Torna l’incubo della mucca pazza? I segnali, purtroppo, ci sono tutti, perché i casi sono stati segnalati in Brasile, che è il più grande esportatore del mondo di carne bovina. Non a caso alcuni Paesi – a cominciare dalla Russia – hanno vietato le importazioni di carne bovina brasiliana dai due Stati dove sono stati segnalati i casi di mucca pazza: si tratta degli Stati di Mato Grasso e Minas Gerais. Più drastico l’atteggiamento della Cina – grande importatore di carne bovina brasiliana – che ha vietato l’importazione di carne bovina dal Brasile. L’allarme, ovviamente, è mondiale, perché la carne bovina brasiliana arriva ovunque. E anche se i casi segnalati, fino ad ora, sono due, non mancano i timori. I riflessi sul mercato internazionale della carne bovina non si sono fatti attendere: già il pezzo era in crescita, riducendosi, se non venendo meno, l’offerta di carne bovina brasiliana – la più ampia offerta di carne bovina del mondo – il prezzo non potrà che schizzare all’insù.
Per ora le notizie sono frammentarie. Siamo all’inizio di una storia che potrebbe essere circoscritta e finire nel nulla, o che potrebbe montare di giorno in giorno scatenando il panico nei mercati e timori presso i consumatori. Per la cronaca, i casi di Encefalopatia spongiforme bovina (BSE) sono molto rari in Brasile, se è vero che in ventitrè anni sono stati rilevati appena cinque presenze di questa malattia neurovegetativa dagli esiti quasi sempre mortali. Però la paura resta, anche perché la malattia che provoca nell’uomo è brutta. I governanti del Brasile, da parte loro, stanno cercando di minimizzare, ma con scaro successo, visto che altri Paesi hanno già bloccato le importazioni di carne bovina brasiliana e altri Paesi si accingono a farlo. Tra i Paesi che hanno bloccato le importazioni di carne bovina brasiliana ci sono l’Egitto, l’Arabia Saudita, l’Iran, l’Indonesia. E l’Italia? Fino ad ora non si registrano iniziative da parte delle autorità del nostro Paese.