Quante chiacchiere che ruotano attorno al presidente della regione siciliana, Nello Musumeci. In queste ore ha fatto anche il piano di solidarietà: dopo le minacce che ha ricevuto, tutti solidali con lui. Ma un conto è la solidarietà, altra e ben diversa cosa sono gli equilibri politici. Il quotidiano La Sicilia – che ha sede a Catania, la città o comunque la provincia di Musumeci – in un articolo ‘spara’ un titolo a effetto: “L’ultima tentazione di Nello: azzerare la giunta! «Resta solo chi sosterrà il Musumeci bis»”. Noi restiamo molto perplessi: questo articolo, infatti, dà per scontata la ricandidatura di Musumeci alla presidenza della Regione, per giunta nel centrodestra. Di quale centrodestra? Evidentemente ci siamo persi qualcosa. Perché noi siamo fermi a una ‘lettura’ politica completamente diversa. A nostro modesto avviso, non scegliendo con chi stare nel centrodestra, Musumeci si è auto-isolato. Fa ancora parte del centrodestra siciliano, Musumeci? Forse a titolo personale. Ma non crediamo che Lega e Fratelli d’Italia abbiano tutta questa voglia di sostenere la sua eventuale ricandidatura. L’abbiamo scritto e lo ribadiamo: Musumeci, se riuscirà a far approvare il Bilancio 2022, dovrà dire grazie al Governo nazionale che ridurrà di poco più di 900 milioni di euro i soldi che ogni anno lo Stato scippa alla Regione siciliana per risanare i conti dello Stato che non si risanano mai. Musumeci – sempre a nostro modesto avviso – potrebbe essere tra gli esponenti politici che finiranno nel ‘Listone per Draghi’ insieme con Gianfranco Miccichè, con il PD e con il resto della vecchia politica siciliana. L’abbiamo scritto e lo ribadiamo: Musumeci e Gianfranco Miccichè sono già ‘in viaggio’ verso il centrosinistra per approdare a un ‘Listone per Draghi’. Ci conta molto Miccichè che pensa – e secondo noi s’illude – di farsi rieleggere per la terza volta alla presidenza dell’assemblea regionale siciliana.
E allora? E allora – ancora a nostro modesto avviso – Musumeci vuole sì azzerare la Giunta che presiede, non certo per preparare la sua ricandidatura nel centrodestra alla guida della Sicilia, ma per posizionarsi in questo assembramento in favore di Draghi: con molta probabilità, per ‘acchiappare’ una candidatura alle prossime elezioni politiche, magari un seggio al Senato. E poiché con Draghi ci sono il PD e, in posizione più attendista, anche il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, più una ‘passata’ di ex democristiani poltronisti, da Musumeci c’è da aspettarsi di tutto: anche una Giunta di fine legislatura che anticipi il ‘Listone per Draghi’: quindi una Giunta dal sapore milazziano’, nella quale potrebbero entrare alcuni dei partiti che oggi sostengono a Roma il Governo Draghi. Perché alcuni? Perché non crediamo che Musumeci abbia intenzione di tenersi in Giunta la Lega e Fratelli d’Italia, a meno che gli assessori di Lega e Fratelli d’Italia – rispettivamente Alberto Samonà e Manlio Messina – non passino dalla sua parte: cosa piuttosto improbabile. Più probabile, invece, che Musumeci provi a ‘imbarcare’ qualche grillino per spaccare il Movimento 5 Stelle. Del PD non sappiamo: ma sappiamo che è un partito assetato di poltrone. Morale: non escludiamo che il partito di Letta possa ‘infilare’ nella futura Giunta siciliana uno più sodali dello stesso Partito Democratico, magari ‘travestiti’ da indipendenti…