Movimento Siciliani Liberi: è lo Stato che sta mandando in dissesto quasi tutti i Comuni siciliani

2 settembre 2021
  • Non è solo il Comune di Palermo (che ha responsabilità supplementari) ad essere in dissesto finanziario. Lo Stato ha ridotto quasi tutti i Comuni della nostra Isola al fallimento 
  • Lo Stato sottrae alla Sicilia qualcosa come 10 miliardi di euro all’anno, penalizzando 5 milioni di siciliani
  • Sono stati il Governo nazionale di Matteo Renzi e il Governo siciliano di Rosario Crocetta a massacrare le finanze della Regione siciliana  

Non è solo il Comune di Palermo (che ha responsabilità supplementari) ad essere in dissesto finanziario. Lo Stato ha ridotto quasi tutti i Comuni della nostra Isola al fallimento 

Un comunicato del Movimento Siciliani Liberi fa il punto della situazione sulla situazione di dissesto finanziario che oggi caratterizza la stragrande maggioranza dei Comuni della nostra Isola. E va alla radice del problema: i fondi che lo Stato italiano scippa alla Regione siciliana. E’ così da quando esiste l’Autonomia siciliana. Solo che nella legislatura 2013-2018 lo Stato ha esagerato, provocando il sostanziale dissesto non dichiarato della Regione siciliana. Sono tre gli anni cruciali che hanno segnato in negativo il 2014, il 2015 e il 2016. E sono stati gli anni in cui il centrosinistra governava a Roma con Matteo Renzi e la Regione siciliana con Rosario Crocetta. E’ stato il centrosinistra – con il silenzio del centrodestra – a massacrare le finanze regionali. Ed è stato il Governo regionale di Nello Musumeci, nel Gennaio del 2018, a non contestare alcuni degli scippi operati da Roma. Su questo fronte il presidente Musumeci e l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, hanno adottato una strategia perdente. Il risultato è che oggi il Governo siciliano è ostaggio di Roma. la regione è senza soldi e tutto i sistema Sicilia è in difficoltà, a cominciare dai Comuni.

Lo Stato sottrae alla Sicilia qualcosa come 10 miliardi di euro all’anno, penalizzando 5 milioni di siciliani

E qui entra nel cuore del problema il comunicato di Siciliani Liberi. “Quello che non dice nessuno – leggiamo nel comunicato – è che non è sempre una cattiva amministrazione il problema: oltre a denunciare la condizione di sostanziale dissesto del Comune (cosa meritevole, intendiamoci) bisognerebbe anche fare un’analisi (che lo stesso quotidiano I Nuovi Vespri ha fatto in più occasioni) sulle reali cause del dissesto o predissesto dei Comuni (soprattutto quelli siciliani!). Quel che ci si domanda è: al di là della buona o cattiva amministrazione del Comune di Palermo, è vero che esiste un problema di crediti dello stesso? È vero che tutti gli altri Comuni della Sicilia sono in dissesto o in predissesto? E che i pochi che chiuderanno il bilancio quest’anno non riusciranno a chiuderlo l’anno prossimo? Qualcuno crede davvero che in Sicilia oggi, per uno sfortunato allineamento dei pianeti, abbiamo 390 sindaci incapaci o farabutti? Detto più chiaramente, perché la cosa è gravissima: la Regione siciliana funziona in base al Regio Decreto n. 455 del 15 maggio 1946 (poi convertito in Legge Costituzionale con L.C. N. 2 del 26 febbraio 1948), legge che prevede (art. 14, lettera O e art. 15) che la competenza sugli Enti Locali in Sicilia sia esclusiva della Regione. Che significa, tradotto in parole povere? Significa che, se in Italia i Comuni (enti a finanza derivata) vivono dei trasferimenti da parte dello Stato, in Sicilia i Comuni (Costituzione alla mano) vivono di trasferimenti da parte della Regione. La Regione siciliana, ai sensi dell’art. 36 del predetto R.D. N. 455, è (o dovrebbe essere) un Ente a finanza propria (ovvero si deve mantenere esclusivamente con il gettito fiscale dei siciliani), ma questo non avviene, perché lo Stato sottrae alla Sicilia qualcosa come 10 miliardi di euro all’anno (non lo diciamo solo noi, lo dice anche la Corte dei Conti da anni), parte di questi soldi sarebbe destinata ai Comuni siciliani, ma la Regione fa fatica a chiudere il proprio bilancio e quindi non fa più trasferimenti ai Comuni i quali, a loro volta, non chiudono più i propri bilanci!”.

Sono stati il Governo nazionale di Matteo Renzi e il Governo siciliano di Rosario Crocetta a massacrare le finanze della Regione siciliana  

Parlano i dati: fino a prima che il PD di Renzi, o meglio, fino a prima che il Governo Renzi scippasse i fondi alla Regione, la stessa Regione siciliana erogava ogni anno ai Comuni (e in minima parte alle ex Province) quasi un miliardo di euro all’anno attraverso il Fondo per le Autonomia regionali. Oggi il Fondo per le Autonomia locali è ridotto a meno di 300 milioni di euro all’anno che vengono erogati con un anno-un anno e mezzo di ritardo. “Queste cose vanno spiegate quando si parla di dissesto dei Comuni in Sicilia! – sottolinea il Movimento Siciliani Liberi -. Stiamo morendo per colpa dello Stato! Ci stiamo letteralmente dissanguando! Non difendiamo Leoluca Orlando (sindaco pessimo), ma bisogna essere onesti e dire che nessuna forza politica offre soluzioni per salvare i Comuni da questa situazione. Ci sono delle possibilità per salvarci, ma nessuno dei consiglieri del Comune di Palermo (o di altri Comuni della Sicilia) sarebbe disposto a ricorrervi: bisognerebbe creare un vasto fronte all’Anci e obbligare l’Assemblea regionale siciliana (i Comuni possono farlo) a presentare una legge voto al Parlamento italiano per istituire l’Agenzia Regionale Siciliana delle Entrate (niente di nuovo, la Regione Sardegna ce l’ha già) e dare piena applicazione agli artt. 36 e 37 dello Statuto siciliano. Purtroppo la denuncia dei sintomi, senza una diagnosi della malattia, né, tanto meno, una cura, risulta una denuncia sterile e fine a sé stessa. Gli unici, e dispiace doverlo fare notare, a fare questa analisi e a proporre un rimedio siamo noi di Siciliani Liberi”. Il rimedio è corretto, manca la volontà politica.

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