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A Trieste il Governo Draghi batte in precipitosa ritirata: si torna a lavorare senza Green pass/ MATTINALE 468

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  • Esito scontato, perché Trieste è un porto troppo importante. Per ora il Governo Draghi ha ceduto solo a Trieste. Per questo lo sciopero continua, nella massima libertà di scelta dei lavoratori. Obiettivo: far ‘rimangiare’ a Draghi e al suo pessimo Governo il Green pass in tutto il territorio nazionale
  • Ieri a Trieste una bellissima giornata di lotta. La manifestazione anti-Green pass di ieri a Palermo. La battaglia di civiltà e di libertà del parlamentare regionale Sergio Tancredi
  • Il Senato riceverà una delegazione dei lavoratori del porto di Trieste e di altri lavoratori in lotta contro l’infame tessera verde il 30 Ottobre. Onore ai vertici del Senato italiano 

Esito scontato, perché Trieste è un porto troppo importante. Per ora il Governo Draghi ha ceduto solo a Trieste. Per questo lo sciopero continua, nella massima libertà di scelta dei lavoratori. Obiettivo: far ‘rimangiare’ a Draghi e al suo pessimo Governo il Green pass in tutto il territorio nazionale

Con qualche giorno di ritardo rispetto alle nostre previsioni, il ‘Governo dei migliori’ di Mario Draghi comincia a fare marcia indietro sul Green pass. Noi avevamo previsto il ritiro di questa trovata incostituzionale e un po’ fascista il 15 Ottobre, ovvero due giorni fa. Il ritiro dell’ignobile certificato verde da parte del Governo è iniziato ieri, per ora limitato al solo porto di Trieste, dove la riduzione dell’operatività sta creando enormi problemi a Draghi e alla sua ‘band’. A dare notizia del precipitoso ritiro del Green pass dalle parti del porto di Trieste è stato Stefano Puzzer, il portavoce del Coordinamento dei portuali triestini, che nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri ha detto: “C’è una novità che è l’inizio della fine del Green pass. Ci sono persone che stanno lavorando e sono senza Green pass”. Scrive Byoblu: “Il controllo a campione, previsto dallo stesso decreto legge istitutivo del cosiddetto super Green pass, sarebbe infatti diventato ‘un controllo mirato’: il Green pass verrebbe richiesto soltanto ai lavoratori di cui si sa che ne sono in possesso. Puzzer ha assicurato di aver ricevuto conferma di ciò da parte di alcuni suoi colleghi e ha denunciato a tutte le autorità competenti questa circostanza. Durante la conferenza stampa, in diretta, Puzzer ha chiamato al telefono un collega portuale che gli ha confermato di essere entrato a lavorare presso il molo V del porto di Trieste, pur senza possedere il Green pass”. Per il Governo Draghi è una sconfitta secca. Ma è anche un invito a tutti i movimenti presenti in Italia che si battono contro l’infame certificazione verde a proseguire nella lotta a oltranza per battere l’arroganza, la tracotanza e la prepotenza del Governo Draghi.

Ieri a Trieste una bellissima giornata di lotta. La manifestazione anti-Green pass di ieri a Palermo. La battaglia di civiltà e di libertà del parlamentare regionale Sergio Tancredi

“Il Coordinamento dei portuali triestini – prosegue l’articolo di Byoblu – ha chiesto pertanto di effettuare controlli a tappetto su tutti i lavoratori. ‘Se non li faranno, sarà la conferma di quello che già sappiamo, cioè che il Green pass non ha nulla di sanitario, ma è uno strumento economico e politico’. Circa il 40% dei lavoratori sarebbe entrato oggi al porto (ieri per chi legge ndr). Attraverso lo stratagemma dei controlli mirati, i lavori al porto starebbero proseguendo seppur con difficoltà e rallentamenti dovuti al blocco del varco 4 del molo VII”. La giornata di protesta di ieri è stata caratterizzata, oltre che con il blocco del varco, con un corteo cittadino. A Trieste ieri è arrivato l’attore Enrico Montesano (qui per esteso l’articolo di Byoblu). Da segnalare anche la manifestazione No Green pass che si è svolta ieri a Palermo. Importante anche la protesta del parlamentare regionale, Sergio Tancredi, contro la tessera infame introdotta nel Parlamento siciliano. Del resto, da un ‘genio’ come Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso. Tancredi fa sapere che Martedì prossimo, quando si riunirà l’Ars, non esibirà la tessera infame e, se non lo faranno entrare, chiamerà le forze dell’ordine. Noi siamo per il ‘bordello’ senza fine davanti alle prepotenze: quindi non possiamo che apprezzare la battaglia di civiltà e di libertà dell’onorevole Tancredi.

Il Senato riceverà una delegazione dei lavoratori del porto di Trieste e di altri lavoratori in lotta contro l’infame tessera verde il 30 Ottobre. Onore ai vertici del Senato italiano 

Ieri non è mancato qualche malinteso. Il primo comunicato dei lavoratori portuali di Trieste annunciava il ritorno al lavoro per oggi, 17 Ottobre, e un’incontro in Parlamento il 30 Ottobre. In realtà, le cose non stanno proprio così. Stefano Puzzer ha dichiarato che i lavoratori saranno liberi di fare ciò che vogliono, se andare a lavorare oppure restare a casa o ancora restare in presidio. Il nuovo comunicato ha confermato la continuazione del presidio presso il varco 4 del molo VII fino al 20 Ottobre e l’incontro in Senato il 30 Ottobre. In assoluta libertà – ogni lavoratore è libero di andare a lavorare o di continuare lo sciopero – la protesta continua. “Questa prima battaglia l’abbiamo vinta – si legge nel comunicato del Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste – ma si continua dimostrando la forza e la determinazione dei lavoratori portuali e di tutti coloro che li hanno affiancati e sostenuti nella difesa della Democrazia e della Libertà individuale. Chi intende andare al lavoro è libero di farlo come lo è sempre stato. Il primo passo sarà il 30 Ottobre, quando delegazioni di lavoratori portuali di Trieste e Monfalcone e degli altri scali italiani, delle forze dell’ordine, di sanitari, di giornalisti e di altre categorie di tutta Italia saranno accolte al Senato a Roma per far valere le ragioni di chi chiede di chi chiede l’abolizione del green pass per lavorare” (qui il testo integrale del comunicato del Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste). La posizione assunta dal Senato della Repubblica, piaccia o no, è un ‘siluro’ al Governo Draghi in generale e al presidente del Consiglio dei Ministri in particolare. Onore ai vertici del Senato italiano! Dobbiamo riconoscere che Forza Italia – che oggi esprime una lodevole e aperta presidenza del Senato – sul Green pass è “più a sinistra” di Cgil, Cisl e Uil e dello stesso PD. Piaccia o no, ma il Governo Draghi sta cominciando a perdere sul Green pass e, si spera, anche su altro. Per questo è importante che la protesta prosegua in tutta l’Italia per mettere alle corde il Governo Draghi e i partiti politici asserviti a questo pessimo esecutivo.

Foto tratta da Open  

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