Sul Titanic

Boschi: come stanno agendo il presidente Musumeci e l’assessore Cordaro? “Come sempre: male e da incompetenti” (Grosso, Sifus)

Condividi
  • La tragica domanda aleggia nei ‘Palazzi’ della politica siciliana: riuscirà l’accoppiata Musumeci-Cordaro a far qualcosa di buono e di utile per i boschi della Sicilia? La parola ai negromanti… 
  • Palazzo Adriano: dopo il celebre film di Giuseppe Tornatore (“Nuovo Cinema Paradiso”) è arrivato il nuovo film del nuovo presidio del Corpo Forestale in stile  Monastero di Santa Chiara: ropp’arrubata, facetter’e porte ‘e fierro
  • La riforma del settore forestale verrà ‘insabbiata’ dal Governo Musumeci e dalla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana?

La tragica domanda aleggia nei ‘Palazzi’ della politica siciliana: riuscirà l’accoppiata Musumeci-Cordaro a far qualcosa di buono e di utile per i boschi della Sicilia? La parola ai negromanti… 

Tutela dei boschi siciliani dagli incendi: cosa stanno combinando il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e l’assessore al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro? Tra Luglio e Agosto, grazie all’attuale Governo regionale, la Sicilia ci ha rimesso 80 mila ettari di boschi andati in fumo. In compenso non sappiamo quanto la regione, la scorsa estate, ha speso per i mezzi aerei spegni-incendi, ovvero aerei anfibi Canadair ed elicotteri: domanda posta dal coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia, Franco Calderone. In attesa che qualche deputato dell’Assemblea regionale siciliana lo chieda al Governo con una bella interrogazione, proviamo a sintetizzare che cosa hanno fatto nella settimana politica e parlamentare che si è conclusa Governo e Parlamento siciliano in materia di tutela dei boschi. Abbiamo letto qua e là di mirabolanti provvedimenti approvati da Sala d’Ercole, a quanto pare votati più dalle opposizioni che dalla maggioranza: ma questo è un dettaglio, perché ormai – soprattutto con l’avvento di Mario Draghi a Palazzo Chigi – solo i negromanti riescono a capire che è al Governo e chi è all’opposizione (ad eccezione di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che a Roma fa opposizione, e di Italexit di Gianluigi Paragone, altra forza politica di opposizione). In Sicilia, invece, non si capisce nulla, perché il ‘lecchinaggio’ verso i nuovi potenti romani – quelli del Green pass – è incessante. Lecca di qua e lecca di là, sperano in incarichi (qualche incarico è già arrivato) e candidature.

Palazzo Adriano: dopo il celebre film di Giuseppe Tornatore (“Nuovo Cinema Paradiso”) è arrivato il nuovo film del nuovo presidio del Corpo Forestale in stile Monastero di Santa Chiara: ropp’arrubata, facetter’e porte ‘e fierro

Tornando ai boschi siciliani abbandonati a se stessi, le cronache di questi giorni registrano l’apertura di un presidio del Corpo Forestale a Palazzo Adriano, provincia di Palermo, Comune diviso da un bosco da Burgio, provincia di Agrigento; un’apertura in stile Monastero di Santa Chiara: ropp’arrubata, facetter’e porte ‘e fierro: insomma, se nel Monastero di Santa Chiara le porte di ferro arrivarono dopo i furti, nei boschi siciliani i nuovi presidi del Corpo Forestale arrivarono dopo gli incendi…  “Nonostante gli incendi boschivi agostani – commenta il segretario generale del Sifus Confali, Maurizio Grosso – e nonostante che il Presidente della Regione On. Musumeci e l’assessore al Territorio, On. Cordaro si siano riempiti la bocca (senza mai fare un mea culpa) relativamente le ricette e le azioni farlocche messe in campo per contrastare gli incendi medesimi, nel momento in cui potevano dare un segnale minimo di inversione di tendenza, hanno preferito agire come come sempre: male e da incompetenti”. Grosso commenta la citata legge approvata dal Parlamento siciliano in questa settimana che si conclude “che consente solo agli addetti antincendio 151isti di continuare il servizio medesimo, fino al 15 Ottobre. In parole povere: in presenza delle stesse temperature del mese di Giugno, mentre i Canadair spengono ancora parecchi incendi ogni giorno, il Presidente Musumeci e l’assessore Codardo, hanno deliberato, con il consenso del Parlamento, che affronteranno il servizio antincendio boschivo, dalla prossima settimana, con solo il 18% del personale poiché l’82 %, ossia, i forestali 101sti, verranno licenziati. Roba da maghi! Il Presidente Musumeci e l’assessore Cordaro in tema di forestazione e incendi in Sicilia – aggiunge Grosso – non ne hanno e continuano imperterriti a non azzeccarne una. Per loro è sufficiente la strategia del tutto fumo e niente arrosto come la deliberazione dei giorni scorsi. L’unica cosa positiva, per quello che vale, è rappresentata dal mantenimento dell’impegno assunto, Lunedì scorso, dall’assessore all’Agricoltura Tony Scilla col Sifus (non poteva pensarci prima in maniera da consentire ai forestali di avere a disposizione tutti i giorni di recupero?) per quanto attiene i 78isti a giornate zero: verranno avviati il 24 Ottobre (cioè oggi ndr) nei cantieri di Palermo assieme ai 101isti”.

La riforma del settore forestale verrà ‘insabbiata’ dal Governo Musumeci e dalla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana?

E sulla riforma del settore forestale che dovrebbe essere esaminata ed approvata dal Parlamento dell’Isola? Qui è tutto un punto interrogativo. C’era il disegno di legge promosso dal Sifus e fatto proprio da nove parlamentari. Ma gli ‘uffici’ di Palazzo Reale – che quando ci si mettono nel trovare cavilli non li batte nessuno – hanno scoperto che in questo disegno di legge manca la ‘bollinatura’. E senza ‘bollinatura’ in Aula non può andare: volete mettere? Allora è stato preparato un emendamento, anzi un ‘emendamentone’ da inserire nel disegno di legge del Governo Musumeci: il disegno di legge che non riforma nulla. Ma l’ipotesi che il disegno di legge del Governo venga emendato – cioè cambiato – dai parlamentari non piace al Governo Musumeci che, in Aula, su questo come si altre questioni, non ha la maggioranza. E allora? E allora – ma questa è una nostra tesi – non escludiamo che Governo e presidenza della Parlamento siciliano si mettano d’accordo per ‘insabbiare’ la riforma del settore forestale. Del resto, come già ricordato, sono andati in fiamme, la scorsa Estate, ‘appena’ 80 mila ettari di boschi: quando si arriverà a quota 200 mila si farà qualcosa?

Pubblicato da