“La posizione di Nursing Up è una posizione molto critica – dichiara il suo primo rappresentante – perché le aziende sanitarie prima di procedere alla sospensione degli operatori avrebbero dovuto organizzare e pianificare programmi operativi finalizzati a individuare le migliori modalità per compensare le attività che venivano meno e che avrebbero dovuto svolgere gli operatori sospesi. Questo non è avvenuto perché molte aziende sanitarie si sono ridotte a sospendere facendo gravare sugli altri operatori i turni che dovevano essere garantiti dagli operatori sospesi e quindi si torna al massacro degli operatori che restano regolarmente in servizio. Tutto questo non è accettabile in alcun modo. Un’organizzazione di questo tipo non si può fare sulle spalle di chi resta alla sua opera quotidianamente e che invece dovrebbe operare nelle condizioni più tranquille possibili. I nostri operatori sono donne, uomini, madri e padri che da due anni non vedono più le loro famiglie per i turni massacranti a cui sono obbligati”.
Tratto da “Medici e infermieri no vax sospesi, chi li sostituisce? Ne parliamo con Leoni (CIMO) e De Palma (Nursing Up)” (sanità informazione)