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Franco Calderone (ET): “La nomina di Musumeci a commissario nella lotta agli incendi in Sicilia è un errore”

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  • Così il coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia, Franco Calderone, commenta la nomina, operata dal Governo nazionale di Mario Draghi, del presidente nello Musumeci nel ruolo di commissario in Sicilia nella lotta agli incendi
  • Lotta al fuoco: “Debbono essere gli operai forestali e gli agricoltori siciliani i protagonisti della tutela del verde della Sicilia, non gli elicotteri e gli aerei” 

Così il coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia, Franco Calderone, commenta la nomina, operata dal Governo nazionale di Mario Draghi, del presidente nello Musumeci nel ruolo di commissario in Sicilia nella lotta agli incendi

“Sulla prevenzione degli incendi si continuano a commettere errori su errori. E l’errore più grande che si sta commettendo in Sicilia sta nel non prendere atto che la strategia dall’attuale Governo regionale per contrastare il fuoco sia errata. La nomina, da parte del Governo nazionale, del presidente della Regione Nello Musumeci a commissario nella lotta agli incendi in Sicilia è un errore. Al presidente Musumeci va la solidarietà per l’atto di intimidazione che ha subito in queste ore. Ma continuare ad affidare a Musumeci e al suo Governo la tutela dei boschi della nostra Isola dalle fiamme, addirittura nel ruolo di commissario, dopo gli errori commessi dallo stesso Governo, è semplicemente incredibile”. Lo dice Franco Calderone, coordinatore in Sicilia di Equità Territoriale (ET).

Lotta al fuoco: “Debbono essere gli operai forestali e gli agricoltori siciliani i protagonisti della tutela del verde della Sicilia, non gli elicotteri e gli aerei” 

“In Sicilia come ci ricorda lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa – prosegue Calderone – l’Estate arriva fino a Novembre. Ci sono ancora quasi due mesi. Non ci sono più le alte temperature di qualche settimana fa. Ma se dovesse arrivare qualche sciroccata e ripartirebbero piromani e incendi che farebbe il Governo Musumeci? Elicotteri e aerei anfibi, ovvero la spesa di tanto denaro pubblico per ottenere risultati disastrosi? L’inasprimento delle pene per chi viene preso mentre dà fuoco ai boschi non basta. Serve una strategia diversa. Il fuoco nelle aree verdi si combatte dislocando il personale nei boschi. Debbono essere gli operai forestali e gli agricoltori siciliani i protagonisti della tutela del verde della Sicilia, non gli elicotteri e gli aerei. Agli agricoltori, in particolare, deve essere assegnato il ruolo di tutela dell’ambiente, che gli deve essere riconosciuto dall’Unione europea. Tutori dei fondi agricoli che possono anche confinare con i boschi. La sinergia tra agricoltori e operai della Forestale può assicurare la tutela del verde siciliano con la presenza costante nel territorio. Una politica di tutela imperniata sugli interventi di mezzi aerei quando gli incendi sono esplosi è quasi inutile. Piuttosto, siamo curiosi di sapere quanto è costato, quest’anno, alla collettività siciliana il servizio – peraltro fallimentare – di aerei ed elicotteri. I dati parlano chiaro. La strategia antincendio del Governo Musumeci – e segnatamente degli assessori all’Agricoltura e al Territorio e Ambiente, rispettivamente Tony Scilla e Toto Cordaro – è costata alla Sicilia quasi 80 mila ettari di boschi andati in fumo. Fatti i conti, la metà dei boschi bruciati questa Estate in Italia si trova in Sicilia. Un disastro ambientale ed economico. E che fa il Governo nazionale di Mario Draghi? Premia il presidente Musumeci nominandolo commissario per la lotta agli incendi in Sicilia. Tutto questo è incredibile!”.

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