“Nei Paesi in cui il fondo investe, il numero di decessi collegati all’AIDS si è ridotto del 65% – ha proseguito il presidente del Consiglio -; le morti per tubercolosi sono diminuite del 28%; e quelle causate dalla malaria sono calate del 45%. Il Fondo globale ha salvato circa 44 milioni di vite – l’equivalente della popolazione dell’Ucraina. Sono risultati notevoli, ma la lotta contro l’HIV, la tubercolosi e la malaria non è finita. I progressi raggiunti nel corso degli anni sono ora a rischio. La pandemia da COVID-19 ha sopraffatto i sistemi sanitari, sottraendo risorse alle attività di contrasto a queste malattie”.
“L’anno scorso, almeno un milione di persone non hanno ricevuto cure contro la tubercolosi. Il numero di test per l’HIV è sceso di uno sconcertante 20%. I progressi contro la malaria si sono arrestati. Quest’anno, l’Italia ha posto la salute globale al centro della sua Presidenza del G20. Ora che le campagne di vaccinazione contro il COVID-19 procedono in tutto il mondo, dobbiamo riaccendere lo spirito che ha portato alla creazione del Fondo globale – ha detto ancora Draghi -. Dobbiamo rafforzare i nostri sistemi sanitari, migliorare l’accesso alle cure e incoraggiare la prevenzione. E garantire l’erogazione di finanziamenti sufficienti, sostenibili e prevedibili per raggiungere tali obiettivi. Questo è essenziale per una ripresa efficace della campagna contro l’HIV, la tubercolosi e la malaria. Nel corso degli anni, l’Italia ha dimostrato un forte impegno nei confronti del Fondo globale. Dalla sua creazione, abbiamo contribuito con oltre 1,2 miliardi di euro. Il prossimo rifinanziamento del Fondo dovrà essere generoso ed esprimere una reale solidarietà a livello mondiale. Vogliamo che i prossimi 20 anni del Fondo globale siano ancora più proficui dei 20 anni trascorsi”, ha concluso il premier.
(ITALPRESS).
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