Domenica 3 Ottobre e Lunedì 4 Ottobre si vota in tanti Comuni e in Calabria per le elezioni regionali. Oggi si chiude la campagna elettorale. E’ il giorno per tirare qualche somma, senza la pretesa di avere la verità in tasca. Bene o male, siamo riusciti a informare i nostri lettori sulle possibili novità. Abbiamo raccontato che il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale di Pino Aprile si presenta a Napoli, a Bologna e a Rosolini, in Sicilia, con propri candidati sindaci e proprie liste. E abbiamo anche provato a illustrare ai nostri lettori l’inspiegabile assenza dello stesso Movimento per l’equità Territoriale alle elezioni in Calabria. Oggi proviamo a capire cosa potrebbe succedere. Dicendo subito che la novità politica – non soltanto in Calabria, ma in tutto il Sud Italia e in Sicilia – è rappresentata da Luigi De Magistris, sindaco di Napoli uscente, candidato con una propria lista alle elezioni regionali calabresi. Non sappiamo se De Magistris riuscirà ad essere eletto presidente della Regione Calabria, ma possiamo affermare che – a nostro modesto avviso – Luigi De Magistris, comunque andranno le cose, ha già vinto. Noi ci auguriamo che nei cittadini calabresi prenda il sopravvento la voglia di libertà e la voglia di scrollarsi di dosso la vecchia politica ed eleggano De Magistris presidente della Regione. Ma anche se non dovesse essere eletto, De Magistris ha già incardinato un importante progetto politico di rinascita del Sud e, perché no?, della Sicilia.
Tutti conosciamo la storia di De Magistris, magistrato in Calabria alle prese con inchieste scottanti, con la vecchia politica che ha provato in tutti i modi ad ostacolarlo e a screditarlo. Poi l’esperienza come sindaco di Napoli, altra grande prova di competenza amministrativa e di maturità politica di De Magistris, che nonostante i mille ostacoli – soprattutto di natura finanziaria – che ha dovuto fronteggiare è riuscito a cambiare il volto della città. Ribadiamo: non sappiamo cosa succederà con il voto in Calabria, ma già un risultato importante è stato raggiunto, se è vero che De Magistris è diventato il punto di riferimento di tanti cittadini del Sud e della Sicilia. Sappiamo che, all’inizio della campagna elettorale, il Movimento Equità Territoriale era schierato con De Magistris. Ci si aspettava – era logico aspettarsi – una lista di Equità Territoriale a sostegno della candidatura a presidente della Regione di De Magistris. A un certo punto – per motivazioni a noi sconosciute – Equità Territoriale si è tirata indietro. O meglio, i vertici di Equità Territoriale si sono tirati indietro, perché tanti esponenti di questo Movimento presenti non soltanto in Calabria, ma in tutto il Sud Italia e in Sicilia hanno contestato la scelta di non appoggiare De Magistris. Così tanti esponenti del Movimento Equità Territoriale in Calabria sono finiti nelle liste che sostegno De Magistris e tanti esponenti del Movimento di altre Regioni del Sud e della Sicilia appoggiano De Magistris.
Noi abbiamo più volte chiesto ‘lumi’ su questa vicenda al coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia, Franco Calderone, che, pacatamente, ci ha risposto che in campagna elettorale, con tre candidati sindaci del Movimento (Napoli, Bologna e Rosolini), era meglio rinviare il chiarimento. Oggi, in verità, questo chiarimento ci interessa poco. Oggi a noi interessa capire che cosa si potrà fare dopo le elezioni regionali della Calabria. La nostra speranza è che De Magistris – sia che venga eletto presidente, sia che non riesca a vincere le elezioni – si intesti da leadership di un nuovo Movimento meridionalista, al quale si potrebbe aggregare anche la Sicilia, per dare al Sud e alla nostra Isola una prospettiva diversa dai disastri provocati in questi anni dal centrodestra, dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle. Il nostro ragionamento è semplice: le elezioni politiche del Marzo 2018 hanno dimostrato che il Sud e la Sicilia, quando si accende la speranza di un cambiamento, sono disposti a scommettere. I cittadini del Sud e della Sicilia, nel Marzo del 2018, hanno scommesso sui grillini e sono stati – siamo stati – ingannati. Ma la voglia di combattere per il riscatto del Sud e della Sicilia non è stata scalfita. E a nostro modesto avviso De Magistris, uomo del Sud che conosce il Sud, ha le carte in regola per rappresentare un progetto culturale e politico per cambiare veramente il voto del Mezzogiorno e della nostra Isola. Ci piacerebbe sapere cosa pensa di questa idea Franco Calderone, fino ad oggi silenzioso.
Ciò posto, l’esperienza del Movimento 24 Agosto in Sicilia rimane valida. E hanno fatto male coloro i quali si sono allontanati dopo l’inspiegabile giravolta di Equità Territoriale in Calabria. Il progetto di cambiamento rimane in piedi: e se non si potrà realizzare con Equità Territoriale – che evidentemente non ama le elezioni regionali – si potrebbe realizzare con un nuovo soggetto politico rappresentato non solo da De Magistris, ma dalle tante, tantissime persone del Sud e della Sicilia che lo stanno seguendo e che, ne siamo sicuri, saranno ben felici di continuare a seguirlo nel futuro. Il discorso riguarda, ad esempio, l’esperienza di Rosolini, Comune del Siracusano, dove è in corsa anche un candidato del Movimento Equità Territoriale. Si tratta di Franco Ditommasi, che rappresenta la speranza di un reale cambiamento dello ‘stile’ politico in una cittadina di poco più di 22 mila abitanti dove ha sempre vinto il clientelismo del centrodestra e del centrosinistra. “Una cosa la posso affermare con certezza – ci dice Ditommasi -: se a Rosolini scatta il voto libero noi possiamo vincere. Qui i cittadini non ne possono più della vecchia politica. Sono ormai abituati alle false promesse. Non credono nella politica tradizionale. La sopportano. L’unica cosa che li avvicina alla politica tradizionale è il clientelismo. Per rendersene conto basta parlare con i giovani della città. Difficile coinvolgerli. Sono scettici. Alla politica, all’impegno nel sociale preferiscono il pub. Sbagliato pendersela con loro. E la politica delle prese in giro, delle false promesse che li allontana”.
Ditommasi, nella vita, fa l’imprenditore edile. E’ candidato sindaco e si scontra con tutta la vecchia politica. Ci racconta che la Lega a Rosolini ha cambiato nome. Ora si presenta con il simbolo ‘Prima Rosolini’. “Pensi un po’ – ci dice il candidato sindaco di Equità Territoriale non senza una punta di ironia -. Hanno cominciato con ‘Prima il Nord’, poi sono passati a ‘Prima l’Italia’, oggi, a Rosolini, sono ‘Prima Rosolini’. Non sanno più cosa inventarsi. E, in ogni caso, hanno tolto il riferimento alla Lega”. Ma non sono solo i leghisti a camuffarsi nelle liste civiche. A Rosolini lo fanno un po’ tutti. Dando un’occhiata agli schieramenti in campo, in questo Comune, si nota il solito rimescolamento di carte dal sapore trasformista. Forza Italia si è spaccata e una parte appoggia il candidato del PD. C’è chi corre da solo, sfruttando le attività commerciali che gestisce per prendere mille voti e metterli a disposizione nel ballottaggio. A Rosolini non ci sarà un vincitore al primo turno, la partita si giocherà al ballottaggio. “Noi andiamo da soli – ci dice sempre Ditommasi -. All’inizio, in realtà eravamo in un gruppo più ampio. Poi una parte di questo gruppo se n’è andato con i leghisti. Noi non li abbiamo seguiti. Noi con la Lega non abbiamo rapporti politici. Lavoriamo da due anni a un progetto politico di riscatto del Sud e della Sicilia. Tanta gente a Rosolini ci ha seguiti e ci segue. Noi siamo alternativi alla vecchia politica e alla Lega. E con tutto questo dico che ce la possiamo giocare. Siamo della partita. Tante persone, a Rosolini, ci seguono con interesse. Siamo gli unici che parliamo di futuro e non di clientelismo spicciolo. Siamo fiduciosi”.
Foto Luigi De Magistris tratta da BonCulture
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