Tanti i gazebo nelle piazze dove sono stati effettuati esami elettrocardiografici, controlli della glicemia, valutazioni dei parametri vitali e bmi. Lezioni di rianimazione cardiopolmonare e uso del defibrillatore alla luce della recente legge che liberalizza l’uso del prezioso strumento salva vita. 700 fra volontari e professionisti sanitari coinvolti, 34 Associazioni no profit impegnate nella prevenzione e promozione della salute e 8 Aziende Sanitarie coinvolte. “Grazie all’impegno delle Associazioni della rete Progetto Vita e di altre che si sono unite in questo sforzo corale insieme ai professionisti sanitari delle aziende territoriali siamo riusciti a portare il format della Giornata Mondiale del Cuore ormai consolidato a Torino e in altre 3 piazze. Lo straordinario sforzo ha visto anche ricevere riconoscimenti e supporti a livello nazionale e locale. Sono stati 4 veri villaggi del Cuore nei quali studenti delle scuole e cittadini hanno ricevuto preziose informazioni nelle aule appositamente allestite all’aperto, nel rispetto delle normative Covid, e fatto anche esami specialistici fino alla donazione del sangue fondamentale in questo momento – ha spiegato Marcello Segre, presidente dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus -. In Italia muoiono di arresto cardiaco oltre 60 mila persone all’anno – ha aggiunto – la prima causa di morte improvvisa ed ogni minuto che passa si perde il 10% della vita. Chiunque può intervenire con un massaggio cardiaco, ma è il defibrillatore che fa ripartire il cuore. Noi lo insegniamo nelle scuole anche grazie alla nuova legge recentemente approvata che ci permetterà così di combattere efficacemente l’arresto cardiaco. Tutti hanno potuto impararlo nelle piazze italiane con appositi manichini e apparecchi dedicati all’insegnamento”. “Tra gli obiettivi di sostenibilità, il Goal 3 inerente la Salute e il Benessere ci vede impegnati per diffondere una cultura della defibrillazione che si lega alla salvaguardia del bene sociale comune e che vede coinvolte le nuove generazioni in un percorso di cittadinanza attiva”, ha affermato Claudia Segre, presidente di Global Thinking Foundation.
(ITALPRESS).
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