La notizia la leggiamo sulla pagina Facebook di Gianluigi Paragone, il leader di Italexit, il partito che si batte per liberare l’Italia dall’Unione europea dell’euro: “Conviveva con un problema cardiaco fin dalla nascita, ma nonostante questo aveva deciso di vaccinarsi, con il consenso del medico che la seguiva. Purtroppo, però, le condizioni di salute di Arianna, 13 anni, sono precipitate poche ore dopo la somministrazione. Ricoverata all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, la giovane è infatti venuta a mancare nella notte. Una tragedia che ha sconvolto una comunità intera. Una ragazza, Arianna, ricordata da tutti per la gran voglia di vivere. Viveva a Trepuzzi, in provincia di Lecce, frequentava la chiesa, partecipava ai campo-scuola, non aveva mai lasciato che i suoi problemi di salute potessero influenzare la sua vita. La tragedia è avvenuta nel giro di poche ore, dopo che la giovane si era sottoposta alla seconda dose di vaccino nella mattinata di giovedì 30 settembre. Arianna è deceduta al pronto soccorso dell’ospedale leccese dove era stata trasportata d’urgenza dopo che le sue condizioni di salute si erano di colpo aggravate in serata. Al momento, non sono state avanzate ipotesi ufficiali di un collegamento tra il vaccino e il decesso, ma è comunque stata disposta l’autopsia sul corpo della sfortunata ragazza. Proprio per questo motivo, i funerali sono stati rinviati”.
“Davanti ad una vita spezzata in un’età così giovane – è stato il commento del sindaco di Trepuzzi Giuseppe Taurino – non ci sono parole ma mi sento il dovere di dimostrare tutta la mia vicinanza ai genitori della ragazza e proclamerò il lutto cittadino nel giorno dei funerali”. Nell’articolo si riporta pire la dichiarazione rilasciata al Corriere del Mezzogiorno di Rodolfo Rollo, direttore generale dell’Asl di Lecce: “Al momento, dopo una prima valutazione, non è stato possibile stabilire una correlazione tra il vaccino e la morte, pertanto abbiamo incaricato un nostro sanitario e un medico legale di eseguire l’autopsia sul corpo della ragazza. Abbiamo seguito le procedure di legge previste in casi gravi come questo ed è stata data comunicazione all’autorità sanitaria e alla famiglia”.
Non abbiamo parole.