Leggiamo di tante contravvenzioni appioppate nei locali di citta siciliane i cui titolari sono ‘colpevoli’ di non aver chiesto il green pass ai clienti. Supponiamo che la stessa cosa stia avvenendo in altre parti d’Italia. Già con il green pass, considerato l’alto numero di non vaccinati, i titolari di bar, pub e locali vari perdono tanta clientela. Con le contravvenzioni che dovranno pagare – ammesso che li paghino, perché abbiamo l’impressione che in buona parete finiranno iscritte nei tributi a ruolo dei Comuni per diventare cartelle esattoriali – quei pochi soldi che guadagnano si ridurranno per effetto delle contravvenzioni. Il tutto – questa è la parte beffarda del green pass – nel nome di una tutela della salute che è scientificamente inesistente, dal momento che vaccinati e non vaccinati possono infettarsi e infettare gli altri. Superfluo aggiungere che i Comuni dovrebbero incassare anche le contravvenzioni appioppate ai non vaccinati. Ciò posto, siccome i retro-pensieri, quando si ha a che fare con gli imbrogli e con gli imbroglioni sono legittimi, ci chiediamo e chiediamo: ma le riaperture con il green pass sono state pensate per dare una boccata di ossigeno alle imprese o per finanziare i Comuni italiani in buona parte in crisi finanziaria?
Foto tratta da QuiFinanza