Nell’ultima parte del 1847 la setta massonica alla conquista dell’Europa comincia le sue operazioni losche per la grande rivoluzione da far scoppiare nel 1848 negli stati più o meno refrattari ai suoi avidi voleri. Addirittura si strumentalizza la recente elezione di Pio IX spacciandolo per un papa liberale che cambierà il vecchio mondo attorno alla chiesa cattolica. Il premier inglese Palmerston manda il suo inviato speciale Lord Minto per appiccare focolai nelle principali capitali. Mentre a Roma, Firenze, Torino c’erano problemi in grado di autorizzare forme di protesta, molto più arduo sembrava infettare Napoli e Palermo che vivevano un periodo aureo in campo socio – economico. Non restava che ingaggiare un intellettuale locale non sazio di ciò per bramosia personale e fargli inventare una sequela di menzogne atte a diffamare il regno. In tal modo nasce la famosa “Protesta del Popolo delle Due Sicilie” di Luigi Settembrini che mostra sui mass media i Borbone di Napoli come i peggiori regnanti europei. Ferdinando è giustamente irritato e indignato e prontamente elargisce ancora più servizi e meno tributi ai suoi popoli che non si sarebbero mai sognati di protestare… I primi segni di rivolta si notano sullo Stretto sia a Reggio sia a Messina. Il solerte e deciso intervento dell’esercito riporta la calma senza tuttavia punire troppi rei in modo che gli scampati attendono fermenti la rivincita. Ciò a causa degli infiltrati settari persino nella magistratura che manda assolti personaggi come Carlo Poerio.
Avendo anche Pio IX, Leopoldo II di Toscana e Carlo Alberto dati chiari segni di liberalità, a fine anno un manifesto firmato da “Gl’Italiani dell’Unione” invita Ferdinando II a fare di più e meglio per l’Italia. Da ciò è scaturita la diceria di un presunto tentativo dei rivoluzionari di affidare l’unificazione della penisola ai Borbone. Invece era solo un tranello per fargli abbassare le difese dato che sembra ormai acclarato e incontrovertibile che l’unità italiana a sia un orpello per celare la distruzione del regno delle Due Sicilie non solo come entità politica ma soprattutto come moderna organizzazione statale idonea a mettere a repentaglio il trionfo del capitalismo anglo – sassone, teso a conquistare il mondo. Come avrebbe la setta massonica potuto mai accettare un sovrano borbonico a capo dell’Italia con le sue idee antitetiche rispetto all’Inghilterra?
Vincenzo Gulì Successe il ’48, pag. 8, 9.
Foto tratta da Storia Verità
Tratto da Regno delle Due Sicilie.eu