Si può vivere con l’acqua mescolata con la fogna che risale dal basso e invade scantinati, garage e anche le strade? Succede a Palermo, in Piazza della Pace, nel quartiere del Borgo Vecchio. Purtroppo non è un caso isolato, se è vero che in un tratto della zona del porto, da quando sono cominciati i lavori dell’Anello ferroviario, ci sono problemi. Prima risaliva dal basso acqua ed era già un problema, ora all’acqua si è aggiunta la fogna. Ormai, come racconta Blog Sicilia, in certe zone di Palermo a ridosso dell’acqua portuale si va avanti con le pompe idrovore: e questa è un’assurdità. Ma, a quanto pare, le pompe idrovore non bastano più! Insomma, si è creata una situazione gravissima: “Stato di cose fatto più volte presente dai residenti di piazza della Pace – leggiamo su Blog Sicilia – e di cui vi avevamo già parlato in un servizio del 22 Luglio. Da allora, nulla è stato fatto. Come racconta Giorgio Martinico, cittadino che vive, come le decine di famiglie che popolano la struttura popolare, i disagi di dovere camminare letteralmente in mezzo alle acque ogni giorno”. E ancora: “E’ una situazione problematica e pericolosa. Problematiche che sono nate da lavori pubblici svolti qua in zona ed hanno trasformato la zona in una palude” (qui per esteso l’articolo di Blog Sicilia).
Anche I Nuovi Vespri si è occupato degli allagamenti che imperversano in alcuni tratti dell’area portuale di Palermo. Lo abbiamo fatto nel Gennaio del 2019, intervistando il professore Giovanni Tesoriere, preside della facoltà di Architettura e Ingegneria dell’università Kore di Enna. Tesoriere ci ha raccontato una storia di quasi quarant’anni fa che, a nostro avviso, è sempre attuale e potrebbe essere la spiegazione di quanto sta avvenendo: “Trentasette anni fa abbiamo progettato e realizzato lo svincolo di Piazza XIII vittime, che si trova a pochi metri dove oggi sono stati segnalati gli allagamenti. Allora abbiamo dovuto affrontare enormi problemi dovuti alla presenza di una grossa falda acquifera. Nel fare i sondaggi, a monte dello svincolo, abbiamo appurato che c’è una grossa falda acquifera che va verso il mare. Abbiamo sistemato dei tubi drenanti sotto la soletta dello svincolo per consentire all’acqua che arriva da monte di defluire verso il mare. Non escludo che, durante i lavori per la realizzazione dell’Anello ferroviario, abbiano intercettato la stessa falda acquifera. Se gli allagamenti sono cominciati dopo l’inizio dei lavori per la realizzazione dell’Anello ferroviario, beh, è probabile che un nesso ci sia. Ripeto: potrebbe essere la stessa falda acquifera con la quale ci siamo confrontati trentasette anni fa”.
Dal Gennaio del 2019 ad oggi – cioè da quando il professore Tesoriere ha raccontato questa storia – sono stati fatti studi per verificare se l’acqua che da qualche anno sta creando problemi enormi a chi vive in certe zone dell’area portuale arriva dalla falda acquifera intercettata quasi quaranta anni fa? E, in ogni caso, è normale che, nel nome degli appalti ferroviari, si debbano creare tutti questi disagi ai cittadini? E’ normale che ci siano anche problemi sanitari? Ma quanti danni debbono provocare ancora queste eterni appalti ferroviari di Palermo? Ultima domanda: il professore Tesoriere ci diceva, oltre due anni fa, che prima prima di iniziare i lavori in Piazza XIII vittime, hanno effettuato i sondaggi per verificare se era tutto a posto e si poteva procedere con i lavori. Chi sta lavorando all’Anello ferroviario i sondaggi li ha effettuati?
Foto tratta da Palermo Today