Il nostro vulcanico amico Mario Di Mauro ci ha inviato una lettera firmata da TERESA CANEPA Presidente – Dr. FILIPPO MORANA Coordinatore Nazionale” del Direttivo Nazionale della Federazione Noi Siciliani: “Cefalù 27 Agosto 2021. In riscontro al suo Preg.mo Invito (di presenziare, nel catanese, all’apertura di una “sede” intitolata a mio Padre), la ringrazio per il pensiero e nel contempo Le auguro un buon lavoro e successo per la sua lodevole iniziativa. Con l’occasione Le porto a conoscenza che lo Studio, Approfondimento, Valorizzazione del Pensiero e della Memoria di mio Padre è già oggetto di lavoro di una ottima e specifica Commissione. E’ sempre gradita l’attenzione di singoli e gruppi di siciliani che fanno riferimento al pensiero di Antonio Canepa, martire del sicilianismo. Riguardo lo studio e la ricerca storico-politica, nonché del Pensiero filosofico di A. Canepa, se ne occupa l’Istituto TerraeLiberAzione, unica realtà alla quale riconosco -insieme a tutto il direttivo della Federazione NOI SICILIANI della quale mi onoro essere Presidente- rigore scientifico e coerenza operativa. W LA SICILIA STATO DEMOCRATICO INDIPENDENTE. In continuità e memoria di Antonio Canepa, nostra bandiera e storica radice politico culturale. Per il Direttivo Nazionale della Federazione Noi Siciliani: TERESA CANEPA Presidente. – Dr. FILIPPO MORANA Coord Nazionale”.
Mario Di Mauro è tra i protagonisti dell’Istituto TerraeLiberAzione. Noi diamo sempre spazio a Di Mauro, perché gli riconosciamo grande preparazione culturale e onestà intellettuale. E anche una conoscenza del pensiero di Antonio Canepa riconosciutagli anche dalla figlia. “La figura di Antonio Canepa – scrive Di Mauro – è da decenni oggetto di ‘interessate’ attenzioni strumentali: per lo più a fini di mascariamento, ma anche di superficiale ‘adesione alle idee’. Altra cosa è la Conoscenza fertile del Cammino umano e politico del Professore Partigiano, in un contesto cruciale come quello determinato dalla seconda Guerra Mondiale”. Di Mauro, come già accennato, è un grande conoscitore della vita di Antonio Canepa, leader della ‘sinistra’ del Movimento Separatista della Sicilia, ucciso in un agguato a Randazzo il 17 Giugno del 1945. Riproponiamo anche un articolo pubblicato dalla Comunità di TerraeLiberAzione lo scorso 17 Giugno:
“Il 17 giugno, da un quarantennio, la Comunità TerraeLiberAzione –coi martiri dell’EVIS- ricorda tutti i Martiri caduti -in ogni Tempo- per la Libertà del Popolo Siciliano. In questo 2021 lo farà una delegazione alle ore 11 portando rose rosse e fiori gialli di campo al Sacrario-viale degli uomini illustri, cimitero di Catania- in cui “riposano” il compagno partigiano Comandante Canepa, il compagno partigiano caporale Carmelo Rosano e i giovani compagni partigiani Lo Giudice e Ilardi. Sempre Presenti nel nostro Sintimentu, sicula concrezione di Cuore e Cervello. Nel nostro quarantennale lavoro di ricerca sul cammino politico e umano di Antonio Canepa (1908-1945) – il “professore guerrigliero”- abbiamo raccolto una immane quantità di informazioni, che stiamo sintetizzando in libri: il primo è uscito, col titolo: “La RESA dei CONTI del partigiano CANEPA. 1940-1945. La “rivoluzione permanente” della Resistenza Siciliana: dall’antifascismo combattente al partito-armato indipendentista”. Ora ripubblichiamo –in edizione contestualizzata e in formato e-book gratuito scaricabile dal sito www.terraeliberazione.net – l’opuscolo “La Sicilia ai Siciliani!”, uscito a Catania nel 1942 (in clandestinità; all’inizio: “in capitoli, battuti a macchina su carta carbone”, da giovani universitari, attivisti e fiancheggiatori del Gruppo Etna-Sicilia e Libertà della Resistenza antifascista animata dal Professore e da una rete –specie catanese- realmente vasta, radicata e inafferrabile, in cui spiccano fior di medici, avvocati, intellettuali…). Avevano –attraverso il Professore- solide relazioni politico-militari con l’Antifascismo europeo basato a Londra, ma non erano “agenti” di nessuno. Come tanti altri, nel Mondo, combattevano la loro guerra dentro una Guerra più grande di loro. “La Sicilia ai Siciliani!” sarebbe diventato il manifesto politico del costituendo “Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia”: un partito-armato che nasce e muore col suo fondatore. E non era “il braccio armato del MIS”. Era Altro. La Tragedia politica e umana del professore Canepa è ancora mascariata dallo Spettacolo coloniale che ha divorato l’Isola del Tesoro riducendola a Colonia di miserabili. Ma la Memoria fertile di Canepa –come capita spesso ai grandi Sconfitti della Storia- corre anche il rischio di essere ridotta a una superficiale e minoritaria mascherina di vanità elettoralistiche e di illusioni ribellistiche. Canepa non è un “mito”: e va Studiato!. Il nostro compagno Antonio -che matura la sua praxis in giorni che valgono anni- è martire profetico e precursore del SICILIANU NOVU che cammina, criticamente e operoso, nel Mondo ‘pandemico’ del Secolo XXI su un Cammino di LiberAzione organizzato nella CoSCIENZA e animato da una visione profetica: “la Sicilia di domani sarà quale noi la vogliamo: pacifica, laboriosa, ricca, felice, senza tiranni e senza sfruttatori!”. Ed è metafora concreta del Mondo che vogliamo. E sia chiaro: la ‘Questione Siciliana’ nel Mondo del Secolo XXI non ha soluzioni ottocentesche”.