato dall’idea di farsi rieleggere presidente del Parlamento siciliano non si capisce da chi. Noi scriviamo spesso dei trasporti via mare tra la Sicilia e le sempre più abbandonate Isole Minori, luoghi che la politica siciliana considera ‘mammelle da mungere’ non in termini elettorali, ma per i tanti soldi che girano attorno a tali isole (si pensi al grande affare dei migranti che sbarcano a Lampedusa e all’impressionante fiume di denaro pubblico che gira attorno al sostegno ai trasporti via mare tra la Sicilia e i propri arcipelaghi: 50 milioni di euro all’anno dalla Regione e 50 milioni di euro all’anno dallo Stato). Così, quando si avvicinano le elezioni…
Tanto denaro pubblico, per i trasporti via mare della Sicilia. Eppure, chissà perché, i mezzi di trasporto utilizzati non sembrano nuovi: anzi! Se andate a cercare nell’archivio de I Nuovi Vespri troverete decine di articoli che raccontano le avarie di navi di linea e aliscafi che fanno la spola tra la Sicilie e le Isole Minori. Poi si sa come vanno ‘ste cose: a meno che non si sia un’inchiesta alla Report, in grado di mettere insieme tutte queste anomalie – ci riferiamo alle avarie, ma anche i bandi dei quali ci siamo occupati spesso – tutto finisce per essere dimenticato. E la nave va, è proprio il caso di dirlo. Noi, però, non ci arrendiamo. In un’inchiesta di oltre venti puntate sugli Affari del mare in Sicilia, che abbiamo pubblicato tre anni fa ne abbiamo raccontato di cotte e di crude. Più tutti gli articoli che abbiamo scritto grazie al sindacato ORSA marittimi, un sindacato che difende veramente i lavoratori marittimi senza se e senza ma. Eppure il potere dei ‘Signori del mare’ della Sicilia – sui quali indaga la Magistratura – rimane immutato.
Un capitolo a sé, in questa storia senza fine dei disagi senza fine che il sistema di trasporto marittimo siciliano appioppa ai cittadini delle Isole Minori e ai turisti è rappresentato dai bandi. Ora anche il sindaco delle Egadi, Francesco Forgione, chiede all’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, un incontro per discutere dei bandi. Noi ci siamo occupati di tale argomento, chiedendo quale sia stato l’apporto dato nella redazione dei bandi dalla società T BRIDGE. Nel Febbraio dello scorso anno abbiamo ripreso un articolo da SHIP 2 SHORE, il Magazine on linea di economia del mare e trasporti: “A quanto leggiamo, il Governo regionale di Nello Musumeci si avvarrà della consulenza di una società genovese, la TBridge, “partner della Regione già dalla Giunta precedente a quella Musumeci in materia di trasporti”. Scelta “in continuità con il precedente Governo regionale di Rosario Crocetta. Non c’è da stupirsi, visto il ‘ponte’ che lega in Sicilia la vecchia politica di centrodestra e di centrosinistra… Tra le novità, la cosiddetta bidirezionalità dei servizi: alla stessa ora, nella stessa tratta – leggiamo su SHIP 2 SHORE – partiranno due corse: quella di andata e quella di ritorno”. “Un cambio epocale”, sottolineano gli esperti della TBridge che hanno redatto il piano per la Regione. “I servizi marittimi – questo almeno è quello che dicono – saranno costanti tutto l’anno, con un’integrazione tra corse regionali e statali. Un paio di domande non possiamo non porle: quanto costerà, assessore Falcone, la consulenza della TBridge? Non è un po’ particolare il ricorso a una consulenza per gestire un bando? Che ci stanno a fare, allora, gli uffici dell’assessorato alle Infrastrutture e Trasporti? Da quello che leggiamo, la stagione estiva non terminerà più a metà settembre, ma il 15 ottobre. Sempre su SHIP 2 SHORE leggiamo che l’assessore Falcone avrebbe “posto come condizioni essenziali l’abbattimento dei costi a carico degli utenti e l’inserimento di criteri che favoriranno l’utilizzo di navi moderne ed efficienti”. “Oltre alla consulenza avviata insieme a PwC nel 2016 per l’intero settore trasporti, TBridge, che oggi fa interamente capo al gruppo BV Tech controllato dall’imprenditore genovese d’origine e milanese d’adozione Raffaele Boccardo, si occupò, collateralmente, già una decina di anni fa di trasporto marittimo siciliano (anche se continentale). L’allora socio e dirigente Stefano Costa (uscito nel 2010) era stato infatti nel 2009 fra i fondatori di T-Link, sfortunata disavventura armatoriale guidata dal fondo d’investimenti Cape, che vi aveva posto alla guida il manager Edoardo Bonanno (oggi liquidatore dello stesso Cape), successivamente passato ai vertici del gruppo Caronte&Tourist, titolare della stragrande maggioranza delle concessioni che la Regione si appresta a rinnovare”. Sempre nel Febbraio dello scorso anno ponevamo qualche domanda: “In Sicilia ci sono 14 isole: ci vorrebbero 28 navi e 28 mezzi veloci. Ci saranno? Saranno navi e mezzi veloci nuovi o sempre gli stessi? Visto che ‘Alla stessa ora, nella stessa tratta partiranno due corse: quella di andata e quella di ritorno’ chiediamo: c’è la disponibilità di tutti questi porti sicuri? Dove pernotteranno le navi e i mezzi veloci? Anche a Ustica e a Stromboli ci sarà il pernottamento? E ancora: i comandanti delle Capitanerie siciliane cosa ne pensano?
Qualche risposta è arrivata un anno e mezzo dopo, con i dubbi sollevati da chi sta subendo i disagi: “Ma come vengono messi a punto ‘sti benedetti bandi per il trasporto pubblico via mare tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi? – chiedevamo e ci chiedevamo lo scorso 30 Settembre -. Possibile che gli abitanti di quelle che vengono chiamate le ‘Isole Minori’ debbano sempre subire disservizi e penalizzazioni? Non solo i mezzi navali che, spesso, vanno in avaria, ma anche un’organizzazione del servizio che sembra non soddisfare le esigenze dei residenti? Le nostre osservazioni nascono da fatti di cronaca e dalla constatazione di dati oggettivi. Cominciamo con Ginostra, piccolo centro abitato dell’isola di Stromboli, poco più di 40 abitanti, che può essere raggiunto solo via mare. Nei giorni scorsi, come ha scritto MESSINA TODAY, Gianluca Giuffrè, già componente della commissione speciale del Comune di Lipari sui trasporti marittimi e già consigliere comunale di Lipari, ha scritto al presidente della regione siciliana, Nello Musumeci, al sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, e ai consiglieri comunali. Cosa lamenta Giuffrè? Problemi nel bando per i trasporti marittimi che collegano le Isole Minori con la Sicilia. Bando pubblicato lo scorso Luglio. Giuffrè, leggiamo sempre su MESSINA TODAY, “segnala di aver appreso la cancellazione di alcune corse per la frazione di Ginostra, collegata al resto del mondo solo via mare, in particolare la corsa serale estiva per Messina e Stromboli, con partenza da Ginostra alle 19.05, molto importante perché assicurava coincidenza a Lipari con aliscafi provenienti da Palermo, Messina e Milazzo”.
E ancora: “Anche il presidente di Federalberghi Eolie e Isole minori Sicilia, Christian Del Bono, non sembra molto contento del nuovo bando. Del Bono spiega che, quando si passa dagli orari estivi a quelli invernali sorgono sempre difficoltà per residenti e turisti. A cominciare dalla mancanza di interventi straordinari per compensare la riduzione delle corse. “Siamo ben consci – ha dichiarato De Bono a LIPARINET – dei limiti imposti dal miope contratto di affidamento dei servizi marittimi in essere ma non possiamo non disapprovare l’assenza di misure straordinarie volte a porre rimedio a simili disagi. Si tratta di costi enormi a carico delle nostre comunità sia in termini di tempo e servizi spesi sulla terra ferma, sia per il notevole danno di immagine subito a causa dei disagi ai quali sono sottoposti i visitatori chiamati a sopportare costi extra per coincidenze e aerei/treni persi”. Il presidente di Federalberghi Eolie e Isole minori Sicilia ricorda di aver sollecitato le autorità preposte sulla necessità di valorizzare la media stagione. Poi arriva una critica precisa: “Rimaniamo invece particolarmente dubbiosi e preoccupati sia per l’attribuzione di risorse ad alcune tratte di minore interesse a scapito di altre, sia sugli itinerari orari che in alcuni casi risultano particolarmente penalizzanti nella bassa e media stagione. Tutto ciò – sottolinea Del Bono – ci lascia perplessi e rammaricati a fronte di precise segnalazioni sottoposte nel corso delle consultazioni e chiediamo che la politica si attivi a riguardo”.