Il grande fotografo americano Steve McCurry sull’Aspromonte per documentare i danni provocati dagli incendi/ SERALE

23 agosto 2021
  • Potrebbe essere l’occasione – partendo dai circa quattro mila ettari di boschi dell’Aspromonte inceneriti – per cercare di riflettere su un fenomeno criminale e terroristico che, da qualche anno, colpisce tante aree verdi del mondo
  • Sono troppi gli incendi esplosi nel nostro Pianeta negli ultimi anni per non pensare a qualcosa di inquietante che ancora non è stato identificato
  • La lunga serie di incendi in Italia
  • La politica, in materia di tutela del verde, ha fallito. La speranza di una nuova sensibilità creata dall’arte

Potrebbe essere l’occasione – partendo dai circa quattro mila ettari di boschi dell’Aspromonte inceneriti – per cercare di riflettere su un fenomeno criminale e terroristico che, da qualche anno, colpisce tante aree verdi del mondo

Steve McCurry, 71 anni, americano di Filadelfia, uno dei fotografi più noti del mondo, si trova in Calabria. Abituato a immortalare scenari di guerra in tutto il mondo, ha deciso di venire nel Sud Italia sia perché bari, dallo scorso 25 Giugno, gli sta rendendo omaggio con una straordinaria mostra, sia perché è rimasto colpito da una guerra molto particolare: la guerra che i signori del fuoco hanno dichiarato al Parco nazionale dell’Aspromonte, dando alle fiamme oltre quattro mila ettari di bosco. Pr noi che, ormai da anni, scriviamo che è in atto una strategia del terrore per incenerire il verde della Sicilia e non soltanto della Sicilia, è la conferma che le persone sensibili hanno capito che gli incendi che colpiscono tante aree verdi del mondo sono una dichiarazione di guerra all’umanità. Nel corso di tanti anni Steve McCurry ha raccontato con la potenza delle immagini fotografiche la follia dell’uomo preda della sua forza distruttiva: e cosa c’è stato di più distruttivo del fuoco che ha incenerito i boschi della Calabria, della Sicilia e della Sardegna?

Sono troppi gli incendi esplosi nel nostro Pianeta negli ultimi anni per non pensare a qualcosa di inquietante che ancora non è stato identificato

Ecco il punto. Il fotografo americano è in grado di diventare il testimone di un dramma per molti versi ancora oscuro. Certo, i cambiamenti climatici sono un fatto oggettivo: però viene difficile pensare che i tanti incendi che negli ultimi anni stanno funestando migliaia e migliaia di ettari di verde nel mondo siano il frutto di una semplice casualità legata al peggioramento delle condizioni climatiche e, segnatamente, al riscaldamenti globale. Il clima gioca un ruolo importante: non a caso gli incendi esplodono quando il caldo non dà tregua. Tuttavia sono troppi i casi per non pensare a qualcosa di inquietante che ancora non è stato identificato. Basta mettere in fila i luoghi del mondo dove il fuoco, in questi ultimi anni, ha prodotto danni enormi: la Foresta Amazzonica, la Siberia, la California, alcune aree della Francia, la Turchia, la Grecia, l’Australia, il Canada, il Nord Europa. E naturalmente l’Italia. Abbiamo citato Calabria, Sicilia e Sardegna. Ma il problema riguarda tutta l’Italia:

QUI UNA SERIE DI ARTICOLI SUGLI INCENDI DI BOSCHI DI CALABRIA  

4200 incendi in Puglia (quasi nessuno spontaneo), la Protezione civile prova a salvaguardare boschi. Pronto il piano per il Gargano

LA SERIE DI INCENDI IN BASILICATA 

Incendi boschivi in Campania, oltre 236 dall’inizio dell’anno: 12 le persone denunciate 

Molise devastato dagli incendi, il Presidente: “Ancora non è finita ma grande lavoro di squadra”

CRONACA DEGLI INCENDI BOSCHIVI IN ABBRUZZO

GLI INCENDI IN TOSCANA

SITUAZIONE INCENDI BOSCHIVI IN EMILIA ROMAGNA

QUI TROVATE UNA SERIE DI ARTICOLI SUGLI INCENDI BOSCHIVI NELLE MARCHE 

INCENDI BOSCHIVI IN VENETO

GLI INCENDI BOSCHIVI IN PIEMONTE 

GLI INCENDI BOSCHIVI IN SARDEGNA

GLI INCENDI BOSCHIVI IN LOMBARDIA

La politica, in materia di tutela del verde, ha fallito. La speranza di una nuova sensibilità creata dall’arte

Ben venga, allora, uno dei più noti fotografi del mondo a ritrarre gli orrori che la guerra del fuoco ha prodotto sull’Aspromonte. Chissà che questa non possa essere l’occasione per cominciare a riflettere non soltanto sui danni che il fuoco ha provocato in Calabria, ma in tutta l’Italia. Ricordiamo che l’Italia è sì nota per le testimonianze artistiche, archeologiche e, in generale, culturali; ma l’Italia ha anche un patrimonio naturalistico da tutelare: patrimonio che oggi sembra essere messo in pericolo, al pari di tante aree naturali del mondo soggette agli incendi. La politica, fino ad oggi, non ha dato la giusta attenzione al fenomeno degli incendi che inceneriscono tante aree verdi del Pianeta; la speranza è che l’arte – e la fotografia è una forma di arte – possa fare di più.

Foto tratta da Taranto Buonsera 

QUI UN ARTICOLO DI FAME DEL SUD SU Steve McCurry IN ASPROMONTE

 

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