- Gli operatori della Formazione professionale siciliana licenziati potrebbero pensare a una sua fuga da promesse e responsabilità…
- Il bilancio di Roberto Lagalla assessore alla Formazione professionale della Regione siciliana?
da Costantino Guzzo
vice presidente Associazione Sindacale Lavoratori 99,9%
riceviamo e pubblichiamo
Gli operatori della Formazione professionale siciliana licenziati potrebbero pensare a una sua fuga da promesse e responsabilità…
Perché lasciare a metà la forte azione amministrativa di riforma del settore della Formazione professionale siciliana che Lei ha intrapreso, onorevole assessore Roberto Lagalla? Appena questa estate Ella ha difeso e, anzi, ha indicato come buona prassi la sua stessa azione di governo; ha, peraltro, indicato nell’avvio dell’Avviso 8 una sorta di fertile ripartenza che, a cascata, avrebbe restituito i suoi frutti agli operatori licenziati e disoccupati. Ha parlato delle sue azioni moralizzatrici e di controllo sugli Enti e sull’intero sistema della gestione! Ma come? Sul più bello Ella si fa da parte, accetta questa campagna elettorale per la sindacatura panormitana! Ma cosa dirà il popolo della “Sarà bellissima” se proprio adesso interrompe questo amoroso congiungimento relazionale con la Formazione professionale? Gli operatori licenziati potrebbero pensare a una sua fuga da promesse e responsabilità, come una strategia per evitare la valutazione finale, come una ansia prestazionale giovanile che sfocia in una improvvisa ritrosia: un coitus interruptus inverecondo, approssimativo, una sveltina di bassa politica.
Il bilancio di Roberto Lagalla assessore alla Formazione professionale della Regione siciliana?
Con la sua presenza in assessorato Ella avrebbe dovuto mettere a tacere le malelingue: restando in prima linea, al fronte, avrebbe dovuto fare vedere come realizzare quel piano di aggiornamento e riqualificazione che i lavoratori aspettano da oltre un anno e il cui ritardo le attribuiscono; avrebbe dovuto tacitare chi ombreggia le sue capacità amministrative nel ruolo di assessore indicandola come “freno” ai pagamenti del Fondo di garanzia legato alla Naspi, indicandola poco pugnace sui controlli dei contratti di lavoro, poco presente al Ministero del Lavoro per concordare assetti, riassetti e tavoli di crisi per tutte le filiere della Formazione Professionale. Rischia così, adesso, di presentarsi ai Palermitani come un leone sdentato, che è preceduto dalla fama, poco onorevole, di chi ha lasciato il sogno a metà, di chi ha troppo parlato dei suoi sogni e invece nulla ha concluso. L’avviso 2 non ha collocato i lavoratori disoccupati e l’Avviso 8 non lo farà, la nuova contrattazione sui posti di lavoro ha prodotto come un caporalato, poco, per niente dignitoso e il sistema Formazione professionale resta marciscente come lo è da venti anni. Anche Lei, adesso, si fa da parte e “ci leva manu” come si dice qui a Palermo: qualcuno si aspettava di più, in verità, dal giovane magnifico rettore che, dopo tanti secoli, dopo Federico, aveva stupito il Palazzo Reale! Potranno ora i panormitani credere che Ella potrà far meglio e bene per la città della Santuzza? Le solite malelingue intimoriscono i cittadini e vanno proverbialmente dicendo che “a Orlando non c’è mai fine”.
Foto tratta da il Gazzettino di Sicilia
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