da Costantino Guzzo
ex dipendente dello IAL CISL SICILIA prima e IAL SICILIA poi
riceviamo e pubblichiamo
Sono convinto che ogni prevaricazione sia retaggio di una cultura fascista e io, con centinaia di miei colleghi ne siamo stati le prime vittime. Prevaricazione significa uso strumentale della funzione pubblica, utilizzo a fine coercitivo delle istituzioni pubbliche, sindacato compreso. In questo ultimo decennio, da ex dipendente dello IAL CISL SICILIA prima e IAL SICILIA poi, non solo ho dovuto avere a che fare con inqualificabili “SCASSA PAGGHIARI” travestiti da lupi famelici datori di lavoro che hanno calpestato, impuniti, il codice penale e civile ma mi è toccato avere a che fare con dirigenti sindacali digiuni e in malafede in materia di diritto sindacale e del lavoro. Costoro, veri prevaricatori, hanno stravolto e strumentalizzato l’uso del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) e lo hanno piegato a loro uso e consumo facendo bere a noi lavoratori l’amaro olio di ricino della disoccupazione. La stessa prevaricazione l’hanno usata nella applicazione delle leggi regionali ancora vigenti. Per questo, ogni santo giorno, abbiamo postato pubblicamente e documentato sui social network tutte le irregolarità, le ruberie e gli illeciti che si sono perpetrati prima allo IAL CISL SICILIA e successivamente allo IAL SICILIA.
L’assurdo si è manifestato quando con altri colleghi siamo stati denunciati dalle forze dell’ordine per una manifestazione non autorizzata, proprio perché rivendicavamo quei diritti che, nel corso degli anni, loro, violenti prevaricatori, hanno calpestato.
Intanto che i SCASSA PAGGHIARI dei datori di lavoro ricevevano i finanziamenti pubblici e se ne appropriavano indebitamente, i dirigenti sindacali non solo firmavano accordi di rateizzazione delle tante retribuzioni di cui noi lavoratori eravamo creditori, ma si accordavano per la concessione di una CIGD per un’ente non più accreditato dalla Regione siciliana. Sapevano di stare operando nella piena illiceità. Sono ricorso alle vie consentite dalla legge attraverso esposti e denunce e nel corso degli anni ho presentato a una parte della Politica siciliana (tra la quale il Presidente della Commissione Antimafia Claudio Fava e alla deputata del M5S Roberta Schillaci anche lei componente della Commissione Antimafia) documenti dove chiaramente saltano all’occhio, anche al comune mortale, gli illeciti e le ruberie che sono state perpetrate in maniera delinquenziale in questo ente. Come nel caso del fallimento pilotato del dicembre 2015 dove viene messa in atto la più grande truffa di tutte le truffe vista sulla faccia della terra, dall’età paleolitica o da quando l’uomo camminava curvo e cioè appropriarsi indebitamente di tantissimi milioni di euro (circa 14.500.000,00), e non pagare nulla in termini legali.
Tutto avvenuto alla luce del sole, con lo Stato che ha riconosciuto “IMPRESA” un Ente senza scopo di lucro che viveva solo ed esclusivamente di finanziamenti pubblici e visto che è stato lo stesso Tribunale di Palermo Sezione V Civile Specializzata In Materia Di Impresa ad accertare i tanti milioni di cui si sono appropriati indebitamente i violenti prevaricatori. Ciò che viola di più il senso di giustizia e la pratica democratica sono le gravi responsabilità in termini di omesso e tardivo controllo da parte della stessa Regione siciliana e altre istituzioni delegate, non solo per avere finanziato un ente in dissesto finanziario sin dal 2010 nei vari Prof e Avviso 20 ma anche per aver permesso ai demoni prevaricatori di appropriarsi indebitamente di tanti milioni. Eppure la Regione ha pagato milioni e milioni a società di controllo e ha stipulato convenzioni con le forze dell’ordine. Parlo di quella Regione siciliana che non ha controllato neppure il suo patrimonio e le sue proprietà: ricordo a tutti che solo grazie alla mia segnalazione fatta insieme ad altri 2 ex colleghi al Presidente del Tribunale Fallimentare di Palermo si è evitato che un immobile della Regione siciliana fosse venduto all’asta all’interno di questo Fallimento! Per tutto quanto narrato, ad oggi, aspetto ancora che la Giustizia faccia il suo corso. Per tutto quello che ho subito, ma soprattutto per tutto quello che la mia famiglia ha subito, attendo Giustizia. Intanto il putridume e la nauseabonda lebbra corruttiva del sistema non smette di venire sotto i miei occhi: più continuo a scavare e più viene su melma. E intorno tutto tace, semplicemente perché, ai vari livelli istituzionali, ciascuno ha forse chiuso occhi orecchie e narici!
Foto tratta da La Falla Cassero