Sulla pagina Facebook del sindacato ORSA Marittimi – un’organizzazione sindacale che noi seguiamo con grande attenzione per la serietà e per la grinta con la quale difende le ragioni dei lavoratori marittimi – leggiamo un post molto interessante a proposito dell’assalto alla sede della Cgil romana: “Perché succedono violenze contro il sindacato confederale, che noi condanniamo fermamente. Il vero problema è che i confederali non hanno più una rappresentanza di lavoratori, ma rappresentano solo pensionati”. Il sindacato ORSA marittimi si interroga sulle “deleghe”. E scrive di “una strategia” che verrebbe messa in atto “quando fanno pratiche di patronato e Caf “. E ancora: “Firmano CCNL senza avere lavoratori iscritti. La gente non c’è la fa più di subire questi soprusi”. Da qui la “violenza”. Quindi la considerazione finale: “Ci vuole una riforma del sindacato che nessuno vuole fare”.
Le critiche, anche pesanti, ai sindacati confederali, non sono né poche, né casuali. Noi abbiamo vissuto – a partire dal 2011 – il dramma della Formazione professionale siciliana, con Cgil, Cisl e Uil che ne hanno combinate di tutti i colori. Non c’è stata, da parte di queste tre organizzazioni sindacali, una difesa dei lavoratori. Il Governo siciliano di Raffaele Lombardo, legislatura 2008-2012 – era il Governo del ribaltone; eletto con i voti del centrodestra, Lombardo – forse pensando che con la sinistra avrebbe risolto alcuni suoi guai personali – ha sbattuto fuori il centrodestra e ha fatto il Governo con il centrosinistra: un Governo, appunto, frutto del ribaltone politico. I licenziamenti nella Formazione professionale siciliana, con la contestuale eliminazione degli Enti formativi storici (processo, quest’ultimo, iniziato nella seconda metà degli anni ’90 del secolo passato, con i Governi regionali di centrodestra) si materializzano con il Governo di centrosinistra di Lombardo. E proseguono con il Governo di centrosinistra di Rosario Crocetta (anche se quest’ultimo tenta di dare qualche risposta agli ex sportellisti). Ebbene, con i due Governi di centrosinistra i sindacati confederali perdono buona parte della rappresentanza sindacale nel mondo della Formazione professionale siciliana. Oggi che il settore è finito nelle mani dei privati – che fanno quello che vogliono (non a caso ci sono polemiche sull’applicazione dei contratti) – i sindacati confederali contano sempre meno (anche perché i lavoratori di questo settore dipendono dai capricci dei privati). (Per la cronaca, i sindacalisti della Triplice non hanno perso il lavoro…).
Non è andata meglio con gli operai della Forestale della Sicilia, che Cgil, Cisl e Uil rappresentano ormai solo in minima parte. Se oggi il sindacato che rappresenta questo settore è il Sifus Confali un motivo ci sarà: e il motivo è che con i Governi regionali siciliani di centrosinistra queste tre organizzazioni sindacali, invece di difendere le ragioni dei lavoratori, fiancheggiavano gli stessi Governi. Non c’è nemmeno bisogno di raccontare cosa hanno combinato i sindacati confederali nel mondo dei lavoratori marittimi; è sufficiente leggere il post del sindacato ORSA marittimi che abbiamo riportato all’inizio di nquesto articolo. E che dire dello sciopero di oggi promosso dalle maggiori organizzazioni sindacali di base (Confederazione Cobas, Cub, Sgb, Si Cobas, Slai Cobas, Usb e Usi Cit) contro “le politiche del governo Draghi e l’utilizzo capitalistico della pandemia per promuovere piani di ristrutturazione già da tempo auspicati dalle governance dell’Ue e dal Fondo monetario internazionale”. I sindacati di base manifesteranno “contro lo sblocco dei licenziamenti” e “l’introduzione del Green pass, che scarica i costi della sicurezza sui lavoratori che scelgono di non vaccinarsi”. Tra le rivendicazioni ci sono “il rilancio degli investimenti pubblici in sanità, trasporti, scuola, casa; l’abrogazione contratti precari e il rafforzamento degli organi ispettivi; lo sblocco degli sfratti, un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica; la tutela dell’ambiente”. Il sindacalismo di base inoltre chiede “forti aumenti degli stipendi, un salario medio garantito per disoccupati, un sistema unico di ammortizzatori sociali e la rivalutazione delle pensioni”. Dove sono Cgil, Cisl e Uil rispetto a questi temi? Ve lo diciamo noi, dove sono: a fiancheggiare il Governo delle banche e della finanza di Mario Draghi! Altro che difesa dei lavoratori!
Sotto questo profilo l’assalto alla sede della Cgil romana cade al bacio per queste tre organizzazioni sindacali: perché invece di parlare del fatto che non stanno difendendo i lavoratori dagli attacchi del Governo Draghi – in pratica, invece di parlare del fallimento di Cgil, Cisl e Uil – si parla dei “fascisti”, di “Forza Nuova” e di altri finti deficienti che, in realtà, fanno il gioco del Governo Draghi e delle fallimentari organizzazioni sindacali che reggono il gioco allo stesso Governo Draghi. Le frange ‘arrabbiate’ delle destre, in Italia, a partire dalla ‘Strategia della tensione’ – stragi e attentati terroristici di fine anni ’60, primi anni ’70 organizzate per bloccare le riforme dei socialisti Pietro Nenni e Riccardo Lombardi nei Governi di centrosinistra DC-PSI – sono sempre state strumentalizzate da contesti internazionali che influenzavano i destini dell’Italia (hanno fatto la stessa cosa con il terrorismo dell’ultrasinistra). Oggi i facinorosi che vanno a inquinare le piazze di migliaia di cittadini per bene che manifestano contro il Green pass, lo fanno, per l’appunto, per mettere in cattiva luce il movimento popolare anti-Green pass e per sostenete il Governo Draghi. E, a che ci sono, danno anche una mano al candidato sindaco di Roma del centrosinistra – l’ex Ministro del PD Roberto Gualtieri, l’europeista del Fiscal Compact – che sembra un po’ in difficoltà al ballottaggio, se è vero che i sostenitori della grillina Virginia Raggi non hanno dimenticato gli attacchi del PD alla ormai ex sindaca Raggi. Guarda caso questi strani ‘fascisti’ romani stanno ottenendo quattro effetti politici: 1) mettono in cattiva luce le manifestazioni popolari contro il Green pass; 2) sostengono Cgil, Cisl e Uil, perché invece di parlare della mancata opposizione di queste tre organizzazioni sindacali al Governo delle banche e della Finanza di Draghi si parla di “ritorno dei fascisti” che assaltano la sede della Cgil; 3) rafforzano, di fatto, il Governo Draghi, chiamato a “mantenere l’ordine pubblico” contro chi manifesta pacificamente; 4) danno una mano al candidato del PD al ballottaggio per il sindaco di Roma. Veramente grandiosi questi ‘fascisti’…