- Noi siamo contrari alle frontiere aperte in piena pandemia. Ma una volta che i migranti arrivano in Italia è immorale tenerli ‘imprigionati’ nei centri di accoglienza
- La fuga di migranti da una nave-quarantena ad Augusta
- Perché i turisti, i crocieristi e i siciliani che arrivano da fuori in vacanza possono fare quello che vogliono in piena pandemia e i migranti no? I centri di accoglienza vanno chiusi e i migranti vanno lasciati liberi di andare dove credono. Tanto il ‘bordello’ c’è già e la situazione sanitaria peggiorerà comunque
Noi siamo contrari alle frontiere aperte in piena pandemia. Ma una volta che i migranti arrivano in Italia è immorale tenerli ‘imprigionati’ nei centri di accoglienza
Chi legge I Nuovi Vespri sa che noi siamo contrari all’accoglienza di migranti in piena pandemia. Quando c’è una pandemia la prima cosa da fare è chiudere le frontiere, come hanno fatto co come continuano a fare in Nuova Zelanda. Dove, già nella Primavera dello scorso anno, avevano debellato il virus ed erano tornati ad una vita normale: uffici aperti, bar e ristoranti aperti, palestre aperte, tutto aperto. Solo le frontiere erano – e sono di nuovo – chiuse. E’ successo che, con controlli accurati, hanno aperto ai turisti e, dopo qualche mese – siamo ai giorni nostri – con dieci positivi hanno chiuso tutto e contano di riaprire le frontiere a 2022 inoltrato. Ma torniamo ai migranti che vengono accolti in Italia. Accolti come? Prima li ‘infilano’ nelle navi-quarantena, per la gioia di chi affitta tali navi allo Stato. Poi li piazzano nei centri di accoglienza, per la gioia di chi li gestisce, che guadagna sempre con i soldi dello Stato italiano. Ogni tanto scappano dai centri di accoglienza che, alla fine – non sono altro che prigioni. E’ corretto affermare che chi è costretto, con la forza, a rimanere in un centro di accoglienza è un prigioniero? O ci dobbiamo prendere in giro con sofismi vari?
La fuga di migranti da una nave-quarantena ad Augusta
Chi riesce a scappare che fa? Una volta cercava di spostarsi verso il Nord Europa. Oggi non più. Frontiere chiuse. Restano in Italia e basta. A meno che non riescono a passare la frontiera di ‘sgarrupo’. Chi resta in Italia dopo aver acquisito la libertà che fa? Qualcuno trova lavoro. I più fortunati vengono messi in regola (una frazione minima). Altri trovano lavori saltuari in nero. Altri ancora ciondolano per le città davanti le chiese, davanti i centri commerciali e dove capita. Altri ancora si improvvisano parcheggiatori abusivi. Questa, in ‘sintesi’, è la cosiddetta ‘integrazione’ che offre l’Italia. Ma prima di diventare liberi debbono passare un periodo di tempo sulle navi-quarantena e nei centri di accoglienza. E i minori? Vengono ospitati in particolari centri di accoglienza. Cosa fanno dopo che hanno raggiunto la maggiore età non si sa. In teoria dovrebbero avere qualche possibilità in più dei maggiorenni che fuggono dai centri di accoglienza e, adesso, anche dalle navi. E già, perché in queste ore alcuni migranti ‘ospitati’ in una nave-quarantena nel porto di Augusta sono scappati gettandosi in mare. Sostengono – e noi non escludiamo che abbiano ragione – di essersi già sottoposti al periodo di quarantena. Sono entrati in Italia e vorrebbero essere liberi. Hanno ragione? Considerato che la Sicilia è un ‘gran Bordello’, hanno ragione da vendere!
Perché i turisti, i crocieristi e i siciliani che arrivano da fuori in vacanza possono fare quello che vogliono in piena pandemia e i migranti no? I centri di accoglienza vanno chiusi e i migranti vanno lasciati liberi di andare dove credono. Tanto il ‘bordello’ c’è già e la situazione sanitaria peggiorerà comunque
Ribadiamo: è sbagliatissimo, in piena pandemia – per giunta con le varianti del virus che ‘ballano’ – tenere le frontiere aperte. E’ solo pura follia. Ma siccome questa follia viene praticata da turisti, crocieristi e siciliani che vivono in altre Regioni italiane e all’estero che tornano per le vacanze estive, non si capisce perché ai migranti dovrebbe essere vietato di fare quello che fanno i turisti, i crocieristi e i siciliani tornati da fuori in vacanza: cioè quello che vogliono. Per coerenza, i centri di accoglienza andrebbero chiusi tutti. I migranti dovrebbero osservare solo la quarantena per poi essere lasciati liberi di andare dove credono. Ribadiamo ancora una volta: a nostro avviso, in piena pandemia, è una follia, perché la quarantena e, soprattutto i tamponi, servono fino a un certo punto. Ma se turisti, crocieristi e siciliani che arrivano da fuori in vacanza vanno dove vogliono, la stessa libertà di movimento deve essere garantita ai migranti. Tanto ormai la situazione, in Sicilia, in termini di gestione della pandemia, è fuori controllo. Le parole pronunciare dal professore Bruno Cacopardo, infettivologo di Catania, sono chiarissime: gli assembramenti che ci sono stati, che ci sono e che ci saranno in Sicilia fino a Natale dovrebbero provocare un aumento di contagi, di ricoverati e di altro ancora… Ciò posto, molto più serio chiudere tutti i centri di accoglienza e, invece di erogare a chi li gestisce 25-30 euro al giorno per ogni migrante ospitato, si eroghino 5 euro al giorno ad ogni migrante: lo Stato risparmierebbe un sacco di soldi e i migranti avrebbero qualche euro in più in tasca.
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