Covid/ In Sicilia dilagano i contagi. La responsabilità? Dei non vaccinati. Parola dell’assessore-scienziato, Ruggero Razza/ SERALE

21 agosto 2021
  • Cosa c’è di scientifico nelle parole dell’assessore Razza? Chi, analizzando l’andamento della pandemia nella nostra Isola, ignora gli effetti provocati dalla presenza, in Sicilia, di turisti, crocieristi, migranti e siciliani che vivono fuori tornati nella nostra Isola non ha bisogno di alcun commento: si commenta da sé
  • In Sicilia c’è una frenesia vaccinista. A nostro modesto avviso, prima di lanciarsi in tesi-certezze, i governanti siciliani farebbero bene a seguire quello che succederà nelle prossime settimane in Israele e nel Regno Unito. Perché l’Autunno siciliano potrebbe essere segnato dal caos
  • Gli strani dati forniti dalle ‘autorità’ siciliane, che contrastano in modo stridente con quanto avviene in altre realtà del mondo

Cosa c’è di scientifico nelle parole dell’assessore Razza? Chi, analizzando l’andamento della pandemia nella nostra Isola, ignora gli effetti provocati dalla presenza, in Sicilia, di turisti, crocieristi, migranti e siciliani che vivono fuori tornati nella nostra Isola non ha bisogno di alcun commento: si commenta da sé

L’aumento dei positivi in Sicilia? La responsabilità è dei non vaccinati. Parola dell’avvocato-scienziato-assessore regionale alla Salute-Sanità, Ruggero Razza. Il fiume immenso di turisti, i crocieristi, i migranti, i siciliani che vivono in altre Regioni d’Italia e all’estero che si sono catapultati nella nostra Isola nella stagione estiva non c’entrano nulla? No, per ora l’ordine è quello di darle in testa a chi si è legittimamente rifiutato di farsi inoculare un vaccino delle multinazionali farmaceutiche dalle tante incognite. Eppure, in queste ore, arrivano notizie frammentarie non esattamente positive. Non sono tanti i casi, certo: ma sono notizie che riguardano uomini e donne che, dopo il vaccino, hanno accusato problemi. ‘Ovviamente’, per chi ci ha rimesso la vita vale la regola del mero nesso temporale, mentre per chi si è beccato una pericardite vale l’altra regola aurea: “I benefici sono di gran lunga maggiori dei rischi”. Anche se chi ha accusato problemi cardiaci magari non sarà d’accordo. Ma tant’è. In Sicilia, oggi, i contagi sono stati mille e 700: e la responsabilità deve essere gettata sulle spalle di qualcuno. Un ‘rarissimo’ e ‘intelligentissimo’ di esegesi pandemica arriva con un comunicato del già citato assessore-scienziato, Razza: “Il trend di crescita dei casi di soggetti positivi impone, come preannunciato, un provvedimento di contenimento che decorrerà dal 23 Agosto. Il tema, come abbiamo sempre detto, non è la ‘zona gialla’ regionale, ma il necessario rallentamento dell’epidemia dove i casi sono crescenti per contagiosità. L’impatto sulla struttura ospedaliera, con un solo incremento di posti occupati in terapia intensiva, non può essere da solo valutato positivamente. È lecito attendersi ancora una crescita di contagi perché raccoglieremo nei prossimi giorni gli effetti del Ferragosto. Nessuno può pensare che si mettano a rischio le persone e le attività economiche. Le zone più a rischio sono quelle con minori vaccinazioni, quindi è là che si deve tempestivamente intervenire”.

In Sicilia c’è una frenesia vaccinista. A nostro modesto avviso, prima di lanciarsi in tesi-certezze, i governanti siciliani farebbero bene a seguire quello che succederà nelle prossime settimane in Israele e nel Regno Unito. Perché l’Autunno siciliano potrebbe essere segnato dal caos

Quindi le “zone più a rischio sono quelle con minori vaccinazioni”? E noi – che evidentemente non abbiamo le conoscenze dell’assessore-scienziato – pensavamo che le zone a rischio fossero quelle a maggiore concentrazione di ‘bordello’. A questo punto, visto che c’è ancora libertà di stampa facciamo anche noi una previsione, naturalmente al condizionale, perché non abbiamo le certezze dell’assessore. Quello che sta accadendo in questi giorni in Sicilia potrebbe essere nulla rispetto alle settimane e ai giorni a venire. Perché diciamo questo? Perché a Settembre, in Sicilia, ci sarà la ‘coda’ della stagione turistica estiva e perché siamo conviti che l’attuale Governo reginale, ameno che non si materializzi una grande esplosione dei contagi, riaprirà le scuole. La nostra ipotesi – ovviamente sempre al condizionale – è che in Autunno si potrebbero sommare vari fattori. Quali? In primo luogo la temperatura che, scendendo, renderà la vita sempre più facile al virus. In secondo luogo c’è l’incognita delle varianti. La fretta di vaccinare quante più persone possibili non è dettata soltanto dalle multinazionali farmaceutiche, piuttosto ‘scontente’ dei risultati ottenuti in Sicilia; la frenesia vaccinale è dettata anche dall’idea che l’alto numero di vaccinati possa ridurre i contagi. Ma questa è una probabilità, non una certezza. In Israele, ad esempio, le varianti del virus hanno aggirato i vaccini e lì stanno tentando la via della terza dose di vaccino. Nel Regno Unito la situazione è in bilico: lì giocano due carte contemporaneamente: l’azione del vaccino che dovrebbe ridurre gli effetti negativi della malattia e – di fatto è così – le persone che si ammalano e restano vive e immunizzate. Sarà vincente la linea del Regno Unito? L’Unione europea lo spera per percorrere la stessa strada. Ma chi si occupa di scienza – la scienza vera e non le certezze della Regione siciliana – sa che gli esperimenti in Israele e nel Regno Unito potrebbero anche fallire, o potrebbero funzionare per poi franare per la presenza di fattori imponderabili come le varianti.

Gli strani dati forniti dalle ‘autorità’ siciliane, che contrastano in modo stridente con quanto avviene in altre realtà del mondo

C’è poi, una grande differenza tra i dati forniti dalle ‘autorità’ siciliane e i dati forniti da Israele e Regno Unito. In Sicilia – così raccontano – quasi tutti i ricoverati per Covid sono non vaccinati. Nel Regno Unito – dove comunque i dati sono forniti dal Governo, quindi una fonte di parte – il 60% dei ricoverati per Covid sono non vaccinati e il 40% vaccinati. In Israele la percentuale si inverte: il 60% dei ricoverati per Covid sono vaccinati e il 40% non vaccinati (queste ultime, in buona parte, sono persone che non si sono potute vaccinare per motivazioni mediche). Quindi la Sicilia – dove la campagna vaccinale è stata disastrosa in termini di organizzazione e di gestione – sarebbe “un’isola felice” dove i vaccinati stanno tutti bene e i non vaccinati sono lì per lì per ammalarsi. Noi, che per nostra abitudine non crediamo nei Governi e nelle varie ‘autorità’, aspettiamo l’Autunno e poi l’Inverno. Noi, infatti, non crediamo alla scienza per fede: la scienza, per definizione, è fatta di ‘numeri’, di evidenze scientifiche dimostrate oggettivamente (le dichiarazioni dei medici ospedalieri ai giornali non sono evidenze scientifiche!) e di dubbi. “Lo scienziato non è l’uomo che fornisce le vere risposte; è quello che pone le vere domande”, ci ricorda Claude Lévi-Strauss.

Foto tratta da La Sicilia

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