- E’ inutile girarci attorno: l’economia italiana non è più in grado di sostenere il mondo del calcio. E il Covid non c’entra: è così ormai da anni. La prova che l’Unione europea impoverisce l’Italia
- Il Bologna ad un imprenditore canadese di origini siciliane e l’Inter che, pur avendo vinto il campionato, non si capisce nelle mani di chi finirà
- Milan, Fiorentina, Roma, Spezia, Venezia: tutte nelle mani di gruppi esteri
- Anche i serie B e serie C arrivano gli stranieri
E’ inutile girarci attorno: l’economia italiana non è più in grado di sostenere il mondo del calcio. E il Covid non c’entra: è così ormai da anni. La prova che la Ue impoverisce l’Italia
La notizia di queste ore è la cessione del Genoa, che passa dalle mani dell’imprenditore avellinese Enrico Preziosi al fondo di investimenti americano 777Partners. E’ l’ennesimo passaggio di una società calcistica italiane in mani straniere. Così diventano otto le squadre di calcio della serie A italiana di proprietà di soggetti esteri. C’entra il Covid che, è noto, ha svuotato gli stadi (e le casse’) dei club calcistici? Poco o nulla. Le acquisizioni straniere dei club italiani vanno avanti già da alcuni anni. La prova matematica che l’Italia, da quando è entrata a far parte dell’euro, è diventato un Paese sempre più povero, sempre più indebitato, con un’economia che non è più in grado di reggere economicamente il mondo del calcio. Così arrivano soggetti esteri: grandi nomi dell’imprenditoria internazionale o fondo d’investimento. Vediamo adesso di raccontare quali sono le società calcistiche italiane non più italiane.
Il Bologna ad un imprenditore canadese di origini siciliane e l’Inter che, pur avendo vinto il campionato, non si capisce nelle mani di chi finirà
Cominciamo con il Bologna, oggi di proprietà di Joey Saputo, imprenditore canadese di origini siciliane che opera nell’industria dei formaggi. Saputo è il patron del calcio bolognese dal 2014. In vista c’è la ristrutturazione dello stadio. Da Bologna a Milano con l’Inter. in questo club storico del calcio italiano lo scenario è complicato. La proprietà, in questo momento, è cinese: la famiglia Zhang. Non sta andando male l’Inter: i cinesi sono arrivati nel 2016 e hanno già riportato la squadra in Champions League quest’anno la squadra è Campione d’Italia. Però ci sono lo stesso problemi. Il Governo cinese ha decretato lo stop agli investimenti nel calcio fuori dalla Cina. In quel Paese non si scherza, se è vero che la proprietà è stata costretta a chiedere un prestito ad un fondo americano Oaktree. Insomma, oggi mancano i soldi, la ‘liquidità’, come si usa dire. E’ già stato affidato un mandato esplorativo alla banca d’affari Goldman Sachs. Si è parlato del fondo inglese Bc Partners, ma non se n’è fatto nulla. Ci sarebbero gli americani di Fortress e anche gli svedesi di Eqt. Insomma, Steven Zhang, 29 anni , esponente di casa Suning, che guida l’Inter dall’Ottobre 2018, deve mollare. Qualcuno arriverà, ma non sarà un gruppo italiano.
Milan, Fiorentina, Roma, Spezia, Venezia: tutte nelle mani di gruppi esteri
Restando sempre a Milano c’è anche il Milan, altra società passata in mano straniere. Silvio Berlusconi ormai è un ricordo. La società rossonera è passata dalle mani cinesi di Yonghong Li a quelle americane del fondo Elliott. Gli statunitensi non sembrano molto propensi alle grandi spese: almeno in questa fase puntano alla stabilità economica della società, danno spazio ai giovani e hanno già ottenuto risultati positivi, se è vero che il Milan è tornato in Champions League. Da Milano ci spostiamo a Firenze. In questo club domina la figura di Rocco Commisso che la rilevato la Fiorentina dalla famiglia Della Valle nel 2019. In cantiere ci sono grandi progetti di espansione del club: un nuovo centro sportivo e un nuovo stadio, burocrazia permettendo. Parla americano anche la squadra di calcio ligure Spezia con il suo presidente Robert Platek. Acquisizione avvenuta all’inizio di quest’anno con la cessione della società da parte del noto imprenditore italiano Gabriele Volpi. Dalla Liguria a Venezia, squadra neo promossa in Serie A. I veneziani sono nelle mani della VFC Newco 2020 LLC, un gruppo di imprenditori statunitensi che ha rilevato la società da da Tacopina. Il presidente del club veneto è Duncan Niederauer, un importante dirigente americano. Dal Veneto ci spostiamo a Roma. La squadra di calcio della Capitale, dal 2020, è nelle mani della famiglia Friedkin, passando da una proprietà statunitense (James Pallotta) ad un’altra.
Anche i serie B e serie C arrivano gli ‘stranieri’
Nel calcio il capitale non italiano investe anche la serie B e la serie C. Ecco il Parma, retrocesso in Serie B nell’ultima stagione. la società oggi è nelle mani del gruppo americano Kraus Group. In Serie B troviamo il Como, club controllato dagli indonesiana Hartono. Le aspettative per questa società calcistica sono notevoli, se è vero che sono il gruppo imprenditoriale è considerato economicamente molto solido. C’è anche il Pisa, società che ha una doppia proprietà, nel senso che è per metà russa e per metà statunitense. Il proprietario, Alexander Knaster, è russo ma vive e lavora da sempre negli Stati Uniti d’America. In Serie B troviamo anche la Spal, club calcistico glorioso di Ferrara nelle mani del noto avvocato americano Joe Tacopina, il protagonista del mancato acquisto del Catania calcio. In serie C c’è il Padova controllato dall’imprenditore francese Joseph Oughourlian. Quindi il Campobasso, che dovrebbe fare capo al fondo svizzero Halley Holding e, in parte, all’americano di origini italiane, Matt Rizzetta. E ancora la Triestina, di proprietà dell’australiano Mario Vittorio Biasin. L’imprenditore australiano ha salvato la squadra dal fallimento nel 2016 e sta provando a rilanciarla.
Foto tratta da www.lagaseriea.it
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