Ma quale riforma del servizio idrico! Vogliono solo gestire appalti & milioni di euro. I dubbi del Forum per l’acqua pubblica

9 settembre 2021
  • Non c’è niente da fare: quando si parla di acqua i vecchi politici siciliani hanno sempre “la testa al cacio…”
  • Presidente Nello Musumeci e vecchi politici siciliani: qui nessuno è scemo e voi non siete i più intelligenti di tutti! Abbiamo già capito dove vuole andare a parare ‘sta ‘bordelliata’ per “il riordino del servizio idrico”… Altro che “razionale utilizzo della risorse idrica”!

Non c’è niente da fare: quando si parla di acqua i vecchi politici siciliani hanno sempre “la testa al cacio…”

Si può pretendere da un Governo siciliano di centrodestra la gestione pubblica dell’acqua? No. E infatti – da quello che intuiamo (intuiamo perché non abbiamo ancora letto il disegno di legge di riforma per il riordino del servizio idrico) – la Regione siciliana, con il Governo retto da Nello Musumeci, non sembra avere molta intenzione di introdurre la gestione pubblica dell’acqua. E dire che già qualche segnale è arrivato: per esempio con questa richiesta. Per non parlare della ‘botta’ arrivata dal Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA). Da non prendere nemmeno in considerazione, poi, il “vasto Piano di riqualificazione delle reti di distribuzione e di corretta gestione delle acque”: sono solo paroloni che nascondono in parte il vuoto, in parte altre ‘operazioni’. Su questo disegno di legge – che senza bisogno di leggerlo non è difficile etichettarlo come l’ennesimo imbroglio politico sull’acqua in salsa sicula – interviene il Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni: “In attesa di conoscere i contenuti del ddl approvato in Giunta da Musumeci – si legge nel comunicato del  Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni – leggendo le dichiarazioni del Presidente e dell’assessora Baglieri (Daniela Baglieri, assessore regionale con delega alla gestione idrica ndr) la prima impressione è che non abbiano mai letto la legge vigente 19/15 alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n. 93 del 2017. Se così fosse saprebbero che i profili di incostituzionalità introdotti in aula al momento dell’approvazione della legge nel 2015 sono stati cassati dalla Corte Costituzionale, rendendo la legge perfettamente aderente alla legislazione nazionale ed europea in materia di governance. Quello che è mancato in questi anni, malgrado il commissariamento delle ATO prima e delle ATI poi da parte della Regione, è una reale volontà di applicarla. Troppe le ‘sviste’ dei Commissari ad acta anche in casi gravissimi come quello di Agrigento, per non parlare della frequenza con cui non hanno ottemperato al mandato di nomina per far entrare a regime la legge”.

Presidente Nello Musumeci e vecchi politici siciliani: qui nessuno è scemo e voi non siete i più intelligenti di tutti! Abbiamo già capito dove vuole andare a parare ‘sta ‘bordelliata’ per “il riordino del servizio idrico”… Altro che “razionale utilizzo della risorse idrica”!

“Quello che il Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni teme – prosegue il comunicato – è che in realtà una nuova legge serva alla Regione per risolvere a vantaggio del gestore del sovrambito super privato Siciliacque (per il 75% della multinazionale francese Veolia), la bocciatura delle tariffe applicate, dopo le sentenze del TAR e del CGA. Tariffe illegittime quanto le delibere di Giunta che le avevano autorizzate. Altro tema per cui una nuova legge sarebbe risolutiva secondo il Presidente è quello di ‘un vasto Piano di riqualificazione delle reti di distribuzione e di corretta gestione delle acque’, Piano in realtà già contenuto negli aggiornamenti dei Piani d’ambito delle ATI che la stessa Regione ha finanziato. I gestori d’ambito, auspichiamo pubblici, potranno attingere ai fondi del PNRR ed a quelli della programmazione EU 2021/27 destinati all’idrico. Ma forse il vero tema è proprio questo, chi gestirà questi ingenti capitali pubblici; enti di diritto pubblico senza finalità di lucro come il Forum siciliano chiede da anni in attuazione dei Referendum Popolari del 2011 e come la legge vigente 19/15 prevede o il super gestore del sovrambito, magari in accordo con gli altri privati di cui è creditore? Se a pensare male si indovina, la preoccupazione di tutelare il Bene Comune primario da ulteriori speculazioni e privatizzazioni è fondata. Su questo chiediamo fin d’ora un incontro con il Governo e con tutte le forze politiche all’Assemblea regionale siciliana”. Insomma, da quello he si capisce, in questa storia c’è a bella munita frisca frisca. Egregi vecchi politici siciliani: ma non v’abbuttò a mettere in pista sempre le stesse ‘operazioni’? Ma quannu vu livati ‘u viziu? 

Foto tratta da Freepik

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