da Costantino Guzzo
ex dipendente dello IAL CISL SICILIA successivamente IAL SICILIA
riceviamo e pubblichiamo
Sono stato dipendente dello IAL CISL SICILIA e successivamente dello IAL SICILIA, da un decennio segnalo, scrivo e grido al mondo intero come la Cisl siciliana ha perpetrato il terribile misfatto di aver rovinato la vita ai dipendenti del suo centro di formazione professionale. Dinanzi alla montagna di debiti che la struttura ha accumulato, e non si sa come, ha deciso di liquidare, BUTTARE IL BAMBINO nella persona degli oggi ex dipendenti dello IAL CISL SICILIA, CON TUTTA L’ACQUA SPORCA, il mare di fanghiglia di debiti accumulata. Ha messo tutto, anche il suo onore e la sua storia, nelle mani di politici siciliani del PD, Area Innovazione, e di taluni ex dirigenti sindacali della stessa Cisl. Non sono io ad avere il piacere di sollevare il sudario al cadavere sindacale: tutto infatti è riportato nell’atto inviato alla Camera dei Deputati allorché la giustizia dei tribunali ha richiesto la autorizzazione ad eseguire la misura cautelare della custodia in carcere per Francantonio Genovese. L’ipotesi di accusa, nota al grande pubblico, riguardava lo scandalo “CORSI D’ORO”.
Potremmo gettare sale sulle ferite citando tutti gli scandali, gli illeciti, le ruberie delle gestioni dei prestanomi che si sono alternati e tutti riconducibili a soci occulti ! Luridume, lerciume che pesa sulla pelle e sulla vita stessa di tutti noi ex dipendenti, gente di serie B. In passato, con altri miei ex colleghi, presentammo vari esposti presso la Procura di Palermo, compresa una mia denuncia presentata all’Ispettorato del Lavoro di Palermo per i mancanti pagamenti di 5 mesi di retribuzione, tra cui il mese di dicembre e la tredicesima 2010.
Ho cercato, in tutti i modi possibili e immaginari, di attirare l’attenzione sull’illecito comportamento dei vari Rappresentanti Legali, dell’Amministrazione regionale e di chi dovrebbe tutelare i cittadini dalle prepotenze. Occupazioni, proteste ecc ecc, tutto ciò non è servito a nulla, anzi tutto ciò si è rivelato un boomerang, visto che in una protesta non autorizzata sono stato denunciato dalle forze dell’ordine e mi è costato 96 ore di messa alla prova: in pratica, mi sono dovuto sobbarcare 96 ore di lavori socialmente utili per essere stato DERUBATO!
Per dovere di cronaca, prima di ritrovarmi in questo calvario il sottoscritto non aveva mai avuto a che fare con le forze dell’ordine. Anni fa ricevetti direttamente a casa mia LE IENE e, dopo avere intervistato alcuni di noi, inspiegabilmente ci siamo sentiti dire che il servizio non sarebbe potuto andare in onda senza nessuna spiegazione: anche loro capitoni sulla tavola apparecchiata del sistema. Ma non per questo mi sono fermato e, come dice un vecchio detto, Dio affligge ma non abbandona: sulla mia strada arrivò Reporter a puntare la telecamera per osservare alcuni dei tanti scandali che si sono perpetrati in questo Ente.
In questo ultimo mese ho preso atto dell’ordinanza del Tribunale di Palermo Sezione V Civile Specializzata In Materia Di Impresa, ordinanza che procede ad un sequestro preventivo di 14.500.000,00€ e dichiara che questo ente era in dissesto finanziario a partire dal 2010 e cioè da quando il mio datore di lavoro era la “CISL” stessa. Una cosa lascia molti di noi sbigottiti: questa sentenza è datata Febbraio 2020! E mi domando come si sono potuti archiviare gli esposti (fatti da noi ex dipendenti), se invece è la stessa ordinanza a menzionare gli stessi scandali, illeciti e ruberie che noi segnalammo negli esposti? Uno Stato leale avrebbe raccolto il tanto materiale oggetto di denuncia che da tante parti della regione i pochi coraggiosi hanno raccolto e avrebbe compreso che in Sicilia opera un anti-Stato, fatto di corruttela e interessi sodomiti che lega burocrazia, politica, terzo settore e sindacato deviato.