- Il Governo Draghi ha esagerato con le limitazioni delle libertà personali con provvedimenti anti-Covid che, peraltro, non hanno alcunché di scientifico. E ora cominciano i guai
- Peccato che le conoscenze scientifiche non siano molto diffuse e sfugga ai più il vero significato – sociale prima che sanitario – della vaccinazione anti-Covid
- E se il “rischio ragionato” del Governo Draghi dovesse rivelarsi un flop?
- Fino a che punto il virus responsabile dell’attuale pandemia potrà essere ‘inseguito’ con nuove dosi di vaccino?
- Il grande caos dei turisti in Sicilia
- … e in Italia tornarono le piazze in rivolta
Il Governo Draghi ha esagerato con le limitazioni delle libertà personali con provvedimenti anti-Covid che, peraltro, non hanno alcunché di scientifico. E ora cominciano i guai
In Italia sembrano tornati i giorni delle proteste di piazza. Ma l’argomento del contendere non è “l’immaginazione al potere”, ma un potere che appare sempre più invadente: un potere che tende ad entrare nelle “vite degli altri”, con la scusa della pandemia. Non è un fenomeno nuovo. Già il passato Governo Conte bis, con semplici provvedimenti amministrativi – gli ormai ‘celebri’ DPCM (sigla che sta per Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri) – ha tolto libertà personali. E la storia sarebbe continuata se non fosse intervenuta la Magistratura, ‘stop’ democratico al debordare di un potere esecutivo sempre più oppressivo, soprattutto da quando gode dell’appoggio dell’Unione europea, che è tutto, fuorché un consesso democratico. E’ un caso se, oggi, i DPCM sono stati sostituiti dai Decreti legge? Della pandemia si occupa, o si dovrebbe occupare, la scienza. Peccato che certi provvedimenti adottati dal Governo di Mario Draghi in materia di contenimento della stessa pandemia non abbiano alcunché di scientifico. Del resto, nella lotta al virus che ormai da oltre un anno e mezzo sconvolge il mondo ne stiamo vedendo di tutti i colori.
Peccato che le conoscenze scientifiche non siano molto diffuse e sfugga ai più il vero significato – sociale prima che sanitario – della vaccinazione anti-Covid
Prendiamo i vaccini anti-Covid. Siamo sicuri che sia questo lo strumento corretto per combattere una pandemia? Qualche giorno fa Marco lo Dico, veterinario, specialista in Malattie Infettive, Profilassi e Polizia Veterinaria, ha scritto per I Nuovi Vespri un articolo che non ha ricevuto l’attenzione che avrebbe meritato. E’ un argomento che tratteremo a parte tra qualche giorno. Oggi ne facciamo cenno giusto per capire dove va il mondo. L’articolo tratta della brucellosi, una malattia infettiva provocata da batteri. E sottolinea che, in certe situazioni e con certe malattie, la vaccinazione è efficace per il controllo e contenimento di un’infezione, ma non per l’eradicazione della stessa infezione. Quindi quando “si sceglie la strategia vaccinale (per certi patogeni e con certi vaccini) non si percorre la strada dell’eradicazione, ma quella del contenimento dei danni e della convivenza”. La Nuova Zelanda, ad esempio, non ha escluso la vaccinazione per fronteggiare l’emergenza, ma non insiste più di tanto: in questo Paese si punta all’eradicazione del virus: e lo stanno facendo con la chiusura delle frontiere, che riapriranno – se riapriranno – nel 2022.
E se il “rischio ragionato” del Governo Draghi dovesse rivelarsi un flop?
E in Italia? Abbiamo il “rischio ragionato” voluto dal Governo Draghi. Fino ad ora le cose vanno così così, ma non si sa cosa potrebbe succedere in Autunno, quando le temperature si abbasseranno. L’attuale Governo italiano dà per scontato che i vaccini anti-Covid funzioneranno: e questa, più che scienza, sembra fede: una fede un po’ contraddittoria, perché lo stesso Governo se, da un lato, dà, appunto, per scontato che il vaccino anti-Covid funzionerà, dall’altro lato teme l’Autunno e l’Inverno, quando, di solito, i virus delle alte vie aree diventano più aggressivi. Draghi e i suoi consulenti hanno puntato tutto su un vaccino – il vaccino anti-Covid – che non controlla l’infezione, ma che dovrebbe evitare ai vaccinati di finire in terapia intensiva. Ma il vaccino anti-Covid – lo ha ribadito l’Unione europea – non è obbligatorio e non può essere imposto a nessuno. Ora in Italia c’è tanta gente – più di quanto il Governo Draghi immagina – che di tale vaccino non vuol nemmeno sentir parlare. Inutile dibattere in punta di scienza: se c’è la libertà di dire no al vaccino anti-Covid perché mai si dovrebbe dire sì? La stessa Unione europea ha raccomandato di non perseguire i non vaccinati. Invece il Governo Draghi, sulla base di considerazioni che non hanno alcunché di scientifico, ha tirato fuori il Green pass per penalizzare i cittadini che si rifiutano di farsi inoculare – lo ricordiamo – un vaccino sperimentale del quale non si conoscono i possibili effetti futuri (e del quale, purtroppo, in alcuni casi, si conoscono gli effetti indesiderati).
Fino a che punto il virus responsabile dell’attuale pandemia potrà essere ‘inseguito’ con nuove dosi di vaccino?
In pratica, il Governo Draghi sta togliendo ad alcuni cittadini italiani libertà personali nel nome di un’idea che, più che scientifica, sembra ‘etica’. Siamo arrivati al punto centrale della questione: il Governo Draghi sta utilizzando il Green pass – ovvero le limitazioni di alcune libertà – per spingere i cittadini a vaccinarsi, nella convinzione – che in questo momento è più ‘etica’ che scientifica – che il vaccino anti-Covid funzionerà. Inutile aggiungere che nel Regno Unito e, soprattutto, in Israele – due Paesi che hanno puntato tutto sulla vaccinazione anti-Covid – non mancano i dubbi. E i dubbi non stanno soltanto nell’attesa del comportamento del virus in Autunno, ma anche in una domanda: fino a che punto il virus responsabile dell’attuale pandemia potrà essere ‘inseguito’ con nuove dosi di vaccino? In Israele sono già alla terza dose. E se fra tre mesi si presenterà una nuova variante (in queste ore ci si interroga, ad esempio, sulla variante sudafricana) che si farà? La quarta dose? Si arriverà a sette-otto vaccini all’anno? Sono domande che i veri scienziati si pongono (i veri scienziati, non i consulenti delle multinazionali farmaceutiche…).
Il grande caos dei turisti in Sicilia
Draghi e i suoi consulenti, invece, che domande si pongono? A nostro modesto avviso, non lo sanno nemmeno loro. Hanno riaperto tutte le attività – il citato “rischio ragionato” – e ora non sanno come finirà. In Sicilia tra turisti, crocieristi, migranti e siciliani che vivono all’estero, sono arrivate, secondo una stima al ribasso, non meno di due milioni di persone. Un fiume di arrivi in piena pandemia, peraltro con controlli tragicomici, è follia sanitaria allo stato puro. Se poi la gestione dei turisti è simile alla gestione degli arrivi, beh, la ‘frittata’ è fatta! Il presidente della Regione, Nello Musumeci, e alcuni assessori della sua Giunta particolarmente ‘intelligenti’ hanno cercato di scaricare la responsabilità del peggioramento della situazione sanitaria sui non vaccinati. Purtroppo, per loro, è arrivata la doccia fredda: ci ha pensato il professore Bruno Cacopardo, primario di Malattie infettive dell’ospedale Garibaldi di Catania, a spiegare gli effetti del caos turismo sulla sanità siciliana: “Vede, io segnalo che, in una Sicilia orientale devastata dai casi Covid, alcune località in nome del turismo più sfrenato sono autentici epicentri della circolazione del virus. Taormina sabato era un delirio totale. L’ho fatto notare alla polizia municipale. Mi hanno risposto di non fare sceneggiate. Ho telefonato al sindaco il quale mi ha detto…’Ma noi non abbiamo tanti casi’, dimenticando che col turismo mordi e fuggi dalle grandi città, la gente si infetta a Taormina e poi viene a morire a Catania o a Messina. Stessi problemi ci sono a Marzamemi, Portopalo (località strapiene di catanesi)… Insomma ben venga il turismo, ma gestito con la consapevolezza del fatto che siamo in pandemia, ma qui nessuno sembra averlo capito”. Il presidente Musumeci e i suoi assessori hanno gestito il fiume di arrivi “con la consapevolezza del fatto che siamo in pandemia”? A noi non sembra proprio! Così adesso gli attuali governanti della Sicilia hanno capito che, tra qualche settimana, potrebbe scatenarsi il Viva-Maria e cercano di addossare la responsabilità dei propri errori su non vaccinati. Li leggono Msumeci e i suoi assessori i giornali inglesi, americani e israeliani? Se li leggessero saprebbero che il fenomeno dei ricoverati negli ospedali “quasi tutti non vaccinati” è solo italiano, dal momento che – soprattutto nel Regno Unito e in Israele – i ricoverati vaccinati non si contano più!
… e in Italia tornarono le piazze in rivolta
Volendo, anche il Governo Draghi è alla ricerca di capri espiatori. Perché non è affatto detto che la situazione sanitaria non peggiori nel resto d’Italia. Il Green pass va benissimo per mettere ‘bordello’. Non è forse il Governo Draghi che, togliendo libertà con il Green pass che – lo ribadiamo – non ha alcuna valenza scientifica – sollecita la gente e scendere in piazza per protestare? Si sa che, a furia di tuccari u culu a cicala… Domani sono previste manifestazioni di piazza proprio contro il Green pass. Non sarà la prima manifestazione, se è vero che è da quando il provvedimento è stato annunciato la gente scende per le strade a protestare. Solo che la giornata di domani si annuncia particolarmente ‘calda’. Sembra che i manifestanti avrebbero intenzione di bloccare i trasporti. Insomma, la piazza sta prendendo piede. Ed è un po’ il gatto che si morde la coda: tanta gente in piazza, aumento dei contagi, possibile aumento dei ricoveri, ‘casini’ per il Governo. Non lo vediamo bene l’Autunno che sta arrivando. Sotto tutti i punti di vista. “Che cos’è l’uomo in rivolta?”, si chiedeva Albert Camus…
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