L’azienda fa sapere che in poche settimane di ricerca del personale l’esito è stato tutt’altro che scontato. A fronte di decine di colloqui, gran parte di coloro che si sono presentati hanno subito evidenziato la volontà di non perdere il reddito di cittadinanza e che erano disposti a soluzioni di “compromesso”, immediatamente rifiutate dall’azienda, “motivo per il quale hanno preferito il comodo divano di casa ad un’attività regolarmente contrattualizzate e remunerata. Un’altra parte ha rifiutato ritenendo l’attività di Butler troppo faticosa, altri perchè non possono dare la disponibilità di una giornata di lavoro costante per tutti i giorni della settimana (esclusi i giorni di riposo chiaramente come da norma vigente)”, sottolinea Helbiz.
“In conclusione, in un momento delicato come quello attuale post pandemico, a una giovane un’azienda in crescita, che sta investendo in Italia, offre un contratto di lavoro stabile (si direbbe molto raro di questi tempi) la risposta è “non voglio perdere il reddito di cittadinanza, mi potrei stancare troppo, forse è molto impegnativo tutti i giorni” – prosegue la società -. Definire questa parte delle giovani generazioni è un esercizio complesso, e forse queste premesse lo rendono ancora più articolato. Tuttavia, Helbiz continuerà nel suo percorso di assunzioni consapevole della sua volontà di continuare a investire in Italia e di offrire una prospettiva lavorativa solida a tutti coloro che ne coglieranno l’opportunità”.
(ITALPRESS).
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