“Dialogo, persuasione e convincimento restano sempre la strada maestra – spiega -. La scelta di non immunizzarsi nuoce soprattutto a chi la prende. Oltre a ‘non volersi benè, significa non voler procedere nella direzione del senso di responsabilità civile. I dati non mentono. Mostrano con chiarezza che il numero dei pazienti vaccinati ricoverati in terapia intensiva è molto contenuto. Numeri che dovrebbero far riflettere chi ancora si tira indietro”.
La partita del futuro “si gioca sulla vaccinazione ma anche su comportamenti individuali responsabili: indossare la mascherina negli assembramenti, distanziamento, igiene delle mani”.
Al momento “non ci sono condizioni che prefigurino un’evoluzione dell’epidemia tale da dover ricorrere” a nuove chiusure”. “E’ un bene, tuttavia, ricordarlo come possibile scenario”, aggiunge.
(ITALPRESS).
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