La nuova variante sudafricana potrebbe essere pericolosa? Inutile bagnarsi prima dell’arrivo della pioggia/ SERALE

30 agosto 2021
  • Che le varianti siano pericolose non ci sono dubbi. La variante nigeriana, nella Primavera dello scorso anno, destava grande preoccupazione. Ma oggi se ne parla sempre meno
  • La notizia lanciata qualche giorno fa da THE JERUSALEM POST 
  • Detto questo, non bisogna farsi molte illusioni: il SARS-COV-2 è un Coronavirus e, in quanto tale, è caratterizzato da una ricca deriva antigenica. E’ questo il motivo per il quale non mancano i dubbi sugli attuali vaccini

Che le varianti siano pericolose non ci sono dubbi. La variante nigeriana, nella Primavera dello scorso anno, destava grande preoccupazione. Ma oggi se ne parla sempre meno

Una nuova variante è stata scoperta in Sud Africa. La notizia è che potrebbe essere più contagiosa delle varianti del virus SARS-COV-2 fino ad oggi conosciute. E potrebbe anche eludere i vaccini. Cominciamo col dire che non è una novità. Anche per la variante nigeriana, segnalata nella scorsa Primavera, si parlava con toni molto preoccupati: si diceva che avrebbe potuto resistere ai vaccini, al plasma iperimmune e agli anticorpi monoclonali. La variante nigeriana è stata anche segnalata in Sicilia. Poi, però, la sua evoluzione non ha creato e non sta creando particolari preoccupazioni. Sarà così anche per una variante che si è selezionata in Sud Africa dove il Covid-19 ha suscitato e suscita grandi preoccupazioni, con 2,3 milioni di contagi e oltre 70 mila decessi? (dato di fine Luglio di quest’anno). In questi casi, si sa, fare previsioni è difficile. Infatti, se i politici, spesso, si abbandonano a certezze (vedi l’Italia, che dà per scontato che il vaccino anti-Covid funzioni e che si sta cimentando con obblighi vaccinali a destra e a manca e Green pass), gli scienziati sono vincolati ai dubbi e le loro previsioni sono quasi sempre espresse al condizionale.

La notizia lanciata qualche giorno fa da THE JERUSALEM POST 

Detto questo, la variante che è stata segnalata in Sud Africa preoccupa. Anche perché, come già ricordato, in questo Paese – che ha un numero di abitanti quasi uguale al numero degli abitanti dell’Italia – la pandemia ha messo a dura prova e continua a mettere a dura prova le strutture sanitarie, con un’aspettativa di vita che è scesa di ben quattro anni. La notizia della nuova variante l’ha lanciata THE JERULALEM POST: “Una nuova variante del coronavirus, C.1.2, è stata rilevata in Sudafrica e in un certo numero di altri Paesi, con la preoccupazione che possa essere più infettiva ed eludere i vaccini, secondo un nuovo studio prestampato dell’Istituto nazionale sudafricano per le malattie trasmissibili e della Piattaforma per l’innovazione e il sequenziamento della ricerca KwaZulu-Natal. Lo studio è in attesa di revisione paritaria. Gli scienziati – leggiamo sempre su THE JERULALEM POST – hanno rilevato per la prima volta C.1.2 nel maggio 2021, scoprendo che discendeva da C.1”. Cosa, questa, “che gli scienziati hanno trovato sorprendente, poiché C.1 era stato rilevato l’ultima volta a gennaio. La nuova variante è ‘mutata sostanzialmente’ rispetto a C.1 ed è più lontana dal virus originale rilevato a Wuhan rispetto a qualsiasi altra variante di preoccupazione (VOC) o variante di interesse (VOI) rilevata finora in tutto il mondo. Sebbene rilevato per la prima volta in Sudafrica, il C.1.2 è stato successivamente riscontrato in Inghilterra, Cina, Repubblica Democratica del Congo, Mauritius, Nuova Zelanda, Portogallo e Svizzera”.

Detto questo, non bisogna farsi molte illusioni: il SARS-COV-2 è un Coronavirus e, in quanto tale, è caratterizzato da una ricca deriva antigenica. E’ questo il motivo per il quale non mancano i dubbi sugli attuali vaccini

“Lo studio – si legge sempre nell’articolo – ha anche scoperto che il lignaggio C.1.2 ha un tasso di mutazione di circa 41,8 mutazioni all’anno, che è quasi il doppio dell’attuale tasso di mutazione globale delle altre varianti. Gli scienziati hanno affermato che questo breve periodo di maggiore evoluzione è stato osservato anche con le varianti Alpha, Beta e Gamma, suggerendo che un singolo evento, seguito da un picco di casi, ha portato a tassi di mutazione più rapidi”. Secondo gli scienziati, “l’evoluzione all’interno del lignaggio è in corso”. E “che la combinazione di queste mutazioni, così come i cambiamenti in altre parti del virus, probabilmente aiuta il virus a eludere gli anticorpi e le risposte immunitarie, anche nei pazienti che sono già stati infettati con le varianti Alfa o Beta”. Come detto all’inizio, lo studio su questa variante è all’inizio e non è detto che presenti “un vantaggio competitivo rispetto alla variante Delta”. In conclusione, non c’è da stupirsi se vengono fuori varianti, anche pericolose. Il SARS-COV-2 è stato classificato tra i Coronavirus, una ‘famiglia’ di virus nota per la ricca deriva antigenica. E’ questo il motivo perché, tutt’oggi, non mancano i dubbi sui vaccini anti-Covid che potrebbero essere aggirati da nuove varianti. Né è pensabile, in presenza di varianti, ‘inseguire’ le stesse varianti con i vaccini, perché, in prospettiva, le varianti avrebbero comunque la meglio sui vaccini.

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