Cartabia ha continuato sottolineando il rinnovamento che verrà fatto su “personale, uffici e digitalizzazione per un comune obiettivo: rafforzare l’efficienza della macchina”. Inoltre il ministro ha sottolineato come il PNRR rappresenti una leva perchè prevede in 5 anni una riduzione del 40% dei tempi dei processi civili e del 25% di quelli penali per “un grande cambiamento, per uno scopo comune che implichi cogliere le enefficenze e tagliare i tempi morti nei processi”.
A proposito dei processi civili Cartabia ha spiegato come verranno incentivati nella riforma gli strumenti delle mediazioni, delle conciliazioni, degli arbitrati per “una cultura del risolvere il conflitto riducendo la litigiosità: la prima udienza – ha spiegato il Ministro – sarà il cuore del processo civile, per evitare così i tempi morti”.
In conclusione Cartabia ha sottolineato come dall’estero il nostro Paese sia guardato con “uno sguardo attento e incuriosito” e come risulti più attrattivo per gli investimenti internazionali, e come “il servizio del giudicare debba riscoprire il suo alto valore, il suo significato più profondo”.
(ITALPRESS).
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