- Alcuni passaggi della nostra intervista di cinque anni fa al micologo Andrea Di Benedetto
“Stranamente nell’Europa unita tutto il grano duro che in Canada non si potrebbe utilizzare nemmeno per gli animali si dà… all’uomo”
“Partiamo da una semplice considerazione: un grano che ha viaggiato molto deve costare di più. Invece, con riferimento al grano duro che arriva dal Canada, avviene l’esatto contrario: alcune partite di grano duro costano poco. Questo ci dovrebbe fare riflettere… ci sono altri problemi, non meno gravi, legati alla presenza di micotossine. E’ il caso del cosiddetto DON, acronimo di Deossinivalenolo. La presenza di questa micotossina nei mangimi prodotti e commercializzati in Canada, in una quantità che va oltre i mille ppb (sigla che sta per parti per miliardo ndr), crea seri problemi agli animali monogastrici, che non progrediscono nella crescita… Dico che l’Unione Europea, nel 2006, in seguito alle pressioni delle lobby, ha fissato il limite di questa micotossina a 1750 ppb… Stranamente nell’Europa unita tutto il grano duro che in Canada non si potrebbe utilizzare nemmeno per gli animali si dà… all’uomo. Si tratta, con queste percentuali di DON, di un grano che, di fatto, è un rifiuto tossico e speciale, che dovrebbe essere smaltito con certi costi. Un prodotto che, invece, finisce sulle tavole dei consumatori europei…”.
La micotossina DON provoca una sorta di allargamento delle ‘giunture serrate’ dei villi intestinali. Da qui l’insorgere di alcune malattie
“Lo portano con le navi che approdano in tanti porti del nostro Paese. Questo grano duro pieno di DON viene miscelato con i nostri grani duri – parlo dei grani duri del Sud Italia che hanno un contenuto di DON pari a zero – e poi viene utilizzato per produrre pasta, pane, pizze, dolci e via continuando… Non è facile difendersi. Io non mangio più pasta. A meno che non ne conosca la provenienza: se è prodotta con il nostro grano duro – grano duro del Sud Italia, che come detto prima è esente da micotossine – la mangio. Qualunque altro tipo di pasta la evito… Quello che posso dire è che, da quando succede tutto questo, si registra un aumento di certe patologie. Per esempio, la Gluten sensitivity, ovvero un aumento della sensibilità al glutine. Il problema, sia chiaro, non è il glutine, che è presente in tutti i derivati del grano duro. A causare patologie è invece la micotossina DON, che provoca una sorta di allargamento delle ‘giunture serrate’ a livello dei villi intestinali. In condizioni normali i villi intestinali non assorbono il glutine. Il DON, come ho già accennato, altera la funzione dei villi intestinali che iniziano ad assorbire il glutine dall’intestino che, a propria volta, va nel sangue e crea problemi al nostro organismo… Può creare seri problemi al nostro intestino: per esempio, il morbo di Crohn. Poi ci sono malattie del sistema nervoso: per esempio Parkinson, Autismo e altre patologie autoimmuni”.
Foto tratta da Ruminantia Mese
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