- Nell’amministrazione pubblica siciliana gente lenta e “facciola”, cioè cangiante per opportunità come il camaleonte?
- Disattesi dall’assessore Lagalla gli impegni assunti dal presidente Musumeci
- La mancata riqualificazione del personale della Formazione Professionale
da Costantino Guzzo
vive presidente Associazione Sindacale Lavoratori 99,9%
riceviamo e pubblichiamo
Nell’amministrazione pubblica siciliana gente lenta e “facciola”, cioè cangiante per opportunità come il camaleonte?
Caro Presidente Musumeci, e dico “caro” perché il suo presentarsi è sempre elegante, corretto e il suo linguaggio misurato e gentile, la parlata sicana, come uscito dal racconto di uno scrittore della sua terra. Caro Presidente quindi, con lei condivido l’amore per la Sicilia, per la nostra Triscele, ma è sui tempi che non posso concordare con lei. Lei dice “Sarà bellissima” e procede con la sua macchina burocratica lentissima, farraginosa, quella che sconosce di operare già nel terzo millennio, immobile nei suoi tempi dei canonici di legno. Io invece dico: “È bellissima” e credo che aggettivare al presente cambi molto l’operatività, rendendo più concreto e fattivo il contributo della politica e della amministrazione. Perché tutto questo dire? Va bene, mi spiego: Caro Presidente, non ha osservato la lentezza e l’immobilismo in cui ha gettato tutto il sistema della burocrazia siciliana? Ma in particolare non si è reso conto di aver portato dentro la gestione della ‘macchina’ pubblica gente lenta e “facciola”, cioè cangiante per opportunità come il camaleonte?
Disattesi dall’assessore Lagalla gli impegni assunti dal presidente Musumeci
Noi della Formazione Professionale ne sappiamo qualcosa. Da quando Ella, Presidente, ci ha dato come assessore l’on. Roberto Lagalla non abbiamo visto alcuna soluzione definitiva e finale ai nostri problemi di lavoratori licenziati in un settore ove abbiamo operato come “ausiliari” della Regione siciliana per la applicazione di un diritto costituzionale che è proprio quello della Formazione per i giovani dell’Isola. L’on. Lagalla ha totalmente evaso i ragionamenti di buon livello che in campagna elettorale Lei Presidente aveva portato avanti. Non posso elencare in un breve commento come Lagalla abbia disatteso lo stesso programma politico del suo Presidente e si sia fatto conoscere come un amministratore tentennante, senza prospettiva e progettualità, lento, lentissimo e soprattutto fuori da un vero lavoro e gioco nella squadra di governo; lontano, egli, a comprendere che l’assessorato al lavoro e quello con le deleghe all’agricoltura e all’industria avrebbero dovuto essere i suoi migliori interlocutori.
La mancata riqualificazione del personale della Formazione Professionale
Presidente, comunque, qui vogliamo solo parlare del tempo, quello che si misura in mesi e anni! Si è reso conto, come dicevamo innanzi, che siamo nel Terzo millennio? La sua ‘macchina’ burocratica per un Avviso pubblico ci mette anni, per riqualificare gli operatori della Formazione ha fatto passare più di un biennio scomodando pure l’elettronica inutile del Sarf, per utilizzare efficacemente il nostro Albo ancora si aspetta non si sa cosa! Presidente Musumeci, belli gli spot di propaganda turistica che talvolta vediamo in televisione ma non vorremmo che della propaganda si facesse il narcotico di un popolo. Ora apprendiamo che piuttosto che essere cacciato dal governo regionale, il più lento dei suoi assessori viene proposto a sindaco di Palermo: onorevole Musumeci, non si sente responsabile per averlo introdotto nella politica regionale e soprattutto di avergli fatto credere nel sogno della sindacatura metropolitana? Sutor ne ultra crepidam dice il proverbio: Ella, Presidente, avrebbe dovuto in tempo fermare le velleità di taluni suoi compagni di governo, lo doveva ai siciliani, lo doveva alla Triscele. Abbiamo tutti perso tempo, lei e Lagalla ci avete fatto perdere tempo, avete continuato nell’immobilismo gattopardesco mentre il tempo ci allontana dall’Europa e continua a marginalizzare questa Buttanissima Sicilia come ebbe a dire il “davvero caro” Pierangelo Buttafuoco.
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