- Ormai con l’immondizia abbandonata nelle strade di Palermo siamo ai imiti della realtà. La denuncia di due esponenti della Lega, Igor Gelarda ed Elisabetta Luparello
- Gli incendi delle discariche a cielo aperto della città non sono frutto di ‘autocombustione’. I veleni che si diffondono nell’aria (e nelle abitazioni che si trovano in vicinanza). La rabbia della famiglia che vive nella casa incendiata
Ormai con l’immondizia abbandonata nelle strade di Palermo siamo ai imiti della realtà. La denuncia di due esponenti della Lega, Igor Gelarda ed Elisabetta Luparello
Può l’incendio di una discarica a cielo aperto, a ridosso di un centro abitato, distruggere quattro automobili parcheggiate e danneggiare una casa, costringendo chi vi abita a scappare? Succede a Palermo, in una della tante, tantissime vie della città dove la munnizza la fa da padrona. La storia la raccontano Igor Gelarda, capogruppo della Lega in Consiglio comunale, ed Elisabetta Luparello, responsabile Provinciale Lega giovani. “Incendio rifiuti zona Oreto. Danneggiate 4 auto e un appartamento. Chi pagherà?”. Zona Oreto dovrebbe significare via Oreto, periferia della città. “Paura questa notte in zona Oreto – scrivono in un comunicato i due esponenti della Lega -. L’incendio di alcuni ingombranti, fermi lì da parecchie settimane, ha danneggiato 4 auto e un appartamento, costringendo una famiglia a scappare dalla propria abitazione. Da oltre un mese avevamo segnalato la presenza di questi ingombranti e ne avevamo chiesto a RAP (l’Azienda comunale che si occupa della raccolta dei rifiuti) la rimozione. Purtroppo senza successo. Adesso che il danno è stato fatto vogliamo sapere: chi pagherà? Abbiamo presentato un’interrogazione consiliare per chiedere al Comune chi pagherà i danni causati da questo incendio. L’operatività e la buona volontà degli operatori della RAP è indubbia, ma l’amministratore unico continua a fare proclami di una città che evidentemente è ben lontana dall’essere normalizzata e ripulita”.
Gli incendi delle discariche a cielo aperto della città non sono frutto di ‘autocombustione’. I veleni che si diffondono nell’aria (e nelle abitazioni che si trovano in vicinanza). La rabbia della famiglia che vive nella casa incendiata
Il finale del comunicato è un po’ propagandistico: “Il cambio di passo lo vedremo presto, con il centrodestra al governo e un nuovo piano rifiuti per tutta la città”. Detto questo, il problema c’è. Ormai a Palermo gli incendi di immondizia non si contano più. Superfluo aggiungere che dando fuoco all’immondizia si producono veleni che si diffondono nell’aria e, in prossimità dei centri abitati, entrano dentro le case. Di più: di solito le discariche a cielo aperto di Palermo non vanno a fuoco per ‘autocombustione’. Di solito c’è una ‘manina’ che appicca il fuoco. Le ‘autorità’ faranno qualcosa? Su PalermoToday leggiamo la testimonianza degli abitanti della casa andata in parte a fuoco: “Non posso più tornare nella mia casa. Le finestre, le serrande, le tende sono distrutte. come devo fare? Ci siamo svegliati nel cuore della notte, siamo scappati. Per fortuna noi stiamo bene, ma adesso la casa non è vivibile e siamo per strada. Aspettiamo che qualcuno ci dica come fare. Per colpa dei rifiuti accumulati e di chi li ha incendiati io adesso non posso tornare più nella mia casa”. Scene incredibili: scene di Palermo, anno di grazie 2021.
Foto tratta da Nuovo Sud
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