“Una novità – si legge in una nota – che permetterà anche agli italiani di partecipare a un modello di consumo basato sulla circular economy, che Wallapop ha contribuito a diffondere, con successo, in Spagna”.
L’app di Wallapop offrirà ai 43 milioni di potenziali utenti del Paese la possibilità di mettere in vendita oggetti in ottimo stato e ancora perfettamente funzionanti ma che non utilizzano più da tempo. Il tutto attraverso un servizio semplice e intuitivo, che promuove un approccio più etico e responsabile all’esperienza di consumo.
Wallapop permette di vendere e acquistare oggetti sia vicino alla propria abitazione, attraverso lo scambio diretto permesso dalla tecnologia di geolocalizzazione su cui si basa la piattaforma, sia a distanza, attraverso l’esperienza di e-commerce resa possibile dal servizio Wallapop Spedizioni. Attraverso tale servizio, gli utenti italiani potranno anche accedere ai milioni di annunci di prodotti disponibili in Spagna.
Wallapop è stata fondata nel 2013 a Barcellona e nasce da un’intuizione: riprodurre online in modo semplice ed efficace il modello del mercatino dell’usato, al quale le persone possano accedere direttamente dal proprio smartphone. Il servizio è arrivato a connettere una comunità di 15 milioni di utenti e ha dato una seconda vita a oltre 180 milioni di articoli dalla sua uscita sul mercato ad oggi. Dopo aver consolidato il proprio successo nel mercato interno, Wallapop avvia dunque una nuova fase di espansione internazionale quale passo successivo nella strategia di crescita della società, che lo scorso febbraio ha chiuso un round di finanziamento di 157 milioni di euro guidato dal fondo VC Korelya Capital e sostenuto da NAVER, la principale società internet coreana.
Wallapop, infatti, ha continuato a crescere negli ultimi anni: dopo aver chiuso il 2020 con un +50% di ricavi rispetto all’anno precedente, sta continuando il suo processo di consolidamento anche nel 2021. Durante il primo semestre, i ricavi del servizio Wallapop Spedizioni sono cresciuti dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2020, e questa modalità ha raggiunto quasi il 20% delle transazioni totali effettuate sulla piattaforma.
La decisione di intraprendere una nuova fase di internazionalizzazione arriva in un contesto di forte crescita del settore degli annunci online e in particolare rispetto al mercato dell’usato: uno studio di Wallapop rivela che il 57% circa degli italiani ha acquistato o venduto beni di seconda mano nell’ultimo anno e il 31% visita settimanalmente le piattaforme di marketplace dell’usato. Una tendenza, quest’ultima, accelerata anche dalle restrizioni imposte dalla pandemia che ha portato ad un utilizzo più frequente dell’e-commerce.
“La nostra ambizione è quella di abbattere le barriere nel mercato dell’usato favorendo lo sviluppo di un ecosistema che permetta la creazione di un catalogo unico in Europa in questo settore, così che possa continuare a crescere in futuro e renda più facile per tutti partecipare a un modello di consumo più sostenibile. Non consideriamo il nostro ingresso nel mercato italiano come un’attività secondaria rispetto a quella nel mercato spagnolo, e intendiamo valorizzare l’enorme potenziale che abbiamo intravisto”, spiega Rob Cassedy, CEO di Wallapop. “Offriremo ai consumatori italiani un nuovo modo di comprare e vendere attraverso la nostra piattaforma che, grazie alla sua tecnologia e al suo livello di innovazione, sarà in grado di generare nel Paese lo stesso impatto positivo osservato in Spagna”.
Per maggiori informazioni, it.wallapop.com
(ITALPRESS).
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