È corsa ai tamponi in tutta la Sicilia visto che dal 15 ottobre parte l’obbligo di Green pass anche nei luoghi di lavoro. Sull’Isola c’è un mega esercito di lavoratori non ancora vaccinati. Intanto è partita la corsa alle farmacie che iniziano a lamentare carichi di lavoro enormi come fa notare Federfarma.
Quando non è ancora partito l’obbligo di Green pass obbligatorio al lavoro arriva la stima di quanti faranno uso della strategia tampone per ottenerlo. Sono almeno 360 mila i lavoratori siciliani non vaccinati che dovranno eseguire il test ogni 48 ore per poter accedere al posto di lavoro. I numeri sono riportati da Repubblica. Tradotto, significa 180 mila esami quotidiani per un business che vale 2,5 milioni di euro al giorno. Ma sarà capace di reggere il sistema? Sono molti i dubbi nonostante il diktat ad Asp e ospedali da parte della regione di aprire i laboratori tutto il giorno.
Il rischio è il blocco del sistema produttivo visto che, si stima, solo la metà dei tamponi potranno essere eseguiti in tutti i laboratori dell’Isola. Dino a oggi sono 35mila tamponi al giorno il sistema è riuscito a elaborare. Come riporta l’edizione palermitana di Repubblica, nelle fasce in età da lavoro (20-69 anni) sono 720 mila i non vaccinati. Escludendo per eccesso un 50 per cento di disoccupati, studenti universitari o pensionati, si scende a 360 mila. Poiché il Green Pass dopo il tampone è valido due giorni, si calcola una domanda di 180 mila esami al giorno. Dai medici di famiglia arriva un altro allarme relativo all’impennata di richieste per ottenere l’esenzione dal vaccino.
Sulla vaccinazione “ritengo che sia necessario continuare su questa azione di convincimento e buonsenso, se si cede rispetto alla regola alla quale tutti ci siamo adeguati e che è stata la regola che ci sta portando fuori dall’emergenza, poi diventa tutto più complicato. Spero non si paralizzi il Paese, sarebbe una gravissima irresponsabilità di qualche piccola minoranza, una irresponsabilità non legata a motivi reali perchè non vaccinarsi non è un motivo reale per bloccare il Paese”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a Radio Anch’io su Rai Radio1.