“La metropolitana di Catania muove un importante passo in avanti procedurale, con la firma del contratto fra la Ferrovia Circumetnea e l’Ati Consorzio stabile Medil, per costruire la tratta Stesicoro-Aeroporto. Adesso l’impresa avrà tre mesi di tempo per definire la progettazione esecutiva dell’opera, poi si potrà passare alla posa della prima pietra che il governo Musumeci confida possa giungere entro febbraio 2022”. L’annuncio, per certi versi clamoroso, è stato dato dall’assessore regionale alle Infrastrutture di Mirabella Imbaccari ma ‘catanesizzato’, Marco Falcone. I lavori di un’opera ‘millenaria’ si sono sbloccati dopo il solito contenzioso pi ‘i picciuli. Nulla di nuovo. Il primo contenzioso della Circumetnea risale agli anni in cui Omero stava scrivendo l’Iliade. L’opera era cominciata da qualche anno e già erano sorti i primi dissapori appaltizi. Uno stop ai lavori durati ‘qualche anno’ e ripresi ai tempi della guerra tra Romani e Cartaginesi. Poi di nuovo uno stop ai tempi di Nerone, che voleva incendiare l’Etna con tutti i primi lavori della Circumetnea. Ma i catanesi si opposero eroicamente.
Anche Attila ha provato a distruggere le prime tratte della Circumetnea, ma per fortuna gli è andata male. Federico Barbarossa non sopportava la Circumetnea, ma anche lui non riuscì a distruggerla. Mentre Federico II di Hohenstaufen è riuscito soltanto a bloccare i lavori. Dopo la morte dell’Imperatore i lavori sono proseguiti con una certa celerità, fino a che Papa Alessandro VI non ha scomunicato la Circumetnea. Lavori ovviamente interrotti e ripresi nei primi anni del ‘600. Poi c’è stata la grande eruzione dell’Etna del 1669 e, da allora, si dice che né la Montagna (che è il vero nome dell’Etna), né Sant’Agata vedono bene la Circumetnea. Vero? Falso? Non si sa. L’Illuminismo ha fatto bene alla Circumetnea e anche l’800, alla fine, ha fatto segnare passi avanti. Nei primi del ‘900, a Catania, dopo la celebre lite per amore tra Giovanni Verga e Mario Rapisardi, i lavori della Circumetnea sono stati interrotti per solidarietà verso i due grandi artisti. I lavori sono ripresi durante il ventennio fascista e, da allora, vanno avanti a seconda dei picciuli disponibili. L’opera ha un costo non indifferente (ma importante per la politica catanese che alimenta da decenni i propri sogni di gloria…). Grandi passi avanti sono stati fatti ai tempi della Cisl di Vito Scalia; poi altri passi avanti con la presidenza della Regione siciliana di Rino Nicolosi. Oggi che un altro catanese è alla presidenza della Regione circondato da altri catanesi (Nello Musumeci e gli assessori catanesi Ruggero Razza e il citato Marco Falcone) i lavori sono ripresi. Con un progetto molto ambizioso: completare l’opera nel 3000 (picciuli permettendo)…