Agricoltura

Se la Cina acquisterà grano prezzi all’insù mentre in Canada “razionamento della domanda”

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  • Il mercato mondiale del grano si mantiene ‘sveglio’. In Canada gli agricoltori non vedono, in prospettiva, un calo del mercato e hanno deciso di aspettare prima di vendere il proprio grano
  • “Le forniture di grano duro canadese, infatti, sono stimate a soli 3,0 milioni di tonnellate circa e forse sarà necessario un razionamento della domanda”
  • L’incognita della Cina. Se un Paese con un miliardo e 400 milioni di abitanti deciderà di incrementare gli acquisti di grano il mercato internazionale potrebbe cominciare a ‘ballare’… Situazione in Pakistan, Argentina, Algeria e Marocco 

Il mercato mondiale del grano si mantiene ‘sveglio’. In Canada gli agricoltori non vedono, in prospettiva, un calo del mercato e hanno deciso di aspettare prima di vendere il proprio grano

Oggi proviamo a fare il punto della situazione del mercato del grano in Canada e in qualche altro Paese del mondo come Cina, Pakistan, Algeria e Marocco. E lo facciamo grazie alle notizie che attingiamo da SWB che leggiamo nella pagina Facebook degli Amici del “Grano duro di Sicilia”. A prendiamo così che nella provincia canadese del Saskatchewan la raccolta del grano primaverile è quasi terminata, se è vero che è giunta al 94%, mentre nella provincia di Alberta la raccolta del grano ha raggiunto l’87% circa. “I livelli medi di proteine ​​dei campioni di grano primaverile sottoposti al CGC – leggiamo su SWB – sono del 15,0%, ben al di sopra della media del 13,5%. Oltre l’80% dei campioni testati dal CGC erano di grado SWRS n1 o n2. A proposito di grano duro con il 97% della coltura dura SK raccolta, la SK Min. Ag. dice che l’89% del raccolto è un CWAD N3 o migliore. Le offerte in contanti per il grano da macinare sono tornate ai livelli massimi, a causa del cattivo raccolto negli Stati Uniti. Tuttavia, gli agricoltori canadesi non vedono molte ragioni per un calo del mercato, quindi si accontentano di aspettare prima di vendere un tonnellaggio aggiuntivo”. Insomma, anche in Canada gli agricoltori che hanno il grano se lo tengono. Anche in Canada, come in Sicilia e nel Sud Italia, gli agricoltori si aspettano un aumento del prezzo del grano. 

“Le forniture di grano duro canadese, infatti, sono stimate a soli 3,0 milioni di tonnellate circa e forse sarà necessario un razionamento della domanda”

Andiamo al grano duro canadese, tanto caro alle industrie italiane (anche se lo negano). “Le attuali offerte SK di 18 $/bu arrivano sul mercato italiano a circa 620 $ USA/ton CIF, quindi sembra che al momento non sia possibile vendere in Europa dal Canada”, leggiamo sempre su SWB. Quindi due conferme: che il prezzo è di poco più di 600 euro al quintale e che in Europa di grano duro canadese ne ne vede in giro poco. “In questo contesto, durante la settimana di spedizione 7 – leggiamo sempre nell’articolo – le esportazioni canadesi di grano primaverile sono state di 329,4 mila tonnellate per un totale stagionale di 2,08 milioni di tonnellate, il 73% (-752,7 mila tonnellate) del volume di l.a. Mentre le esportazioni di grano duro sono state di 63,6 mila tonnellate per un totale stagionale di 536,3 mila tonnellate. Da notare che si tratta del 52% (185,3k t) in più rispetto al l.a., nonostante ci siano stock molto stretti. Le forniture di grano duro canadese, infatti, sono stimate a soli 3,0 milioni di tonnellate circa e forse sarà necessario un razionamento della domanda. Questo perché anche se gli agricoltori canadesi pensano che le offerte locali torneranno ai livelli di $ 19,00- $ 20,00/bu, potrebbe essere difficile tornare ai precedenti (di sempre) di $ 22/bu. Così gli agricoltori canadesi hanno venduto min. il 70% della loro produzione”. C’è un’altra conferma: la riduzione della produzione di grano duro canadese e il “razionamento della domanda”.

L’incognita della Cina. Se un Paese con un miliardo e 400 milioni di abitanti deciderà di incrementare gli acquisti di grano il mercato internazionale potrebbe cominciare a ‘ballare’… Situazione in Pakistan, Argentina, Algeria e Marocco 

E nel resto del mondo che succede? Ci si interroga su cosa farà la Cina, Paese che sta incrementando gli acquisti di grano nel mercato internazionale. Non è un fatto di poco conto, se è vero che in questo paese si contano un miliardo e 400 milioni circa di abitanti. Che significa? Semplice: che se un paese come la Cina decide di incrementare l’acquisto di un bene – in questo caso il grano – lo fa per una popolazione di un miliardo e 400 mila persone. Ed è ovvio che gli eventuali acquisti della Cina riguardano grandi quantità di prodotto. Cosa, questa, che, inevitabilmente, fa schizzare all’insù il prezzo del bene in questione. Se il prodotto che la Cina decide di iniziare ad acquistare (o di incrementare gli acquisti) è il grano, è ovvio che il prezzo del grano crescerà. “Non c’è stata alcuna conferma che la Cina acquisti grano francese – leggiamo sempre su SWB – ma se la Cina lo fa, questo potrebbe cambiare in modo sostanziale il bilancio dell’Ue. Nel frattempo, ci sono state segnalazioni secondo cui la Cina era un grande acquirente di grano australiano (le stime di acquisto fino ad oggi ammontano a circa 2 mmt)”. Ci sono anche notizie dal Pakistan, che ha acquistato 575.000 tonnellate di grano e si prepara a celebrare una gara per l’acquisto di altre 640.000 tonnellate. “Il prezzo riportato – leggiamo nell’articolo – è stato di 383,50 $/ton CIF”. dal Pakistan all’Argentina, da dove non arrivano belle notizie. Nel nord e il nord-ovest di questo Paese persiste la siccità, cosa che dovrebbe provocare una riduzione della produzione. Conferma per l’Algeria, che ha acquistato 300-500.000 tonnellate di grano messicano e canadese al 620-650 dollari al quintale. Notizie anche dal grano duro in Marocco, dove la produzione di questo cereale è in aumento.

Foto tratta da Asia News

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