- C’è poco da fare: o sul Covid la pensi come il Governo di Mario Draghi o ti creano problemi sul lavoro. Così la ‘punizione’ è arrivata per la voce questore di Roma, la siciliana Nunzia Alessandra Schilirò, che si è schierata contro il regime dittatoriale-terapeutico
- “È buffo come io sia perseguitata e quasi arsa sul rogo per aver manifestato pubblicamente e libera dal servizio il mio pensiero, invece, passa sotto silenzio chi picchia un cittadino”
- “Volete che io provi odio nei confronti dei poliziotti o dei manifestanti. Non avete capito che io amo! E amo tutto il mio Paese”
- “La verità è che il mio gesto non è servito a nulla… La paura regna sovrana e la notte è appena iniziata”
C’è poco da fare: o sul Covid la pensi come il Governo di Mario Draghi o ti creano problemi sul lavoro. Così la ‘punizione’ è arrivata per la voce questore di Roma, la siciliana Nunzia Alessandra Schilirò, che si è schierata contro il regime dittatoriale-terapeutico
Con la precisione di un’equazione chimica è scattata la ‘punizione’ per la vicequestore di Roma, la siciliana Nunzia Alessandra Schilirò, ‘rea’ di aver manifestato il proprio pensiero durante una grande manifestazione popolare che si è svolta qualche settimana fa a Roma. L’Italia di questi giorni è sempre più tragicomica: mentre si grida al “fascismo” perché i fascisti di Forza Nuova vengono lasciati liberi dallo Stato (qualcuno di loro ha anche il ‘braccialetto’ elettronico e ci si chiede come sia stato possibile che abbia assaltato la sede della Cgil romana!) di fare ciò he vogliono, una donna libera viene punita con metodi che ricordano un periodo buio dell’Italia, quando si era obbligati a pensarla come il Governo. Così la poliziotta siciliana inservizio a Roma come vice questore – che si è schierata per il No al Green pass – è stata sospesa. Il provvedimento è operativo da domani. La notizia la lancia l’Adnkronos. La sospensione di Nunzia Alessandra Schilirò arriva proprio quando la vice questore è stata nominata responsabile delle Pari opportunità dal sindacato di Polizia Cosip.
“È buffo come io sia perseguitata e quasi arsa sul rogo per aver manifestato pubblicamente e libera dal servizio il mio pensiero, invece, passa sotto silenzio chi picchia un cittadino”
E’ evidente che la poliziotta siciliana non piace al potere che oggi in Italia governa a proprio piacimento, togliendo le libertà ai cittadini nel nome del nuovo regime totalitario terapeutico. Va detto che nel corso dell’ultima manifestazione popolare contro il Green pass andata in scena a Roma, Nunzia Alessandra Schilirò ha dato ancora una volta del suo coraggio e del suo amore per la verità scrivendo un post su Facebook nel quale, “come cittadina e come sindacalista” chiede “l’immediata punizione dei poliziotti che hanno picchiato i manifestanti senza alcuna provocazione”. In effetti che bisogna c’era di bastonare i manifestanti? La verità è che l’Italia è diventato un brutto Paese. “L’ho scritto molte volte – scrive sempre la vice questore di Roma oggi sospesa -. La violenza è inammissibile da qualsiasi parte provenga. All’inizio, per buona fede, sono stata ingannata, ma poi ho visto alcuni filmati dove si evince un riprovevole comportamento di alcuni poliziotti. È buffo come io sia perseguitata e quasi arsa sul rogo per aver manifestato pubblicamente e libera dal servizio il mio pensiero, invece, passa sotto silenzio chi picchia un cittadino. Come mai nessun giornale o televisione mainstream ha trasmesso quelle scene? Viva la libertà!”.
“Volete che io provi odio nei confronti dei poliziotti o dei manifestanti. Non avete capito che io amo! E amo tutto il mio Paese”
Sempre su Facebook, nella pagina di Gianluigi Paragone, c’è un altro post di Nunzia Alessandra Schilirò: “Per una volta, per un minuto soltanto, mettiti nei miei panni. Ti scrivono e ti chiamano diversi colleghi e ti dicono di essere stati aggrediti da quel popolo che tu hai difeso, chiedendoti di fare un gesto di solidarietà nei loro confronti. Lo fai, perché indossi la loro stessa divisa e perché la violenza è sempre intollerabile. Poi, scopri che alcuni manifestanti sostengono la stessa identica tesi dei tuoi colleghi, soltanto al contrario. Che fai? A ogni respiro senti la tristezza che ti pervade da ogni parte e allora esprimi la stessa solidarietà e vicinanza ai manifestanti feriti”. E ancora: “Per quelli che ti osannavano e ti credevano amica, sei diventata in un secondo una nemica, un’infiltrata e perché? Perché hai espresso rammarico e affetto nei confronti di tutti coloro che si sono trovati in mezzo a scene di guerriglia, colleghi compresi. È bastato questo per farmi comprendere quanto siamo divisi e come siamo già caduti nella trappola. Il mio messaggio non lo deve aver compreso nessuno. Figuriamoci se possono capire che persona sono, penso. Volete che io provi odio nei confronti dei poliziotti o dei manifestanti. Non avete capito che io amo! E amo tutto il mio Paese. Per me in piazza non c’erano casacche diverse, solo gente che si fa la guerra e, ancora una volta, perde di vista l’obiettivo, che dovrebbe essere unico per tutti”.
“La verità è che il mio gesto non è servito a nulla… La paura regna sovrana e la notte è appena iniziata”
“Che cosa avevo raccomandato agli amici fino a sabato mattina? Appena senti aria di provocazione, vai via! Rifuggi ogni scontro. Non possiedo doti divinatorie, perciò non chiedetemi chi abbia iniziato o chi abbia torto o ragione. A cosa serve giudicare? So soltanto che non è questa la via. Sinceramente non consiglierei a nessuno di stare nei miei panni in questa situazione. Troppi mi tirano per la giacchetta – continua Schilirò – e io sarei voluta scappare in un altro mondo il 25 sera! Invece in tantissimi mi hanno chiesto di restare ‘perché il sistema si cambia dall’interno’ e io ho accettato. Ogni mattina, però, in ufficio, ci sono io e vi assicuro che stare in guerra sola contro tutti ogni giorno della mia vita non è facile! In tantissimi mi dicono che non sono sola, ma in realtà io sono sola. Quanti colleghi hanno detto pubblicamente almeno mezza frase di una di quelle che ho pronunciato io? Nessuno. Quanti mi sono accanto quando mi negano le ferie o mi notificano un nuovo procedimento disciplinare? Nessuno. Quanti mi hanno detto di non preoccuparmi perché saremo in tanti a non entrare in ufficio il 15? Nessuno. Quanti hanno compreso davvero le mie parole? E allora mi domando che senso ha farmi sospendere e fare la martire prima del tempo, quando la maggior parte dei miei colleghi e degli italiani si farà il greenpass come se niente fosse? Perché io devo sopportare procedimenti disciplinari, angherie e l’angoscia di non avere più uno stipendio e di non sapere se troverò un lavoro che mi permetterà di mantenere la mia famiglia, quando (quasi) tutti gli altri stanno comodamente sul divano e non fanno niente? “Se dico ‘che mi caccino’, la maggior parte risponde ‘no, ti prego, devi restare perché il sistema si cambia solo dall’interno!’. Se allora faccio un gesto per restare, i più mi attaccano perché mi dicono che no, non dovevo farlo! Quindi, decidete, devo restare o devo andare? E qualcuno si è chiesto che cosa vorrei io? Io sono solo un essere umano che cerca di fare ciò che ritiene giusto. Non sono un mito. Non sono un simbolo. Non sono un’eroina. Non sono per tutti. Sono solo una piccola donna – conclude – che ha avuto una vita difficile e che per questo, forse, cerca di renderla più leggera agli altri. La verità è che il mio gesto non è servito a nulla. La maggior parte sa solo giudicare e vuole che gli altri cambino per lui le cose, mentre lui se ne sta tranquillo a farsi i propri interessi. La paura regna sovrana e la notte è appena iniziata”.
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